Il “Nettuno” chiede soldi, appello agli imprenditori
CALCETTO
La crisi economica che sta investendo il mondo pallonaro e lo sport in generale trova conferma anche a livello locale. Accorato e reiterato è stato l'appello del presidente del “Nettuno Molfetta” Tonio Papagni, durante tutto il mese di agosto, a qualche piccolo magnate del posto affinché contribuisca, con un atto benevolo, al foraggiamento delle casse dell'unico team di calcio a 5 che la nostra città può vantare: “Ci accontentiamo - dice Papagni - di qualsiasi somma. Può essere un punto di partenza per creare, in futuro, una nuova realtà ad azionariato popolare. Al momento però c'è impellente necessità di denaro dati i costi notevoli che dobbiamo sostenere per iscrivere la squadra al campionato di C1 e renderla competitiva”. Il carro, insomma, continua a camminare ma le ruote scricchiolano.
Reso pubblico il grido d'aiuto del massimo dirigente (che quest'anno avrà come vice Ignazio Lezoche) conviene ora occuparci dell'aspetto squisitamente tecnico riguardante la compagine indigena. All'importantissimo recupero di Lorenzo Minervini, attaccante molfettese destinato a vincere il mal di gol che pareva, l'anno scorso, attanagliare il Molfetta, avevamo già accennato due numeri fa; adesso siamo in grado di offrire una panoramica completa sui nomi che andranno a comporre la rosa. Il nuovo allenatore, Rino Valente, decenni trascorsi sulle panchine dei club del “Barese”, avrà alle sue dipendenze un nutrito gruppo di giocatori: anzitutto i confermati Di Leo, Di Chiano, Todisco, Scatamacchia, Preziosa, Zingarelli, Lopopolo e Angarano; poi i nuovi arrivi Buttiglione (ex Grottaglie), U. e D. Di Liddo, A. e M. Di Pinto, Cini, Lavolpicella, Angelico e Siciliano, tutti provenienti dal Bisceglie C/5 (serie B). Ad essi si aggiungono i quattro portieri, destinati a ridursi a due (o massimo tre), Lezza (dal Promolfetta), Mazzone (dal Ruvo C/5), Consiglio e Liseno, seguiti dal preparatore Maurizio Dell'olio. La ragione per cui tanti pezzi biscegliesi della serie cadetta siano scesi dalla “B” alla “C1” è presto detta: non rientravano più nei piani della squadra, attrezzatasi per un immediato salto di categoria. Come contropartita il Molfetta ha lasciato partire l'ottimo portiere Bruni ma è pressata dal Bisceglie affinché ceda anche il gioiello di famiglia Leonardo Di Leo, il capitano tutta grinta che si rivelò una vera roccia in retroguardia durante il passato campionato.
Dagli sviluppi di quest'ultima vicenda potrà dedursi, salvo ineccepibile smentita del campo, se la compagine molfettese la farà, nel proprio girone, da protagonista o da comprimaria: e con la Coppa Italia (dal 25/9) avremo già le idee un po' più chiare.
Eugenio Tatulli