MOLFETTA - Intimità: sembra essere questa la parola chiave del concerto “Il sublime, il sacro e il profano” tenutosi in 16 gennaio presso l’Auditorium San Domenico.
Un’intimità che è innanzitutto suggerita dalla piccolezza e al tempo stesso dalla maestosa semplicità del luogo, le cui mura sembrano sprigionare l’eco dei numerosi concerti che ha ospitato.
Ma la parola intimità si addice soprattutto all’esecuzione dei tre artisti: il Maestro Daniele de Palma, il Maestro Eleonora Turtur e il Maestro Lucia De Bari.
Il primo, al pianoforte, dà il meglio di sé in un Notturno di Chopin, che crea grandi suggestioni con immediatezza e semplicità.
La maestria e le abilità tecniche dalla giovane violinista Eleonora Turtur si esprimono invece al meglio nella Romanza in fa magg. Op 24 “ La primavera”. La leggiadria soave del violino ci proietta nella freschezza di una primavera in fiore accompagnandoci attraverso tre tempi di uguale bellezza:l’Allegro , dolce e sognante, ci immerge nell’atmosfera ovattata di un ricordo, l’Adagio, intenso e quasi drammatico richiama maggiormente l’atmosfera di sacralità che è tema del concerto, lo Scherzo, più frivolo, brioso e frizzante mostra le capacità dei due artisti nelle agilità.
Ma sono soprattutto le vibranti note della voce del soprano Lucia De Bari che creano un’atmosfera di assoluta intimità.
La dolcezza di una voce perfetta che non ha nulla da dimostrare strillando dove non se ne presenta la necessità o l’occasione, scorre fluente e armonica con una eccezionale espressività.
Il volto commosso , dolcemente estatico, perso nell’armonia della musica, comunica grandi emozioni che ognuno di noi vive lasciandosi trasportare dal flusso vibrante delle note di un’Ave Maria che assume così una connotazione di più profonda religiosità.
L’originalità nella scelta dei brani si riscontra proprio nel desiderio di ricreare un’atmosfera di sacrale sublimità non solo attraverso pezzi prettamente sacri, ma anche attraverso pezzi profani o pezzi con una storia particolare come l’Ave Maria di Mascagni, la cui melodia nasce come aria della Cavalleria Rusticana, e verrà solo in seguito presentata con le parole di un’Ave Maria o quella di Verdi facente parte dell’opera Otello.
Particolarmente toccanti risultano comunque i due pezzi scelti per il finale, probabilmente i più noti: la colonna sonora del film Schindler’s List e l’Ave Maria di Gounod.
E’ questa, comunque, solo la prima tappa del progetto pianoforum,che troverà seguito nelle date 23 gennaio e 6 febbraio 2011 alle ore 19.15, presso lo stesso auditorium.
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