Il Liceo Classico celebra la “Giornata mondiale della poesia”
MOLFETTA 18.03.2006
Per il terzo anno consecutivo il Liceo Classico di Molfetta celebra la “Giornata mondiale della poesia”, fissata dall'Unesco al 21 marzo, primo giorno di primavera.
Nei giorni scorsi poesie sono state distribuite nelle vetrine dei negozi di Corso Umberto e delle vie limitrofe, stampate su speciali scatole che non contengono altro se non versi.
Così che fra i jeans occhieggia il desiderio di Sandro Penna: "Io vorrei vivere addormentato/entro il dolce rumore della vita”. E a chi passeggia o cerca capi per rinnovare il proprio guardaroba in vista della primavera, Danilo Dolci ricorda quale sia lo scopo stesso della nostra esistenza: “Come l'albero dalla terra/e dalla roccia l'acqua/dall'uomo l'amore".
Le docenti responsabili del progetto, assieme ad un nutrito gruppo di alunni, hanno selezionato sei diverse poesie, brevi, per poter essere lette facilmente dai passanti, piene di speranza, in modo tale che costituissero un invito a guardare con fiducia a se stessi e al futuro. Le stesse poesie, oltre ad essere riportate nelle scatole/espositori distribuite in tutte le vetrine del salotto buono della città, sono stampate su un bloc notes, progettato per l'occasione.
L'idea guida è quella stabilita dall'Unesco nel fissare la celebrazione della poesia: diffonderla il più possibile, portarla nei luoghi meno canonici, farla insinuare nelle pieghe della vita quotidiana, quella che più di tutte in genere ci appare assai poco poetica. Così, appuntando un numero telefonico o prendendo appunti sulla spesa da fare, nella prosaicità di tutti i giorni, spunterà l'invito di Salinas a "Non respingere i sogni perché sono sogni".
La poesia, infine, com'è diventata tradizione del Liceo, sarà portata in strada.
Il 21 marzo, alle ore 18.00, a Corso Umberto, nel tratto di strada antistante la scuola, gli alunni presenteranno un recital che è una sorta di carrellata nella storia della poesia, toccando tutte le corde, da quella alta e drammatica a quella dissacrante e umoristica.
I passanti e tutti coloro che vorranno dividere questo momento, potranno, anche solo per un attimo, aprire una parentesi e celebrare non solo la poesia, ma anche un piccolo rovesciamento della prassi quotidiana, quella rivoluzione possibile che Rodari descrive così bene:
“Ho visto una formica
in un giorno freddo e triste
donare alla cicala
metà delle sue provviste.
Tutto cambia: le nuvole,
le favole, le persone.....
La formica si fa generosa.....
È una rivoluzione".
Tutto può cambiare, la scuola, la città, il mondo, diventare più bello, fare una rivoluzione, sia pure poetica.
Ilaria Ragno