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Il sindaco interviene in Consiglio sull'affaire-Minuto: “Non c'è nessun problema politico” L'opposizione attacca: “Vicenda dai contorni torbidi”
30 settembre 2006

MOLFETTA - Ci ha provato il sindaco, Antonio Azzollini, a derubricare la vicenda del ritiro delle deleghe alla sua vice, Carmela Minuto, a fatto meramente personale. Ci ha provato, seguendo un canovaccio evidentemente concordato con la sua maggioranza, minimizzando l'accaduto e riducendolo a questione di carattere privato. Ci ha provato, ma non c'è riuscito ed al termine del dibattito di ieri, in Consiglio Comunale, le reali motivazioni della defenestrazione di Carmela Minuto sono emerse chiaramente, in tutta la loro evidenza. D'altro canto nascondere una verità che era già sotto gli occhi di tutti, e di cui in città si parla da giorni, è sembrato davvero un tentativo disperato. Andato a vuoto. Ma procediamo con ordine. In apertura di Consiglio Comunale (iniziato ieri con oltre un'ora di ritardo per un impegno precedentemente assunto dal primo cittadino) il sindaco Antonio Azzollini ha chiesto, come previsto, la parola per dare comunicazione all'Aula dell'avvenuto ritiro delle deleghe a Carmela Minuto, vice sindaco ed assessore al Patrimonio. “Lo faccio – ha sostenuto il sindaco/senatore di Forza Italia - per dovere di legge ma anche per chiarezza e trasparenza dinnanzi al Consiglio dal momento che in questi giorni ho letto sugli organi di informazione molte ricostruzioni fantasiose di quanto è accaduto. La verità è solo una: le ragioni alla base del ritiro delle deleghe a Carmela Minuto sono meramente personali. Quell'atto non ha alcun rilievo politico come la presenza qui in Aula dei consiglieri dell'Udc dimostra ampiamente, a conferma del fatto che non esiste alcun problema di natura politica con questo partito”. Giusto il tempo di prendere un po' di fiato, in un'Aula “G. Carnicella” stracolma di gente, ed il sindaco riprende: “Manterrò io, ad interim, le deleghe affidate a Carmela Minuto e per il momento non nominerò un altro assessore. Mantengo stretti contatti con l'Udc affinché ogni questione possa essere presto appianata ed allora decideremo il da farsi”. Sulle ipotesi circolate in questi giorni che il ritiro delle deleghe al vice-sindaco fosse da ricollegare all'inaugurazione del CineStar, Azzollini è sferzante: “Sono due cose totalmente distinte e separate. Sono stato a Roma in questi giorni e mi hanno detto che c'è stata l'inaugurazione di non so cosa (dice proprio così, ndr), di un cinema, forse. Bene, anche se fossi stato a Molfetta non sarei andato a quella iniziativa perché ho sempre difeso l'orgoglio della mia città e continuerò a farlo sempre, soprattutto nei confronti di chi non ha rispetto del nostro territorio e degli impegni assunti”. Fin qui le parole del sindaco che, come inevitabile, hanno dato il via ad una accesa discussione in Aula con i consiglieri comunali di centrosinistra all'attacco: “Prendiamo atto – ha caricato a testa bassa Lillino Di Gioia – delle dichiarazioni laconiche del primo cittadino, ma consideriamo assurdo che il sindaco venga qui a dire che si tratta solo di questioni personali. La verità è che siamo dinnanzi a una vicenda dai contorni torbidi. E' chiaro a tutti che il licenziamento della Minuto sia legato all'apertura del CineStar ed alla presenza della vice sindaco alla riunione della Commissione Provinciale di Pubblico Spettacolo, disconosciuta dal primo cittadino. Altro che questioni personali!”. “La verità – prosegue Di Gioia – è che c'è stata una rottura nel centrodestra per ragioni di bassa macelleria legate alla questione CineStar, con una vera e propria guerriglia interna alla maggioranza. La realtà è che i rapporti tra Carmela Minuto e il CineStar hanno creato difficoltà tra il sindaco ed il suo vice, facendo venire meno il rapporto di fiducia che dovrebbe legarli. Questa è la dimostrazione che questa maggioranza non ha alcuna coesione politica ma sta in piedi solo su un accordo di potere. Respingiamo per questo le dichiarazioni del sindaco perché non corrispondono alla realtà”. Sulla stessa lunghezza d'onda il consigliere comunale dell'Udeur, Mariano Caputo: “Siamo dinnanzi ad un episodio gravissimo e la verità è che il vice sindaco non ha ottemperato alle indicazioni politiche date da Azzollini sul non partecipare alla riunione di quella Commissione. Avendo Carmela Minuto contravvenuto a questa direttiva è stata messa alla porta. Ora, tra l'altro, si pone una questione importante perché la città è priva di vice-sindaco, figura prevista dallo Statuto e di grande importanza perché sostituisce il sindaco durante le sue assenze e, come noto, il primo cittadino è spesso a Roma”. Sulla riunione della Commissione Provinciale di Pubblico Spettacolo si sofferma anche Mino Salvemini, consigliere comunale e segretario dei Democratici di Sinistra: “La Commissione che si era riunita lunedì per dare il via libera all'apertura del CineStar doveva esprimere una valutazione esclusivamente tecnica e l'aver posto un veto di natura politica è stato un atto gravissimo da parte del sindaco. Non avendo rispettato questo dictat Carmela Minuto è stata licenziata”. “Questa vicenda assume contorni irreali – ha attaccato Nino Sallustio, consigliere comunale della Margherita -. La verità è che non c'è stata nessuna questione personale perché per problemi di questa natura ci si dimette, non si viene cacciati, come è accaduto a Carmela Minuto. Il problema alla base di questa vicenda è chiaro e chiediamo al sindaco che ci dica la verità perché è diritto della città saperla. Perché questo rapporto conflittuale tra l'amministrazione comunale e il Fashion District? Che rapporti intende mantenere questa amministrazione con gli operatori economici che vengono ad investire in questa città? Qui si deve aprire una grande discussione, pubblica e trasparente, e non derubricare il tutto a questioni di natura personale”. A concludere gli interventi della minoranza (nel silenzio assordante dei consiglieri di maggioranza, eccezion fatta per Giovanni Mezzina di Molfetta prima di tutto, intervenuto per un breve telegramma: “la democrazia nel centrodestra è un fatto che ci appartiene”. Punto.) è stato Nicola Piergiovanni, consigliere comunale della Rosa nel Pugno: “Il sindaco minimizza e cerca invano di ridurre questa questione ad una bolla di sapone ma sappiamo tutti che non è così. Il primo cittadino ha voluto mandare un segnale chiaro innanzitutto alla sua coalizione per far capire a tutti chi comanda davvero in questa maggioranza. La verità è che la luna di miele nell'amministrazione è già finita e questo è solo il primo caso che è scoppiato, ce ne sono molti altri che presto esploderanno in altre forze politiche”. Dopo il fuoco di fila dell'opposizione ha preso nuovamente la parola il sindaco per la replica e, alla fine, sebbene in modo sibillino, la verità sulla vicenda è emersa. A scatenare le ire del primo cittadino è stata la partecipazione di Carmela Minuto alla riunione della Commissione Provinciale di Pubblico Spettacolo tenutasi lunedì scorso: “Carmela Minuto – ha detto Azzollini – ha partecipato a quella riunione senza delega e questo ha creato dei problemi nel rapporto tra sindaco e suo vice. D'altro canto quella riunione era stata indetta male e condotta ancor peggio per colpa di una signora, che mi dicono essere vice-prefetto, che si è comportata da asina (parole testuali ndr), probabilmente etero-diretta telefonicamente, dimostrando di non conoscere norme e regolamenti visto che non ha neanche chiesto a Carmela Minuto la delega a rappresentare il Comune in quella sede. Per questo ho fatto riconvocare la riunione e lo stesso Prefetto ha riconosciuto l'errore. Io ho operato per difendere la legittimità e l'orgoglio di questa città, tutte cose che, evidentemente, ai consiglieri comunali di opposizione non interessano”. Fin qui le parole del primo cittadino. Da noi avvicinato, però, Pasquale Minuto, segretario politico dell'Udc, presente tra gli spettatori del Consiglio, ha ribadito che la vicenda CineStar non c'entra nulla con il ritiro delle deleghe a sua sorella: “La verità – ha detto – è quella che ho già raccontato. Carmela ha chiesto una pausa per i troppi impegni che gravavano sulle sue spalle. Solo questioni personali, dunque, nient'altro”. Vabbè… Come andrà a finire, ora? Molto probabilmente con il più classico degli happy end: nel giro di qualche giorno (c'è chi dice già nel corso della prossima settimana) Carmela Minuto, dopo le dovute scuse per aver contravvenuto (“in buona fede”, come detto dal sindaco) ad una chiara indicazione del primo cittadino, sarà reintegrata in Giunta e riassumerà le sue deleghe. Una nuova versione, tutta molfettese e ben poco evangelica, della parabola del figliol prodigo…
Autore: Giulio Calvani
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