Imu, Ires e il caos tasse
Imu sì, Imu no. È questo il rebus che attanaglia il governo Letta, i sindaci di moltissimi Comuni dello stivale italiano e soprattutto le tasche degli italiani che attendono inerti la decisione. Ormai se ne vedono e se ne sentono di tutti i colori ma il balletto delle tasse, dei nomi e norme straordinarie non tende a cessare e a fare chiarezza. Da questo labirinto non riescono a districarsi nemmeno i commercialisti che giorno dopo giorno restano sempre più sconcertati dai provvedimenti fiscali a ondate che sconvolgono il loro lavoro e le previsioni dei loro clienti. Ma il tempo passa e la nota dolente legata alla tassazione degli immobili e, in particolare dell’Imu incombe. Il 16 dicembre scade infatti il termine per versare la seconda rata dell’imposta comunale. I problemi tempistici tanto per restare in tema non mancano. Il primo sarà quello di controllare le delibere e i regolamenti di tutti i Comuni che devono essere pubblicati sui siti istituzionali, per l’anno 2013, entro il 9 dicembre. La scadenza del 9 (che doveva essere anticipata, ma poi è saltato tutto) rende praticamente impossibile (in soli sette giorni) il reperimento della delibera Imu dai singoli siti degli enti locali, l’esame delle aliquote, delle detrazioni e dei regolamenti. Soltanto con l’analisi di ciascun regolamento comunale è possibile sapere come applicare l’Imu a propri clienti. Per non dimenticare poi il problema dell’abitazione principale, la cui esclusione è stata sancita soltanto qualche giorno fa (sabato 30 novembre) con la pubblicazione del decreto legge 30 novembre 2013 numero 133. Il governo ha però cambiato idea molte volte. Conviene aspettare la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale. Il tutto senza tralasciare che entro il 27 dicembre c’è ancora da versare l’acconto Iva. Ma la tra Imu e “confusione generale” spunta anche l’integrazione IMU, il supplemento IMU o, come viene più spesso chiamata, la Mini IMU. Quest’ultima è presente nei Comuni dove l’aliquota IMU è stata innalzata oltre il 4%. Alla domanda quando si paga la mini IMU la risposta (per ora) è il 16 gennaio 2014, ma sempre se il Governo non riuscirà a trovare i fondi necessari tramite altri mezzi: in tal caso la mini IMU per i cittadini potrebbe sparire (miraggio o realtà?). La lista dei comuni dove si dovrebbe pagare la mini IMU è lunghissima (sono circa 2700). A dover far fronte al caos tasse ci sono proprio i comuni che potrebbero a breve diventare dei “bancomat” dello Stato. Una mini-stangata da 42 euro in arrivo di rientro dalle festività natalizie per i residenti in Comuni che nel 2013 hanno deciso aumenti di aliquote Imu. Potrebbe essere questo l’esito della decisione del governo di far ricadere sui contribuenti il pagamento del 50% di quelle risorse aggiuntive, con saldo previsto il prossimo 16 gennaio. Nonostante lo stop alla seconda rata dell’Imposta sulla casa, infatti, allo stato attuale non ci sono coperture sufficienti per garantire anche quel poco di gettito in più che gli enti locali si volevano garantire alzando le aliquote sulla prima casa rispetto al livello standard del 4 per mille. Situazione che mette agitazione e grattacapi a più di un Primo Cittadino. Ma non è tutto perché oltre al “cappio” Imu, gli italiani dovranno anche far fronte all’acconto Irpef, Irap e Ires, anche esse con proroghe e scadenze fissate per dicembre 2013: tante tasse e tanta confusione. Su questo almeno non ci sono dubbi. Per quanto riguarda l’acconto Irpef, Irap e Ires di dicembre 2013 la scadenza è stata rinviata ancora (10 dicembre). Senza dubbio quello di dicembre è un mese nero per i contribuenti italiani a causa delle tante tasse da pagare
Autore: Andrea Saverio Teofrasto