Il passaggio dalla tristezza alla speranza
“Sono molte le lacrime che ho versato nel corso della mia breve vita prima che decidessi, un po’ per gioco, di raccoglierle sotto forma di parole in un quadernetto”. È da questo semplice ma impellente bisogno che nasce l’idea di Laura Grazia Campanale. La biblioteca delle lacrime è una silloge di 100 poesie divise in tre sezioni poste in ordine a costruire un climax ascendente: “La biblioteca delle lacrime versate”, “La biblioteca delle lacrime asciugate” e “La biblioteca delle lacrime dell’uomo”. I primi componimenti, infatti, parlano di una tristezza senza speranza, quella dell’autrice stessa. Le poesie parlano di lei, del suo pianto, della sua anima bagnata dalle lacrime. Pian piano però si è accorta che le lacrime descritte non sono solo sue, che qualcun altro può ritrovare un pezzo di sé tra le sue parole e quindi insieme raggiungere sollievo. E così che, dalla tristezza, la Campanale passa alla consapevolezza di non essere sola. Si eclissa tra i versi per raccontare le lacrime di qualche uomo, di ogni uomo. Persino quelle lacrime che lei non ha mai versato, lasciando trapelare la costante ricerca di una speranza. Un’anima sensibile quella della giovane scrittrice, ma già portatrice di un messaggio potentissimo nei confronti di chi ha sofferto, soffre o soffrirà nella vita. Perché, si, la vita a volte fa male ma dobbiamo imparare ad amarci nonostante i nostri difetti. Perdonandoci, condividendo il dolore, e supportandoci ci accorgeremo che potremo sempre contare su qualcun altro che ci capisce. Non siamo mai soli. L’autrice: Laura Grazia Campanale è nata a Molfetta il 16 agosto 2001. Frequenta il primo anno all’accademia delle belle arti di Foggia, indirizzo graphic design. Nel tempo libero si diletta nella pittura, nel disegno e nella scrittura. Proprio queste ultime due passioni l’hanno accompagnata per gran parte della sua vita in quanto sono gli unici modi per esprimere se stessa. © Riproduzione riservata