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Inaugurata sabato la Villa Comunale di Molfetta Grande soddisfazione del sindaco Azzollini
18 giugno 2007

MOLFETTA - E' stata riaperta al pubblico sabato scorso la Villa Comunale della città, dopo quasi due anni di lavori di manutenzione straordinaria che le hanno restituito un nuovo volto. E' stato il sindaco, Antonio Azzollini, visibilmente soddisfatto, a tagliare, alla presenza di tutti componenti della giunta comunale (con figlioli al seguito), il fatidico nastro restituendo di fatto all'intera comunità cittadina uno dei luoghi più amati ed apprezzati dai molfettesi di ogni età. E in pochi minuti tutta l'area del principale “polmone verde” della città è stata invasa da moltissimi cittadini incuriositi dal nuovo volto della Villa anche se a farla da padrone sono stati certamente i bambini che hanno letteralmente preso d'assalto la nuova area giochi. “La Villa è un patrimonio di tutti i cittadini – ha detto il sindaco nel breve discorso inaugurale – e per questo chiedo a tutti i cittadini di fare in modo che resti bella e pulita così com'è oggi. Per i lavori di riqualificazione il Comune ha impiegato ingenti risorse ma riteniamo di aver svolto un egregio lavoro restituendo un luogo di incontro e di svago a tutti i molfettesi, ed in particolare agli anziani per i quali abbiamo raddoppiato le panchine ed ai bambini, con la nuova e più ampia area giochi”. Ed il tema delle risorse è stato il più ricorrente nelle parole del sindaco: “Purtroppo non siamo riusciti, come avremmo voluto, a ricostruire il gazebo in pietra sulla base del progetto originale che abbiamo ritrovato tra i cassetti del Comune, ma ci impegniamo a farlo quando reperiremo i fondi necessari. Così come presto partiranno i lavori per il restauro del Monumento ai Caduti di Giulio Cozzoli che inaugureremo nel corso delle celebrazioni per il cinquantenario della morte di questo grande artista molfettese”. Sui presunti ritardi nell'apertura della Villa, Pierangelo Iurilli, assessore all'arredo urbano, avvicinato da Quindici, ha detto: “Nel corso della realizzazione di lavori così importanti possono accadere alcuni intoppi di carattere tecnico ed amministrativo che portano un leggero slittamento nella consegna dell'opera, ma direi che in questo caso il tutto è rientrato nella fisiologia, senza eccessive lungaggini”. A noi non resta che evidenziare come, sebbene i lavori nel complesso appaiano certamente apprezzabili e restituiscano alla piena fruibilità un luogo che l'incuria e l'inciviltà di molti avevano reso difficilmente praticabile, alcuni dettagli, forse, potevano essere migliorati: innanzitutto la vegetazione presente è stata oggetto di una severa potatura che, per quanto necessaria, ha ridotto di molto le zone d'ombra in tutta la Villa, specie nella parte centrale della stessa che, in particolar modo nei mesi estivi, appare certamente molto assolata. In secondo luogo la pavimentazione non convince del tutto e, sebbene sia già stata oggetto di alcuni interventi per migliorarla, presenta delle irregolarità che potrebbero rappresentare una insidia specie per i più piccoli. Discorso a parte merita l'illuminazione notturna che, per quanto certamente suggestiva ed esteticamente molto apprezzabile, si basa sostanzialmente su faretti posti nella pavimentazione che irradiano luce dal basso verso l'alto, determinando una certa dispersione del fascio luminoso; sistema di illuminazione, questo, che con la recente legge regionale in materia di inquinamento luminoso (L.r. n. 15, del 23 novembre 2005) e con il relativo regolamento di attuazione, si sta cercando di limitare in tutta la Puglia in quanto non in linea con l'obiettivo di ridurre i consumi energetici. Altre due piccole annotazioni meritano la cancellata la cui pitturazione non è ancora completata (non si poteva proprio terminarla prima dell'inaugurazione?) ed i cassonetti dei rifiuti che, con il loro giallo-canarino-fosforescente, spiccano sin troppo (il classico “pugno in un occhio”!). Ma se l'obiettivo era quello di richiamare l'attenzione dei cittadini affinchè li utilizzino maggiormente, evitando di disperdere per terra carte e cartacce, allora non possiamo che essere d'accordo con chi ha scelto quel colore…
Autore: Giulio Calvani
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