Il sindacato gente di mare (Cub) ha inviato al Ministero dei Trasporti, Comando Generale delle Capitanerie di Porto, una nota per sollecitare l'applicazione della decisione della Commissione Europea circa l'imbarco di marittimi filippini sulle navi Italiane.
La Comunità europea ha ritenuto non affidabile la preparazione del marittimi filippini a seguito di un rapporto dell'ESMA.
Molti filippini sono imbarcati su navi italiane iscritte nel registro-bis, soprattutto sulle navi da crociera, e questo ha creato una grave crisi occupazionale nel settore, e molti sono i marittimi italianidisoccupati, soprattutto nel Mezzogiorno.
Ecco il testo del comunicato:
«Con riferimento alla intercorsa corrispondenza ed in particolare al contenuto della missiva 07/12/2010 prot. 0116541, a firma del C.A. (CP) Cristiano Aliperta, ci sia consentito di rilevare quanto segue.
Più volte siamo intervenuti sulla grave crisi occupazionale che coinvolge i lavoratori marittimi soprattutto del Sud Italia, residenti a Molfetta, Mola di Bari, Monopoli, Pozzallo, Palermo, Napoli, Trapani, Carloforte, ecc.., che va ben oltre la vicenda della Tirrenia, della quale si parla solo oggi; abbiamo affermato che la crisi non atteneva al settore trasporto ma alla circostanza che sulla navi italiane iscritte nel registro-bis, era alta la presenza di personale non comunitario, ed in particolare di filippini.
Sia subito chiaro che nessun marittimo intende porre una questione razziale: ma deve essere altrettanto chiaro che le regole ci sono e tutti debbono rispettarle.
Il riferimento è alla decisione della Commissione Europea - certamente ben nota a codesto ufficio - che ha ritenuto inaffidabile la preparazione dei marittimi di quel Paese e ne ha vietato l’imbarco su navi battenti bandiera di uno Stato comunitario: è noto che su quasi tutte le navi del registro bis italiano, ma soprattutto su quelle da crociera, rilevante è la presenza di personale filippino ed anche di ufficiali di quella nazionalità.
Riteniamo urgente una convocazione del Gruppo di Lavoro – al quale chiediamo di essere presenti - per assumere una decisione attuativa sull’argomento, che valga anche a scongiurare ulteriori sinistri nella navigazione marittima e per dare soluzione a questo gravissimo problema, che attanaglia il settore e del quale in molti si fanno portavoce».