Il Molfetta frena e lascia il vertice
CALCIO
Il “Molfetta calcio” ha recitato per sole due giornate, dalla 7ª alla 9ª, la parte della capolista, in coabitazione con il Conversano. Dopo il pareggio esterno contro il Pro Gioia (1-1), i biancorossi hanno sfruttato il calendario favorevole, che li ha visti affrontare squadre di bassa classifica. Le vittorie contro Toritto (5-0), Arpifoggia (0-4), San Severo (1-0), hanno permesso al Molfetta di agguantare il Conversano in cima alla classifica e ribadire la leadership con la vittoria nel derby di Trani (0-1). Nella successiva gara interna contro il terzultimo Laterza la vittoria sembrava scontata.. Sarà stata la troppa sicurezza, un certo smarrimento a centrocampo e un pizzico di malasorte, gli uomini di mister Barione non sono riusciti a sfondare il bunker degli avversari e per la prima volta soni rimasti bloccati sullo 0-0..
Il mezzo passo falso contro il Laterza non è stato però un caso, perché nella successiva gara a Corato, il primo vero test della stagione, il Molfetta ha subito la prima confitta stagionale (2-1). Qualche campanello d'allarme? Per ora no, perché a Corato si è giocato un match a viso aperto in cui i biancorossi, contro un avversario che gioca e fa giocare, hanno disputato la miglior partita della stagione. Un solo punto nelle ultime due gare e il Molfetta dalla cima della classifica è scivolato al terzo posto con 22 punti, dietro al Corato a 23, mentre in avanti il Conversano guida la graduatoria a quota 25. Non è il caso di drammatizzare, qualche battuta d'arresto è fisiologica. L'importante è continuare credere nelle proprie possibilità, che non sono poche.
Le undici giornate disputate sono sufficienti per un primo giudizio sul torneo e per definire le caratteristiche tecniche della squadra. Il dato che emerge è che la massima “squadra che vince non si cambia” pare non appartenga al tecnico Barione, che finora non ha mai schierato la stessa formazione per due gare successive. Il reparto più forte è la difesa, la meno perforata con soli 5 reti subite, fondata sulla sicurezza del portiere Loporchio, i centrali Cotugno e Baldassarre con il giovane Armenise sulla sinistra, mentre a destra si contendono il posto Del Vescovo e Di Vittorio, cui bisogna aggiungere le valide alternative Rizzi e Malerba. La qualità degli uomini permette al tecnico di mettere in campo quelli più in forma, senza far venir meno l'affidabilità del reparto.
A centrocampo invece si stenta a trovare l'assetto migliore. L'unico punto fermo è D'Aloia, mentre l'alternanza tra Lapenna e D'Alessandro in regia e le varie soluzioni sulle fasce non hanno dato certezze. Inevitabili le deficienze sul piano del gioco, soprattutto quando si tratta di prendere l'iniziativa contro le squadre chiuse. E' vero che è difficile giocare bene contro compagini barricate in difesa, ma l'unica soluzione non può essere il sistematico lancio in avanti, nella speranza che Uva(nella foto) indovini la deviazione smarcante per gli inserimenti delle altre punte.
Nonostante questi appunti la squadra è competitiva e lo ha dimostrato proprio nell'ultima gara con il Corato, dove nonostante la sconfitta, ha ottenuto, per il gioco espresso, i complimenti degli avversari in campo e sugli spalti. Evidentemente fuori casa la squadra si esprime meglio.
Ecco le prossime gare del girone di andata: Polignano, Canosa, Castellana e Nuova Daunia.
Francesco del Rosso
francesco.delrosso@quindici-molfetta.it