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Il neo direttore artistico della Fondazione Valente di Molfetta, Sara Allegretta, presenta l’intero cartellone annuale di eventi «Con “I suoni della cultura 2022” l’arte al centro delle nostre idee. Non solo i grandi nomi. Diamo spazio e sostegno alle eccellenze emergenti del territorio»
Sara Allegretta
23 marzo 2022

 MOLFETTA - Sara Allegretta è un fiume di passione sconfinata per l’arte e il suo ruolo al centro delle vite di ognuno quando racconta de “I suoni della cultura 2022”, il cartellone che ha ideato e organizzato in qualità di direttore artistico della Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente di Molfetta, presieduta da Marcello Carabellese.

Il nuovo corso della Fondazione, così è stato definito da addetti ai lavori e appassionati, l’insieme di eventi che a Molfetta (e non solo) saranno realizzati grazie alla maestria e alle profonde conoscenze artistiche del soprano, scelta per il suo curriculum che vanta numerose collaborazioni con importanti direttori d’orchestra tra cui il Maestro Riccardo Muti, docente al Conservatorio “N.Piccinni” di Bari da molti anni, masterclass in tutto il mondo, fino agli innumerevoli concerti sui più importanti palcoscenici nazionali ed internazionali.

«Questo cartellone è il segno tangibile di come amiamo la città di Molfetta - esordisce - dandole la possibilità di conoscere da vicino grandissimi artisti noti a tutto il pubblico ma anche giovani emergenti che, come Fondazione, abbiamo l’obbligo di sostenere, supportare e incoraggiare».

Direttore, da cosa è partita per l’organizzazione di un programma così vasto tra musica, danza e teatro?

«Ho pensato a cosa ci è mancato in questi due anni fermi, direi al buio nelle nostre case. E la risposta è stata: la luce che solo la bellezza in ogni sua forma riesce a dare. E, allora, ecco che abbiamo lavorato per riportare le idee al centro: con l’arte, in ogni sua forma ed espressione, torniamo a dare forza alla quotidianità delle nostre vite, torniamo a inondarla di colore e di suoni».

 Quali sono le caratteristiche di questo cartellone?

«Abbiamo intercettato artisti che ci porteranno la loro arte da tutto il mondo ma abbiamo anche rinsaldato il legame con le nostre tradizioni, con quel quid che chi è nato nella nostra terra ha dentro di sé ogni volta che esprime sé stesso attraverso il proprio talento. Le caratteristiche del cartellone de “I suoni della cultura 2022” sono tutte qui. E’ il mondo che viene a Molfetta ma è anche Molfetta che si apre al mondo rivelando il proprio scrigno di saperi artistici e i propri talenti, giovani, magari meno noti ma altrettanto validi e preparati».

 Una delle novità è che alcuni eventi verranno organizzati anche fuori città, in collaborazione con altri Enti…

«Non poteva essere diversamente. E’ il testamento artistico che ci ha lasciato Vincenzo Maria Valente: incentivare la valorizzazione dell’arte, innalzare il livello culturale cittadino e di tutta la zona, facendo ulteriormente conoscere la città di Molfetta, le sue bellezze, le sue eccellenze che altrimenti correremo il rischio di smarrire o di non poter apprezzare».

 Si inizia con “Inflammatus”, il Festival di Pasqua mai organizzato prima: quattro concerti che accompagneranno il pubblico nel periodo quaresimale, dal 26 marzo, e fino alla Domenica di Pasqua il 17 aprile...

«Ci sono i capolavori di Mozart, Haydn, Bach e Vivaldi ma anche la danza, la recitazione, il canto degli artisti delle generazioni di oggi: l’idea è quella di trasmettere i sentimenti quaresimali e pasquali non solo attraverso la musica e il senso dell’udito ma anche attraverso l’espressività del corpo di danzatori e attori o attraverso la voce di chi canta.

Non da meno saranno le location.

Il primo evento si svolgerà nella Chiesa Madonna della Pace: vogliamo unirci anche noi al messaggio globale che la cultura deve essere collante di popoli e motore per dire no a ogni tipo di violenza e guerra. Il secondo troverà la propria maestosa scenografia nella storicità della Chiesa San Domenico, mentre nella Chiesa San Pio X, tra quelle di più recente costruzione, si svolgerà il terzo concerto. Infine, non potevano non essere le pietre romaniche del Duomo lo scenario del concerto conclusivo del Festival, il primo nella storia cittadina, durante la Domenica di Pasqua domenica 17 aprile».

 Il 26 marzo, in occasione dello spettacolo inaugurale di "Inflammatus" torna anche lei sul palcoscenico cittadino dopo quindici anni dall'ultima esibizione…

«Si, sarò la voce solista del concerto di apertura “Stabat Mater” di G.B. Pergolesi.

Ho ripreso la mia attività concertistica già lo scorso anno con importanti progetti che mi hanno portata ad esibirmi anche all’estero. Dopo lo stallo forzato sono tornata, come tanti artisti, a calcare le scene, a lavorare, a incontrare il pubblico in un momento storico in cui la riscoperta dell'arte e della bellezza è tra i pochi mezzi a disposizione per rinnovare messaggi di uguaglianza e fratellanza.

Ovviamente c'è tanta emozione, numerose erano state le richieste in questi anni affinchè tornassi a cantare nella mia città ed ho voluto farlo attraverso questo progetto di musica sacra che sento molto vicino alle nostre tradizioni. Ricordo di averlo eseguito l’ultima volta a Tokio, nella prestigiosa sala concerti Kioi Hall con la Kioi Sinfonica Tokio alla presenza di duemila spettatori. Allo stesso tempo sono entusiasta di mettere la mia voce al servizio di un evento così struggente, così ricco di pathos e di arte insieme a colleghi professionisti ed esperti di musica del ‘700, che utilizzeranno strumenti storici».

 A seguire ci sarà “Musica&Teatro” con Peppe Servillo e Violante Placido, a Molfetta nel mese di maggio.

«Due artisti incredibili: la Placido farà tappa con il concerto "Femmes Fatales” mentre Servillo con “Il Carnevale degli Animali”.

Si tratta di due artisti così diversi, anche con gli spettacoli che portano in scena, ma accumunati da un immenso talento che renderà possibile assistere a due performances davvero molto belle, molto particolari, quasi in un dialogo tra i due grazie al loro volersi mettere a disposizione dell’arte in ogni sua sfaccettatura.

Il pubblico conoscerà declinazioni dei loro talenti che magari con le apparizioni televisive non riescono a venire fuori rispetto al palcoscenico del teatro».

In estate, invece, il cartellone prevede grande spazio ai talenti emergenti, tutti del territorio.

«E’ stata una mia decisione, immediatamente sostenuta dal presidente Carabellese che ringrazio: emergente o giovane non vuole dire di bassa qualità bensì pronto a esplodere, a fiorire, a farsi conoscere. E nessuno, meglio del palcoscenico della Fondazione Valente può dare visibilità a questi giovani.

La curiosità è che molti sono definiti emergenti solo perché ancora poco conosciuti nella loro terra, come spesso accade, ma magari hanno già alle spalle anni e anni di attività e importanti riconoscimenti a livello nazionale. E' giusto che si esprimano nella loro terra e che la loro terra applauda il talento di questi ragazzi».

 A fine anno, invece, c’è l’immancabile Concerto di Natale, la chiusura di un cerchio.

«Esattamente. Non potevo pensare a un programma annuale senza questo appuntamento, a cui ormai tutti noi siamo abituati.

Lo scorso dicembre Danilo Rea con il suo estro al pianoforte, in Omaggio ad Enrico Caruso, ha brillato nella Cattedrale di Molfetta: è stato di fatto il primo evento targato dalla presidenza di Marcello Carabellese e dalla mia direzione artistica. Nel 2022, invece, punteremo tutto ancora sull’arte espressione del nostro territorio con la Jazz Studio Orchestra, diretta dal  M° Paolo Lepore, per tornare nella nostra terra dopo un vero e proprio viaggio nel mondo».

 Per assistere a "Inflammatus" due le modalità: attraverso abbonamento al costo di € 35,00 per i quattro spettacoli oppure con l'acquisto del ticket per ciascun evento al costo € 10.

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