Il prof. Marco de Santis dona libri di Gaetano Salvemini alla “Battisti- Pascoli” di Molfetta
MOLFETTA - Gli alunni della 3ª A dell’istituto comprensivo “Battisti-Pascoli”, coordinati dalla prof.ssa Maria Bonvino hanno accolto il prof. Marco Ignazio de Santis (apprezzato collaboratore di “Quindici”), per la seconda volta ospite della scuola molfettese, che ha donato alla Biblioteca della scuola opere e scritti di Gaetano Salvemini, che hanno implementato la sezione salveminiana, già costituita con le precedenti donazioni della prof.ssa Liliana Minervini, del prof. M.I. de Santis (foto) e della sig.ra Patrizia Ciannamea.
Questa biblioteca è a disposizione di tutti gli studenti e degli studiosi dell’illustre concittadino.
Nel corso dell’ incontro con il prof. De Santis, è stata simulata, da parte degli alunni, una “intervista impossibile”, rivolta a Gaetano Salvemini. Sono emerse le peculiarità e le idee pregnanti di Gaetano Salvemini, un personaggio ai più noto per la sua indole antigiolittiana, pieno di saggezza e lungimiranza.
La necessità di una scuola laica, il bisogno di esulare dal veto di una Chiesa intesa come istituzione rigida, inclemente e pregna di potere, unita alla visione democratica della vita hanno disegnato un personaggio non imparziale, ma onesto. A dirla con le sue parole, egregiamente ricordate dai ragazzi della 3ª A: «Noi non possiamo essere imparziali. Possiamo essere soltanto intellettualmente onesti: cioè renderci conto delle nostre passioni, tenerci in guardia contro di esse e mettere in guardia i nostri lettori contro i pericoli della nostra parzialità. L’imparzialità è un sogno, la probità è un dovere».
I ragazzi non hanno mancato di ricordare, attraverso il loro gioco di domande e risposte, l’aneddoto su Vito De Bellis, napoletano, che trafugò fondi e risorse del Banco di Napoli sino alla bancarotta. Aneddoto attraverso il quale hanno catapultato la storia passata in un fervido presente, regalando un grande momento di riflessione.
La preside dell’istituto comprensivo “Battisti- Pascoli”, la dott.ssa Analisia Vena, ha espresso riconoscenza e gratitudine per la generosità del prof. de Santis, auspicando sempre più momenti di incontro e confronto collettivo. L’incontro si è concluso con una sorta di inno al confronto, al dialogo.
“Sopprimiamo la discussione, e non ci resterà che la scomunica (in mancanza del rogo), o il manganello, o il colpo alla nuca” (Gaetano Salvemini).