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In corso l'ampliamento del Museo del Pulo di Molfetta e una nuova campagna di scavi Importanti novità per il polo archeologico molfettese che sarà dotato di una sala riunioni e di supporti multimediali per migliorarne la fruizione. I lavori sono cominciati e la Soprintendenza Archeologia della Puglia è impegnata su Fondo Azzollini dopo sei anni dall'ultima campagna
27 agosto 2015

MOLFETTA - Lavori in corso al Museo Civico archeologico del Pulo di Molfetta. Senza pregiudicare la fruizione delle sale, che anzi sono state meta turistica degli Open days della Regione Puglia e degli spazi esterni che hanno ospitato alcune serate musicali dell’estate molfettese, nelle scorse settimane sono partiti i lavori di ampliamento che prevedono la realizzazione di una sala conferenze e di un’area incontri nel giardino esterno.

Si tratta della realizzazione del progetto dell’assessorato ai lavori pubblici approvato dalla Giunta Comunale a fine 2014 denominato “Museo Civico Archeologico del Pulo ex Casina Cappelluti - Il Lazzaretto” finanziato per 873.000 euro attraverso i fondi europei dell’Asse IV - Po Fers 2007- 2013 Linea 4.2.
Il progetto prevede inoltre le forniture per il potenziamento e il miglioramento della fruizione degli spazi museali attraverso supporti multimediali e dei servizi di accoglienza e il finanziamento di una nuova campagna di scavi che vede impegnata la Soprintendenza Archeologia della Puglia nelle ricerche nell’insediamento neolitico del Pulo di Molfetta, con una campagna di scavi stratigrafici attualmente in corso nei terreni a sud della dolina, detti Fondo Azzollini.
“A Molfetta – spiega la dottoressa Francesca Radina, direttore archeologo responsabile del Centro operativo per l’Archeologia della Soprintendenza – già dalla fine degli anni Novanta è ripresa con diverse e fruttuose campagne di scavo l’esplorazione del giacimento archeologico, già oggetto di scavi ai primi del secolo scorso dagli archeologi a cura di Angelo Mosso e Massimiliano Mayer, che misero in luce un’area di sepolture sovrapposta ad un abitato di fasi più antiche tra VI e V millennio a.C. con numerosissimi reperti che costituirono il nucleo più significativo della sezione preistorica del Museo Archeologico della Provincia di Bari”.
“Gli scavi in corso – aggiunge – hanno lo scopo di indagare l’area sud-occidentale del sito, ove potrebbe essere ubicato un grande fossato intravisto dal Mosso che forse recingeva l’abitato, ma soprattutto di integrare i dati, già acquisiti ed esposti insieme ai reperti nel vicino Museo Civico del Pulo di Molfetta, relativi alla successione di livelli insediativi nel corso del VI millennio a.C. evidenziata con il saggio 3. Qui sono affiorati, tra gli altri, i resti di una struttura muraria di terrazzamento, relativa alle fasi più antiche dell’abitato e alcuni resti di “capanne” ad essa adiacenti”.
“In sette campagne di scavi – ricorda l’assessore alla cultura Betta Mongelli – a partire dal 1997 fino al 2008, dopo decenni di silenzio e di utilizzo del fondo Azzollini come campo agricolo, è stata restituita alla comunità la conoscenza dello straordinario patrimonio archeologico, aprendo nuovi orizzonti alla ricerca su questo importante insediamento neolitico. In queste settimane, a distanza di sei anni dall’ultima campagna di scavo, sono riprese le ricerche che arricchiranno sicuramente i depositi del Museo archeologico del Pulo, una piccola e dinamica esperienza di gestione museale che accoglie un numero sempre crescente di visitatori, grazie a una offerta culturale ampia e diversificata”.
Entro fine ottobre è prevista la fine dei lavori.
“Il luogo della ricerca e il luogo della conservazione – conclude il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio – il fondo Azzollini e il Museo archeologico, offriranno a breve uno sguardo coerente sulla preistoria del nostro territorio, su cui stiamo compiendo un importante investimento di valorizzazione. Perché non basta tagliare un nastro per inaugurare un’opera ma occorre inserirla in percorsi educativi e turistici. È quello che abbiamo chiesto attraverso il bando di gestione ed è quello che sta facendo il consorzio Polje per ampliare le occasioni di visita e fruizione degli spazi museali. La realizzazione di questo progetto potrà dare ulteriore slancio alla loro attività. Manca l’ultimo tassello per la messa a sistema del polo archeologico. La riapertura del Pulo. Siamo in dialogo virtuoso con la città metropolitana di Bari, abbiamo un appuntamento a metà settembre e speriamo che ci consenta di restituire al circuito della Preistoria anche la dolina, con le sue peculiarità naturalistiche e archeologiche”.

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