Il mercatino etnico di Banchina Seminario spostato alla Madonna dei Martiri
Il sospetto che quando si tratti di commercianti ambulanti si facciano due pesi e due misure in questa città è molto forte. Anche per altri settori si ha l'impressione che vi siano cittadini di serie A, più salvaguardati, ed altri di serie B o addirittura C, i cui problemi godono di assai poca attenzione.
A non esser garantiti sembrano proprio i più deboli.
Come i venditori ambulanti che sbarcavano il lunario nel mercatino etnico di Banchina Seminario, che poi sarebbe una maniera assai forbita e forse non del tutto corrispondente alla realtà di indicare la possibilità data fino a qualche settimana fa ad alcuni ambulanti, praticamente tutti extracomunitari in regola con il premesso di soggiorno, di stazionare la domenica su Banchina Seminario con le loro bancarelle.
Improvvisamente sono stati scacciati e costretti a spostarsi sul Viale dei Crociati dove, ognuno che non sappia di commercio più di quanto una persona normale sa di astrofisica capisce che non hanno mercato per la loro mercanzia, trattandosi di una zona in inverno assai poco frequentata.
Si trattasse di una crociata contro gli ambulanti fuori delle regole, soprattutto della specie che dilaga sui marciapiedi cittadini con cassette di frutta e verdura, lo si capirebbe pure, ma quelli continuano a svolgere il loro business indisturbati e, a chiederne lumi all'amministrazione, si solleva meraviglia, quasi che non ci fossero, questi vengono scacciati e chi s'è visto s'è visto.
La decisione dello spostamento è stata assunta dall'amministrazione comunale per creare parcheggi e, di concerto con la Capitaneria di Porto, far ordine nell'area affacciata sul porto peschereccio.
Contro questa determinazione ha protestato l'associazione “Uniti a sinistra” (Cgil, Democratici di Sinistra; Partito della Rifondazione Comunista-sinistra europea), ricordando “si tratta di lavoratori extracomunitari che risiedono a Molfetta da oltre dieci anni e quindi ormai inseriti stabilmente nel tessuto economico-sociale della città. Si richiede pertanto una sospensione del provvedimento, per trovare, una collocazione del mercatino etnico più adeguata alle esigenze dei commercianti interessati”.
La questione è stata sollevata dal consigliere dei “Democratici di sinistra”, Mino Salvemini che nella seduta di consiglio comunale del 27 novembre ha chiesto all'amministrazione se non sia possibile derogare al provvedimento del commissario prefettizio in base al quale è stata eseguita quella che ha definito una “deportazione”, realizzata, ha chiosato, “con uno zelo encomiabile, che si vorrebbe registrare anche nello scacciare anche altri abusivi italiani e molfettesi”, determinando un brusco calo nelle vendite e serie difficoltà ai commercianti, la cui situazione economica anche prima di questo spostamento non si poteva certo definire florida.
Il consigliere diessino Salvemini ha anche proposto che gli ambulanti vadano a sistemarsi sull'ampio marciapiede che corre lungo la Banchina Seminario, visto che se ci sono collocate tre giostrine ci può stare anche chi si guadagna da vivere vendendo mercanzia varia, una deroga nelle more di un ripensamento e di una modifica del provvedimento.
Deroga che il sindaco Antonio Azzollini ha dichiarato impossibile, affermando di aver già incontrato i lavoratori e di aver chiesto loro “un po' di pazienza” in attesa di una soluzione più organica.
Pazienza non si sa fino a quando e senza indicazione di come nel frattempo gli ambulanti si debbano regolare per campare.