Il Pd accusa: il sindaco fa propaganda con l'ufficio stampa, è falso che il Tar ha dato ragione al sindaco sulla capitaneria di Molfetta
Il consiglio comunale si apre con una dichiarazione di Abbattista (Pd). Si discute di piscina comunale ed edilizia sociale
MOLFETTA - Il Consiglio comunale si è aperto con la denuncia del consigliere Abbattista (PD) nei confronti della propaganda operata dall'amministrazione, per mezzo dell'ufficio stampa. Esso, infatti, ha diffuso una notizia secondo la quale il TAR ha dato ragione al Comune di Molfetta in merito allo spostamento della capitaneria. Niente di più falso, secondo Abbattista, in quanto i giudici hanno affermato di non essersi occupati della vicenda.
Subito dopo vengono approvati i verbali delle sedute del 3 e del 15 settembre 2008.
Le due interrogazioni sono rivolte entrambe dal consigliere Giuseppe Amato (UdC). Quest'ultimo chiede chiarimenti sui lavori effettuati per la messa in sicurezza dell'area del Lungomare della Spina, in particolare sull'origine del ciottolato utilizzato, sul numero dei partecipanti alla gara, sulla documentazione e sulle somme utilizzate.
L'assessore Giacomo Spadavecchia risponde dicendo che il ciottolato è stato prelevato dalla stessa zona, la ditta ritenuta idonea è stata la ditta Favuzzi e l'ammontare della spesa è stato di 6.489 euro. La spiaggia è stata pulita dalle SM, e per la prossima stagione è previsto il coinvolgimento di un servizio di volontariato.
Una risposta che non regge per Amato, che controbatte dicendo che il preventivo non è mai stato allegato al fascicolo riguardante i lavori; inoltre prima si fa riferimento ad una gara d'appalto che coinvolge diverse ditte, poi si parla di affidamento diretto. Non è neanche chiaro se l'Asm ha smaltito terreno o altro, e una parte dei lavori non erano previsti nella spesa. “Abbiamo sistemato la spiaggia” mormora Spadavecchia, infastidito dall'insistenza del consigliere.
Amato chiede poi chiarezza sulla chiusura della piscina comunale. Le domande sono: “Qual è la causa della sospensione? Esistono delle responsabilità della ditta riguardo alle opere di cui l'impianto necessita? Chi paga i disagi? Chi si farà carico della pulizia degli impianti?”.
L'assessore Caputo risponde dicendo che la sospensione da ottobre a dicembre è stata ordinata per lavori la cui urgenza è stata determinata dall'invecchiamento delle strutture, piuttosto che dalle colpe della ditta. Ma Amato ricorda che per quanto riguarda i lavori sul lastrico solare il codice civile indica tempi e responsabilità, l'invecchiamento dovrebbe avvenire solo otto anni dalla costruzione. Non si può attingere dai fondi comunali prima di tale scadenza.
Tocca al vicesindaco Uva esprimersi in merito al fabbisogno di edilizia residenziale sociale. L'assessore indica l'edilizia sociale come la nuova frontiera per incrementare l'offerta residenziale. Essa obbliga i comuni a determinare il fabbisogno abitativo e i modi con cui soddisfare questo fabbisogno. Gli immobili costruiti con questa modalità devono essere dati in fitto con riscatto a costi vantaggiosi, in modo da agevolare giovani coppie, famiglie monoreddito, immigrati regolari. La proposta, dunque, è quella di un emendamento al piano precedente. L'ing. Rocco Altomare fornisce i dati tecnici del progetto, specificando che l'alloggio sociale è uno standard, e fornendo un opuscolo con la simulazione di un comparto sociale. La raccomandazione, però, è quella di affacciarsi alla valutazione del fatto politico, non degli aspetti tecnici che andranno discussi in un secondo momento.
Secondo De Robertis, però, la progettazione mira più a destinare gli alloggi alla vendita che ad aiutare effettivamente le fasce medio-basse, favorendo il loro accesso all'acquisto degli alloggi.
La delibera, con un solo astenuto, trova l'approvazione del Consiglio.
E' sempre Uva ad introdurre l'approvazione del Piano Urbanistico Esecutivo del Comparto n. 18. L'assessore evidenzia la lamentela di una cittadina su una presunta violazione dei suoi diritti. L'approvazione, inoltre, verte sul trasferimento di 1000 m3 dal comparto 18 ad un comparto omogeneo. Grazie a queste volumetrie, potranno essere costruiti quattro fabbricati con 48 appartamenti.
Piergiovanni invita al rinvio del punto sottoforma di adozione, viste le incongruenze con il piano precedente a causa della sostituzione di tavole e dello scambio di volumetrie. Ma la proposta è respinta.
Secondo il consigliere Piergiovanni, il provvedimento è arraffato, e “non è concepibile che un tecnico si dimentica di 1.000 m3”. Inoltre l'errore è da attribuire allo stesso Ing. Altomare, essendo stato co-progettista del piano.
Il consigliere Mezzina si scaglia contro gli interventi di Piergiovanni, incongruenti rispetto alla sua posizione in commissione. Ma Piergiovanni ricorda che non si è mai discusso dei 1.000 m3 dimenticati, accusando la maggioranza di una posizione che mina la libera opinione dei consiglieri. Anche De Robertis, infatti, ricorda che il parere in commissione non è vincolante.
L' “errore” dell'ingegnere costituisce il punto fermo delle accuse dell'opposizione che si dichiara contraria al provvedimento, senza però riuscire ad impedirne l'approvazione.
L' approvazione Piano Comunale di intervento per il Diritto allo Studio trova invece l'unanimità del Consiglio. L'amministrazione, infatti, programma interventi tesi a contrastare il disagio sociale, sostenendo la genitorialità, l'integrazione scolastica, la tutela della vita umana.
Importante è la segnalazione di Amato in merito all' incremento della richiesta di sostegno per bambini portatori di handicap.
Ancora una volta, i messaggi telematicamente inviati tramite cellulare o più praticamente trasmessi oralmente, costituiscono un piacevole svago per alcuni consiglieri di maggioranza, che trovano nella sede la possibilità di intervenire con l'approvazione senza mai esporsi, relegando le proprie idee al piacere delle risate.
Autore: Giacomo Pisani