Il Tribunale del malato: si dimetta il direttore generale Asl
MOLFETTA – 28.3.2003
Non accennano a placarsi le critiche mosse da ampi e diversi settori dell'opinione pubblica locale contro quello che ormai è unanimemente considerato lo “scempio” dell'Ospedale di Molfetta, sebbene qualcuno dimostri di non essersene ancora accorto e continui a produrre insensati e patetici manifesti del tutto fuori della realtà.
Questa volta ad assumere una posizione molto critica è il locale “Tribunale per i diritti del malato” per bocca del suo presidente, Vitangelo Solimini, il quale si chiede, in maniera sconsolata, “quale sarà la fine del nostro ospedale?”. Le sue valutazioni partono da dati di fatto: “Il piano di riordino ospedaliero si sta attuando nel peggiore dei modi. Esso prevede a Molfetta 30 posti letto di Medicina generale, 10 di cardiologia e 16 per lungodegenza”.
Come appare evidente il servizio di cardiologia dopo 35 anni di onorato servizio alla cittadinanza viene spostato, “armi e bagagli”, a Bisceglie. “In tal modo – continua Solimini – i posti di cardiologia, aggregati al reparto di medicina generale, perdono del tutto la loro specificità, con la conseguenza che i malati con patologie cardiache serie non potranno che essere trasferiti, necessariamente, in altre strutture idonee, e questo nonostante il nostro Ospedale disponga di tre sale per la terapia intensiva con tecnologie in grado di salvare molte vite. Queste sono costate ai contribuenti miliardi delle vecchie lire ed ormai sono ridotte al rango di monumenti allo spreco di denaro pubblico”.
Ma le critiche non si fermano qui e Solimini parla di un vero e proprio smantellamento di altri reparti: “La chirurgia, così come l'ortopedia, rimane con soli 10 posti letto, con riduzione del personale medico e paramedico (si parla di soli quattro unità) ciò comporta l'impossibilità di prestare alcun servizio, dal momento che con un personale così ridotto non si può materialmente assicurare alcuna seria prestazione: la conseguenza sarà la chiusura dei reparti con il relativo trasferimento a Bisceglie che dispone di una struttura del tutto inidonea ad sopportarne il peso. Per non parlare di Urologia, considerato il fiore all'occhiello del nostro ospedale. Anche questo reparto attende di essere trasferito a Bisceglie”.
Bisceglie, Bisceglie ed ancora Bisceglie …da dove provengono l'on. Amoruso ed il consigliere regionale, nonché presidente della “Commissione Sanità” della Regione Puglia? Ah, ecco spiegato tutto…
Ma Solimini non si ferma qui e denuncia da un lato l'assenza dell'opinione pubblica in tutta questa vicenda, e dall'altro l'incapacità dei politici locali: “I 'signori' della politica nulla hanno fatto per modificare il Piano né tanto meno il Direttore Generale, Pentassuglia, anzi quest'ultimo sta facendo di tutto per distruggere quel poco che ancora a Molfetta rimane. E' una vergogna e dovrebbe avere il coraggio di dimettersi! Tutto sarà trasferito a Bisceglie che ha un bacino di utenza pari alla metà di quello costituito da Molfetta e Giovinazzo, ha una struttura assolutamente inidonea confrontata alla nostra, ma almeno ha politici che, a differenza dei nostri che appaiono rassegnati a subire e privi di qualsiasi mordente, hanno dimostrato la loro grande determinazione”.
E la città? Tace, ma c'è da starne certi (…), la prossima volta, in cabina elettorale, si ricorderà di quanto accaduto e saprà valutare le diverse responsabilità con un voto consapevole e dignitoso… O no?
Noi ce lo auguriamo… sebbene non ci crediamo per nulla.
Giulio Calvani