“Il grembiule e lo scettro, appunti su Chiesa e politica” questa sera al Seminario Regionale
MOLFETTA – 9.5.2005
Questa sera, alle ore 19, nell'aula magna del Pontificio Seminario Regionale Pio XI di Molfetta a cura della casa editrice “la meridiana”, verrà presentato il volume “Il grembiule e lo scettro, appunti su Chiesa e politica” (nella foto, la copertina del libro) di Rocco D'Ambrosio.
Insieme all'autore interverranno: Gianni Caliandro, educatore Seminario Regionale; Guglielmo Minervini, direttore editoriale “la meridiana” e assessore regionale alla trasparenza. Modera: Onofrio Pagone, capocronista della “Gazzetta del Mezzogiorno”.
Il grembiule e lo scettro, due simboli per indicare immediatamente due realtà complesse: la Chiesa e la politica. Il primo simbolo è relativo al servizio che la comunità cristiana presta in nome di Gesù, che non è venuto per “essere servito ma per servire” (Mt 20,28). E qui la memoria di molti va all'insegnamento e alla testimonianza di don Tonino Bello, cui questo libro è dedicato. La Chiesa del grembiule – scriveva don Tonino nel 1988 – è certamente “l'immagine che meglio esprime la regalità della Chiesa, per la quale, come per Cristo, regnare significa servire”.
E poi lo scettro. Ovvero il simbolo del potere. Non certo considerato in un'analisi storica e dottrinale, ma nella sua valenza quotidiana, cioè in riferimento a coloro che lo detengono, a coloro che hanno la responsabilità di provvedere, in varie forme e tempi, al bene comune, alla giustizia e alla pace della società.
Sul rapporto tra queste due realtà complesse si soffermano le pagine del libro. “Sono appunti di un viaggio di diversi anni che non hanno nessuna pretesa di esaustività – scrive Rocco D'Ambrosio nella prefazione -, ma solo il carattere di una riflessione ad alta voce da condividere, criticare, arricchire e orientare meglio. Essi sono stati scritti insieme ai credenti con cui ho percorso itinerari di formazione all'impegno sociale e politico, ai tanti pastori e laici incontrati nelle nostre comunità, agli uomini e alle donne provenienti da altre culture o sensibilità religiose, agli amici con cui continuo a discutere di queste tematiche. In alcuni casi hanno ispirato articoli apparsi su giornali, in altri sono stati oggetto di discussione in incontri pubblici e personali. Mi auguro che – anche grazie a questa veste editoriale – possano essere utili a chi continua a camminare, con ingegno, passione e coraggio, verso la pienezza del Regno di giustizia e di pace”.