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Impresa tutto cuore ed orgoglio per l'Hockey Club Molfetta: Trissino battuto 4-2 E' la vittoria degli uomini che continuano a credere nei colori biancorossi, nonostante le difficoltà e le numerose partenze
09 gennaio 2012

MOLFETTA - Era un impegno, quello contro la squadra vicentina del Trissino, penultima in classifica, che poteva essere ritenuto alla portata con l'organico al completo, di cui mister Poli disponeva fino alla pausa natalizia. Ma la finestra di mercato invernale, complice le difficoltà economiche in cui ancora versa la società di piazza Don Sturzo, ha smembrato il roster, portando via da Molfetta ben 4 pedine importanti, compreso l'ex capitano Cirilli, accasatosi, insieme all'argentino Tamborindegui, in quel di Matera. Gli altri due "emigranti in cerca di fortuna" sono il cileno Fernandez, al Giovinazzo, e il molfettese Leo Squeo, che pesca il Jolly andando a vestire la maglia dell'ambizioso Lodi di mister Marzella. Organico che a breve vedrà anche la partenza del portiere spagnolo Fermin Ortega, al rientro in Spagna dopo la breve parentesi italiana. La fuga di buona parte della squadra titolare, avrebbe potuto annientare qualsivoglia tentativo di continuare il campionato, ma come già detto in altre occasioni, da queste parti nessuno ha intenzione di gettare la spugna. Ed è così che mister Poli, rimasto nonostante tutto saldo al suo posto in cabina di regia, si ritrova a dover affrontare il proseguo del campionato con una squadra stravolta dalle numerose partenze, ma che ha motivazioni, cuore, orgoglio e voglia di fare, tali da poter permettere ancora di parlare, e bene, di hockey a Molfetta.

Va oltretutto segnalato l'innesto fondamentale in squadra di Gigi Marzella, fermo per la prima parte del campionato, ma scalpitante e molto motivato dall'occasione di poter finalmente dimostrare tutte le sue qualità in pista. A questo si aggiunga l'impiego a pieno regime degli altri due talenti molfettesi Sinisi e Boccassini, quest'ultimo investito della fascia di capitano dopo la partenza di Cirilli, e l'importante "acquisto" dell'inossidabile Onofrio Spadavecchia, vera ed unica bandiera dell'hockey molfettese, vista la pluriennale fedeltà ed abnegazione per i colori biancorossi. Tra i pali, con la partenza di Ortega, è un altro molfettese doc ad avere l'occasione di poter dimostrare tutte le sue potenzialità da estremo difensore di rango: Gaetano Picca, fino ad ora impiegato in maniera discontinua, può ora giocarsi tutte le sue carte, forte della titolarità piena che gli spetta.
Ecco spiegato lo starting five a disposizione di mister Poli, che vede in panchina altri giovani scalpitanti come Pepe, Angione, De Ceglie e Del Vescovo, tutti cresciuti nel vivaio biancorosso.
Ad opporsi nell'occasione, il Trissino, squadra penultima in classifica, ma in ripresa dopo l'ultima vittoria conquistata contro il Seregno. Avversario molto temibile per i "ragazzi terribili" di mister Poli, che conta nelle sue fila giocatori d'esperienza come il cileno Jara e lo spagnolo Marc Pallares.

Pronti via però il Molfetta non sembra soffrire di alcun tipo di complesso d'inferiorità: d'altronde è la prima volta che questi ragazzi si ritrovano insieme a giocare un match, di importanza notevole ai fini della salvezza. Le geometrie di mister Chiarello, vanno spesso ad infrangersi contro la solidità difensiva della squadra di mister Poli, garantita anche dalle numerose, provvidenziali parate di Gaetano Picca. Il Molfetta gioca di rimessa, forte di contropiedi rapidi ed improvvisi, grazie alle folate offensive di Sinisi e Marzella, che spesso riescono ad intrufolarsi in area per colpire a rete. All'8' è inaspettatamente proprio l'Hockey Club a passare: un rigore fischiato per un fallo su Sinisi, permetterà a Marzella di mettere a segno il primo, importantissimo sigillo di questa stagione. Il Trissino non ci sta, e prova in tutte le maniere a ristabilire la parità, ma si imbatte su un Picca davvero invalicabile. Il possesso pallina è inevitabilmente appannaggio dei pattinatori vicentini: il Molfetta si chiude a quadrato, difende bene, e cerca le ripartenze di "speedy Gonzales" Marzella. Il Trissino è più tonico, forte della preparazione atletica di tutti i suoi effettivi in pista, e questo col passare del tempo mette in difficoltà i ragazzi di mister Poli, non ancora pronti dal punto di vista fisico, viste le poche occasioni in cui sono scesi in pista fino ad ora. Ma nonostante tutto, sarà ancora il Molfetta a passare, al 17', con una sassata impressionante da metà pista da parte di Maurizio Sinisi. Gli spalti, increduli, festeggiano vigorosamente quella che sta sempre più assumendo le sembianze di un'impresa storica nell'hockey molfettese. Il Trissino ci prova fino alla fine, e i suoi sforzi verranno ripagati ad un secondo dal fischio finale, quando il Molfetta commette un piccolo peccato di inesperienza, perdendo una palla importantissima sulla trequarti, che spalancherà la strada per il contropiede vincente di Manuel Pasquale, che metterà a segno il gol, beffardo, del 2-1 col quale si chiuderà la prima parte del match.

Alla ripresa il quintetto biancorosso è lo stesso del primo tempo, mentre mister Chiarello, forte di una panchina all'altezza, alterna abilmente le pedine in pista, garantendo freschezza atletica a tutti i suoi giocatori. Il tema è lo stesso della prima frazione di gioco: pallina costantemente tra le stecche dei pattinatori vicentini, e Molfetta stabilmente sulla difensiva, che cerca di alleggerire la pressione con il possesso palla di Spadavecchia e alcune triangolazioni interessanti tra Sinisi e Marzella. I minuti trascorrono, ed il Trissino, galvanizzato dal gol che ha permesso di accorciare le distanze, cerca il pareggio testardamente, commettendo spesso falli che graveranno sull'andamento del match. All'11 va in scena la replica del primo gol molfettese: fallo in area su Sinisi e conseguente rigore per l'Hockey Club. Sul dischetto c'è nuovamente Marzella, che trafigge Vallortigara con un fendente preciso ed angolato: Molfetta 3-Trissino 1, e spalti nuovamente in visibilio per la provvidenziale doppietta del folletto giovinazzese. Ora i biancorossi ci credono, forti dei due gol di vantaggio sugli avversari. Un minuto dopo infatti, al 12', si realizza l'apoteosi: contropiede per il Molfetta, pallina sulla stecca di Spadavecchia che si beve un paio di avversari e serve una ghiotta occasione sulla stecca di Gigi Marzella. Lo specchio è libero, ma la distanza dalla porta e la posizione angolata in cui si trova, rendono difficile la battuta a rete. La conclusione sarà però impeccabile, e lascerà senza scampo un incolpevole Vallortigara, arresosi così per la quarta volta ai "ragazzi terribili" di mister Poli, forti ora sì di tre gol di vantaggio, ma consapevoli che la partita abbia ancora molto da dire, visti i circa 13 minuti che li separano dal termine. Le occasioni da ambo le parti non mancano: il Trissino si rende pericoloso più volte dalle parti di Picca, che respinge, non sempre agevolmente, tutte le conclusioni degli avanti vicentini. Il Molfetta può allungare con alcune punizioni di prima a favore, fischiate per i numerosi falli dei pattinatori di capitan Bertinato, ma fallisce queste possibilità, esponendosi ad una rischiosissima rimonta, fortemente voluta da Jara & Co. Sarà proprio quest'ultimo, a 6 minuti dal termine ad insaccare un tiro di prima, concesso per somma falli. Sul 4-2 il Trissino prova ancora la "remuntada", ma gli sforzi saranno vanificati dal fischio finale degli arbitri che porrà fine alle ostilità, facendo esplodere di gioia un Paladonsturzo festante, orgoglioso dell'impresa indimenticabile portata a termine da questi ragazzi.

E' stata la vittoria del gruppo, degli uomini che credono davvero che il progetto hockey a Molfetta abbia ancora motivo di esistere. Si sono viste le motivazioni di ragazzi che fino ad oggi sono stati spesso comprimari o comparse, ed ora hanno la grande possibilità di poter dimostrare a tutti di che pasta sono realmente fatti. La condizione atletica, la panchina corta, e le numerose ed insidiose trasferte da affrontare certamente non saranno d'aiuto, ma l'impressione è che questi uomini possano davvero fare molto bene, cercando col cuore e con il talento, di riuscire a raggiungere una salvezza, che viste le condizioni societarie attuali, sarebbe un traguardo incredibile. Con la partenza di alcuni giocatori importanti, ma non più motivati, si è tornato a vedere un bellissimo spirito di gruppo: ne è dimostrazione la sfrenata esultanza di tutta la squadra, portiere compreso, ad ogni gol realizzato. L'hockey a Molfetta c'è, nonostante tutto e tutti, e vuole ancora regalare grandi emozioni ai suoi sostenitori.
 

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