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Il sindaco ci ripensa. Venerdì deciderà se essere candidato per la Casa delle Libertà
06 febbraio 2006

MOLFETTA – 7.2.2006 Dopo oltre tre ore di discussione con quel che resta della coalizione che sostiene la sua amministrazione, Tommaso Minervini (nella foto) ha preso ancora tempo ed ha fissato per venerdì prossimo il giorno in cui darà la risposta definitiva alla proposta di ricandidatura a sindaco offertagli dal centrodestra. E' terminato, dunque, con un ennesimo rinvio l'incontro di ieri sera tra il primo cittadino ed i rappresentanti della Casa delle Libertà e dei due movimenti civici rimasti a lui fedeli (assente solo l'Udc che continua a restare in una posizione di stand by) che sarebbe dovuto essere decisivo per decidere della ricandidatura di Tommaso Minervini in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera. Ma l'incontro (svoltosi in un clima molto sereno e tranquillo, stando a quanto si è avuto modo di apprendere) era cominciato in tutt'altro modo, con la ferma intenzione, enunciata dal sindaco, di rifiutare ogni ipotesi di ricandidatura, dal momento che Tommaso Minervini ha ribadito di non aver riscontrato una condivisione piena, da parte delle forze politiche di centrodestra, della sua volontà di rilanciare con forza il progetto civico anche per l'imminente scadenza elettorale, come dichiarato nel corso dell'incontro svoltosi nella Sala Turtur lo scorso 19 gennaio. Un punto però il sindaco ha voluto sottolinearlo chiaramente: non sarà il candidato del “terzo polo” così come avrebbe voluto il consigliere regionale Franco Visaggio, almeno su questo non ci dovrebbero essere dubbi. Su tutto il resto è ancora buio fitto dal momento che Tommaso Minervini ha lasciato uno spiraglio aperto alla possibilità di diventare a tutti gli effetti il candidato sindaco della Casa delle Libertà. Pare che a convincere il primo cittadino a prendersi ancora un po' di tempo, per riflettere sulla proposta fattagli dal centrodestra, siano stati in particolare due fattori: in primo luogo le ampie rassicurazioni fornite dal segretario politico di Forza Italia, Antonio Camporeale, sulla volontà del suo partito di rilanciare il progetto civico e di recepire, almeno nei suoi principi ispiratori, il documento reso pubblico dal sindaco in occasione dell'incontro svoltosi lo scorso 19 gennaio presso la Sala Turtur. Certo, avrebbe sostenuto l'attuale assessore al Porto, sulla richiesta fatta ai partiti di fare un passo indietro anche in vista dei futuri assetti amministrativi, occorrerà riflettere ed approfondire, perché Forza Italia non è disposta a rinunciare alle sue prerogativa, ma “gli azzurri” si sono comunque detti disponibili ad aprirsi al contributo della società civile, così come fatto, per altro, nel 2001. Ma sarebbe stato anche un altro l'elemento che avrebbe indotto il sindaco a mutare, almeno in parte, il suo convincimento, a soli tre giorni di distanza dalla lettera con cui dichiarava di non volersi ricandidare: i numeri. Sostanzialmente a Tommaso Minervini è stato detto che l'attuale coalizione potrebbe contare già (nonostante l'abbandono da parte del Nuovo Psi di Franco Visaggio e di “Molfetta che Vogliamo” di Sergio Azzollini) su un considerevole bagaglio elettorale che potrebbe consentire al sindaco, nella prospettiva migliore, di essere riconfermato anche al primo turno. A questo argomento il primo cittadino è parso molto sensibile e così ha preso tempo fino a venerdì per dare una risposta definitiva. Domani Tommaso Minervini partirà per Roma con la delegazione di circa millecinquecento molfettesi che andranno in visita al Vaticano per incontrare il Papa nell'ambito delle celebrazioni per l'anno corradiano. In questi due giorni “staccherà la spina” dalle vicende locali e mediterà sulla risposta da dare venerdì prossimo (appuntamento fissato ancora una volta per le 16.30) al senatore Azzollini, assente all'incontro di ieri sera per impegni istituzionali al Senato, ma vero artefice di questa mediazione. E così pare proprio che non si sbagliasse chi aveva avanzato il dubbio che la lettera di Tommaso Minervini, diffusa solo pochi giorni fa, con cui il sindaco dichiarava il suo disimpegno dalla prossima competizione elettorale, non fosse altro se non una semplice mossa tattica in questa interminabile partita a scacchi. Giulio Calvani
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