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Il mosaico di don Tonino dedicato ai giovani e alla pace
15 aprile 2018

Per il dovere della memoria, per il bisogno della presenza, per la costruzione del domani: ecco il perché di quest’opera artistica. Realizzata dal Progetto Arte Poli – Verona, e donata da una famiglia della nostra Comunità, essa raffigura don Tonino Bello (1935 – 1993) che affida ai giovani, ma non solo ad essi, una missione: Amiamo il mondo e la sua storia. Vogliamogli bene. Prendiamolo sotto braccio. Usiamogli misericordia (dalla sua ultima Omelia per la messa crismale, 8 aprile 1993). Tra queste figure si staglia un arcobaleno, ponte tra cielo e terra, tra chiesa e mondo, su cui aleggiano le colombe, segno di pace e di speranza. Dovere della memoria, dunque. Don Tonino nei suoi dieci anni di episcopato nella nostra diocesi ha presentato il volto di Gesù Cristo nella bellezza dei suoi tratti. Quanti, – tanti! – si sono innamorati di Dio grazie a lui, alla sua vita, al suo esempio. Si doveva ricordarlo in modo indelebile nella nostra chiesa; questa chiesa che lui scelse come spazio sacro da cui far partire la marcia nazionale della pace del 1992 a Molfetta, a pochi mesi dalla sua morte. Un passaggio che tanti ricordano, racchiuso in una foto: il suo volto scarnito dalla malattia, con i suoi occhiali dalla montatura nera e sullo sfondo il mosaico luminoso del Cuore immacolato di Maria. Bisogno della presenza. Diciamolo senza mezzi termini: abbiamo bisogno, oggi forse più di ieri, della sua parola di pastore illuminato, dei suoi gesti contro corrente, del suo ricordarci con franchezza le contraddizioni della nostra vita. Questo nostro presente, così complesso e incerto, necessita di guide illuminate e audaci, di uomini e donne innamorati tanto di Dio quanto del mondo. Il guardare il suo volto, d’ora innanzi, ci dia il coraggio di vivere il tempo presente come tempo di grazia, in cui Dio continua a seminare la sua Parola. Costruzione del domani. Cosa lasciare ai nostri figli? Anzi, cosa dirgli del loro futuro? Come accompagnarli nella transizione verso il loro domani? Don Tonino Bello si presenta come profeta, che annuncia la primavera del mondo e ci dà il compito di sognare cieli nuovi e terre nuove, nonostante tutto. Noi adulti che abbiamo conosciuto quest’uomo di Dio, abbiamo il dovere di trasmettere ai nostri figli la passione, la sua passione, quella percepibile nei suoi occhi, nel trasporto della sua voce, nella coerenza delle sua parole, la sua voglia di credere pari alla sua voglia di vivere, la pienezza del suo essere cristiano fino alla santità, pari alla grandezza del suo essere uomo fino in fondo. Don Tonino Bello, per ora Servo di Dio, guidi la nostra comunità, illumini il nostro servizio, renda credibile il nostro annuncio. Incoraggiati da lui, saliamo sulla tolda per scrutare l’arrivo della colomba, per scorgere nel firmamento questo allargarsi dell’arcobaleno. E quando usciamo dalla chiesa, alla fine della Messa, guardando in alto e leggendo, impegniamoci a vivere il compito che ci ha dato: amiamo il mondo e la sua storia… Don Vincenzo Di Palo

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