Il Pd accusa il Pdl: basta con i mezzucci per accaparrarsi il voto dei giovani a Molfetta
MOLFETTA - La politica a caccia del voto giovanile, anche a costo di raccontare falsità (ma c'è chi a questo andazzo ci ha già abituato dagli schermi della tv) predicando bene e razzolando male.
E' questa l'accusa che il Partito Democratico di Molfetta replica a Pasquale Mancini del Pdl, che aveva rivolto un invito ai giovani a non accettare cene, altre regalie o un posto di rappresentante di lista, in cambio di voti, rinunciando così alla propria dignità.
«Non possiamo che condividere l'appello rivolto da Pasquale Mancini ai candidati della sua parte politica affinchè non ricorrano ai soliti mezzucci (che lo stesso Mancini dimostra di conoscere bene) per accaparrarsi qualche voto di preferenza in più – dice il Pd in un comunicato -.
Siamo assolutamente convinti, infatti, che il vice-segretario del PdL si rivolgesse ai rappresentanti del centrodestra che anche in questa contesa elettorale stanno utilizzando ogni mezzo, investendo ingenti risorse in cene, comitati elettorali, rappresentanti di lista e quant'altro.
Vista la situazione, però, è davvero paradossale che l'invito a rifuggire da “qualsiasi offerta di bassa lega” venga proprio da una parte politica che ha fatto di certi metodi per la raccolta del consenso una prassi assolutamente consolidata, che continua ad inquinare, nella nostra città, il piano di un leale confronto democratico tra schieramenti contrapposti.
Invitiamo Pasquale Mancini a guardare la realtà (quella stessa realtà che i cittadini molfettesi conoscono bene) prima di lanciarsi in certe ardite dichiarazioni».
Al di là della polemica fra il Pd e il Pdl, in realtà, anche in questa campagna elettorale si sta verificando il tentativo da parte di qualche candidato di comprare un voto con buoni benzina, un invito a cena o un posto di rappresentante di lista: metodi da condannare, soprattutto perché oltre ad essere immorali, sfruttano lo stato di bisogno dei giovani. E questo non è tollerabile.
Ci sono candidati che non hanno fatto conoscere programmi, che lavorano nell'ombra, senza parlare in piazza o nelle tv, ma solo agendo con metodi scorretti e illegali, dall'affissione di manifesti fuori degli spazi previsti, alle promesse elettorali che potrebbero configurarsi come voto di scambio.
Crediamo che i giovani siano maturi per rinunciare al denaro o alle false promesse per scegliere autonomamente i propri rappresentanti alla Provincia, investendo sul loro futuro che vale più di adulazioni ipocrite di coloro che non hanno fatto nulla per la città e per i giovani, ricordandosi di loro solo alle scadenze elettorali.
“Quindici” condanna questi metodi e i tentativi di manipolazione dell'opinione pubblica messi in atto da chi investe ingenti risorse finanziarie e le utilizza per raccogliere consenso. Invitiamo coloro che sono oggetto di promesse in cambio di voti, a denunciare questi tentativi di manipolazione e a non farsi condizionare. “Quindici” sarà sempre al loro fianco nella difesa della legalità e della dignità della persona umana.