Il segretario nazionale UDC Lorenzo Cesa a Molfetta: il centrodestra è inconcludente e toglie il futuro ai giovani
MOLFETTA - Grazie alla locale sezione dell’UDC che ha organizzato l’evento, l’on. Lorenzo Cesa, segretario nazionale del partito di Pier Ferdinando Casini, ha fatto visita a Molfetta. Dopo la tappa di Bari l’onorevole è arrivato a Molfetta accolto dai vertici del partito dell’ UDC locale, insieme ai rappresentanti provinciali e regionali dell’UDC.
Il segretario nazionale del partito di Casini, come riportato nel comunicato stampa del partito UDC di Molfetta, ha tenuto un incontro nella sala consigliare “Gianni Carnicella”, per conoscere i tanti sostenitori molfettesi dell’UDC. Un partito, come ha ricordato Pino Amato, in continua crescita nella nostra città, che può vantarsi di avere a Molfetta il 10% delle preferenze dei cittadini. Questo è merito soprattutto del più amato dai molfettesi, Pino Amato per l’appunto, che alle scorse amministrative, come lui stesso con orgoglio ricorda, ha ricevuto più di mille preferenze.
Una gremita sala consigliare ha accolto il segretario nazionale UDC insieme ai rappresentanti dell’UDC provinciale, Filippo Barattolo, e al consigliere regionale Peppino Longo, insieme a Robert Amato, commissario locale dell’UDC e al commissario giovani UDC Molfetta, Saverio Di Gioia. Moderatore della serata è stato lo stesso Pino Amato, che con fierezza ha rivendicato i risultati che il suo partito ha ottenuto e sta ottenendo a livello locale.
Uno dei successi è il progetto del terzo polo a Molfetta, che va avanti con l’aiuto di API, FLI e MpA che sostengono il partito dello scudo crociato in questo nuovo programma politico per Molfetta. “Stiamo costruendo un gruppo dirigente in questa città fatto di giovani - dice Amato - e non escludiamo affatto di avere alle prossime elezioni un nostro candidato sindaco”.
Poi Amato ufficializza ai presenti il passaggio di Francesco Nappi, che dopo aver attraversato tutti i partiti da sinistra a destra con vari cambi di casacca si accinge a trasferirsi dal PDL all’UDC, ultimo suo approdo politico.
Dopo Pino Amato, è il segretario provinciale Filippo Barattolo a prender la parola, per denunciare la situazione di totale disorientamento che si avverte nel nostro paese. “Non si può continuare a far finta di niente - dice Barattolo riferendosi ai fattacci che quotidianamente accadono alla politica del nostro paese - noi come UDC, vogliamo creare e costruire un qualcosa, l’UDC chiede un paese normale, perché oggi l’Italia sembra una nave in mezzo al mare senza un nocchiero - chiude il segretario provinciale del partito.
Sulla stessa linea d’onda l’intervento del consigliere regionale Peppino Longo che parla di “fallimento del bipolarismo in Italia. Berlusconi - continua Longo - non è riuscito a dare all’Italia ciò che aveva promesso in campagna elettorale”. Poi l’invito a tutti i presenti: “collaboriamo per far crescere il nostro partito, come la casa per i moderati”.
Dopo Longo è la volta del commissario giovani UDC Molfetta, Saverio Di Gioia, che illustra invece le battaglie portate avanti dal gruppo giovani del partito nella nostra città. Dalla lotta per riportare il servizio di ripresa integrale delle sedute della massima assise cittadina, alla gestione del pala Poli, dalla valorizzazione del lungomare fino alle mancate convocazioni del consiglio comunale. Di Gioia parla anche di “degrado della politica nella nostra città”.
A ruota poi Robert Amato interviene sulla questione dei giovani, “abbiamo capito – dice il commissario cittadino – che bisogna dar spazio ai giovani. A Molfetta facciamo una politica semplice, con la gente e tra la gente – poi ribadisce – crediamo nel progetto del terzo polo, sarà un’idea vincente”. Amato continua parlando delle scelte politiche fatte in questi anni a Molfetta dall’UDC, oggi all’opposizione in consiglio comunale, “abbiamo fatto delle scelte, anche a condizione di perdere le elezioni, siamo stati coerenti e saremo coerenti fino a che l’amministrazione Azzollini non cadrà o non concluderà il suo mandato”.
Dopo il commissario cittadino è lo stesso segretario nazionale del partito a prendere la parola. L’on. Lorenzo Cesa nel suo intervento fotografa un’Italia insicura e inconcludente.
“Bisogna rimettere al centro i nostri giovani che non hanno futuro nel nostro paese, e la nostra generazione - dice il segretario nazionale dell’Unione di Centro - è obbligata a dare risposte concrete alle nuove generazioni. Il centrodestra è inconcludente - continua Cesa - per questo non è più tempo di parole. Sono 16 anni che in campagna elettorale vengono promesse le riforme, il sostegno per il sud e per le imprese. Oggi vogliamo che la politica ritorni con la P maiuscola. Siamo stufi dello scontro tra le parti. E’ più conveniente scontrarsi che risolvere i problemi della gente. Bisogna invece – conclude l’onorevole Cesa - rimettere al centro della politica questioni concrete come il bene comune, la persona, la famiglia, bisogna portare in parlamento i problemi della gente, lo dobbiamo ai nostri figli e ai nostri giovani”.
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Autore: Giovanni Angione