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INCHIESTA - Testi scolastici: nuovo anno, vecchia truffa?
15 settembre 2006

I cancelli di tutte le scuole si sono ormai aperti e tutti gli studenti, di ogni età, hanno ripreso il loro posto sugli scomodi banchi con l'umore non proprio alle stelle. Anche quest'anno la fase precedente all'inizio delle lezioni è stata caratterizzata da una sfrenata caccia ai libri di testo, nuovi o usati. Di particolare rilievo è il secondo caso, in quanto trovarli sta diventando un raro fenomeno. Cercando di individuarne le cause, ne abbiamo colte di alcune veramente curiose, ma non per questo non valide: alcuni studenti non rivendono i propri libri perché li ritengono “utili alla causa” l'anno successivo, anche se non inseriti nelle liste, altri li tengono come oggetto di piacevoli ricordi, altri ancora perché dicono “mi annoia portarli in libreria”. Le conseguenze? Trovare testi di seconda mano è davvero impossibile se non sconfinando in altre città, in particolare a Bari. Fino a una decina di anni fa era frequente trovare nel nostro capoluogo il mercatino dell'usato, in cui ragazzi e ragazze rivendevano i propri libri a prezzi inferiori anche al 50% rispetto a quelli di copertina. Oggi non è rimasto più nemmeno uno, eppure ancora ce ne sono nelle grandi città come Milano, in cui venditori e acquirenti continuano a fare affari. Passiamo dunque all'aspetto pratico con qualche esempio di ragazzi da noi incontrati. Una studentessa che frequenta il terzo liceo linguistico: doveva acquistare 16 libri, 3 nuovi (causa nuove edizioni) e 13 di seconda mano, con un totale spesa pari a 177.50 euro, ma 7 di quelli disponibili usati non li ha trovati e dunque è stata costretta a comprarli nuovi, incrementando la suddetta somma a circa 300 euro. Uno studente che frequenta il quinto liceo scientifico: doveva acquistare 13 libri, 7 nuovi e 6 di seconda mano, con ben 233 euro. Più facile invece è stato trovare testi usati per i ragazzi delle scuole medie, che comportano comunque spese molto più basse di quelle citate. Dettaglio non trascurabile comunque è che diverse famiglie decidono di acquistare tutti i libri nuovi o perché se lo possono permettere o perché credono di essere rimborsate con i buoni libro, ma anche per questi ultimi la truffa è dietro l'angolo. Infatti la consistenza di ciascun buono è tutt'altro che entusiasmante: ne possono fare richiesta tutti gli studenti i cui genitori non superino i 10.000 euro circa di reddito annuale. Abbiamo chiesto a chi ne fa annualmente richiesta scoprendo che la cifra media per buono libro è di 70 euro. Ma che peso può avere tale cifra su un esborso molto più oneroso? E invece, che peso può avere una spesa compresa tra i 200 euro e i 300 euro a figlio per un lavoratore che ne ha due e guadagna 750 euro al mese? È venuto lui a cercarci e a porci questa domanda, ma è stato lui stesso a darsi la risposta: “Mantenere le ragazze a scuola per me è davvero difficile e ogni anno, nel mese di settembre, per me è come vivere un calvario. Anche quest'anno ho fatto richiesta di buono libro, ma sono sicuro che avrò lo stesso contentino di sempre. Spero soltanto di avere più soldi”. Inutile dire che la risposta più esauriente sarebbe quella del Comune.
Autore: Mauro Zaza
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