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Illuminazione no-stop a Molfetta. Spreco di denaro pubblico: chi non ha spento l'interruttore?
08 ottobre 2012

MOLFETTA - Lo sperpero di denaro pubblico si sana anche evitando i piccoli sprechi. Se a Roma si cerca di tappare i buchi con misure restrittive e dolorose, a Molfetta, invece, pur con delle casse comunali bucate come un formaggio di groviera, si continua a sperperare denaro. Non si tratta né di appalti, né di varianti in corso d’opera, tantomeno di esose opere pubbliche male eseguite: piuttosto di piccoli gesti di sana cultura del risparmio energetico.
Alcuni cittadini hanno segnalato a Quindici il funzionamento no-stop dell’illuminazione pubblica in alcuni quartieri di Molfetta, in particolare nei pressi del lungomare e su via Berlinguer, anche in pieno giorno. Distrazione o guasto, sono costi che peseranno sul bilancio comunale.
Si dovrebbe puntare, ad esempio, oltre a spegnere le luci di giorno (operazione molto semplice, ma a quanto pare molto complessa), a installare una illuminazione pubblica a led (come a Locorotondo) o con regolatori di flusso nelle ore notturne a minore densità di circolazione (come a Barletta). In questo modo, i Comuni che hanno sostituito i lampioni normali con lampade ad alta efficienza e installato i regolatori di flusso, hanno tagliato di circa il -34% i consumi energetici.
Potrebbe essere queste una soluzione anche per Molfetta, ma il Comune dovrebbe stanziare dei finanziamenti comunali (invece di investimenti senza senso e con scarsa sostenibilità ambientale) o sondare bandi europei o regionali ad hoc (misure di efficientamento energetico saranno adottate per l'edilizia scolastica, anche se bisognerà controllare la regolarità della concessione e dell'appalto per le ingenti somme che transiteranno dal Comune).
Tra l'altro, la scusa della mancanza di denaro pubblico al Comune di Molfetta non può reggere più, se l’amministrazione Azzollini approva un avanzo di amministrazione e continua a sottolineare che quello molfettese sia il miglior bilancio d’Italia.
Probabilmente, non serve risparmiare quando a pagare è sempre il contribuente: non occorre prestare più attenzione o regolare semplicemente il timer dell’impianto comunale o gestire con oculatezza la cosa pubblica, perché un watt in più un watt in meno non andrebbe a incidere sulla già esosa bolletta Enel del Comune.
Di seguito, una delle segnalazioni ricevute da Quindici su una vicenda emblematica, non certo secondaria, che racchiude nella sua “piccolezza” il menefreghismo delle istituzioni e degli organi preposti al controllo e al funzionamento dell’impianto di illuminazione pubblica.
 
«Da sabato 6 fino a domenica 7 le luci di un intero quartiere (quello adiacente il lungomare, come si nota dalle foto inviate a Quindici dal cittadino, ndr) sono rimaste accese anche in pieno giorno con un sole che spaccava le pietre. Sono stati avvisati i vigili alle ore 16.30 di sabato 6, ma la domenica ci siamo alzati con le strade ancora illuminate.
In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, è inconcepibile uno spreco di denaro da parte del comune di Molfetta, ma la responsabilità non sembra essere solo del governo comunale, ma anche di coloro che pur vedendo non segnalano nulla. Questa gente molto indifferente con un basso senso civile non capisce che le tasse le pagano anche loro e che è inconcepibile non importarsi del proprio portafoglio.
Ho avvisato via e-mail anche il segretario comunale di questo spreco e aspetto notizie».
 
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