Il gigante egoista, una bella favola rappresentata dagli studenti della Media Giaquinto di Molfetta
MOLFETTA - Entusiasmo, paura ed adrenalina: i ragazzi della Scuola secondaria “C. Giaquinto” si sono dimostrati ottimi interpreti musicali e teatrali, durante la rappresentazione de “Il Gigante egoista” (foto), tratto dalla favola di Oscar Wilde con la regia di Giulio Bufo, atto conclusivo del laboratorio di Canto, danza, recitazione, scenografia e costumi, presso l'Auditorium Ragina Pacis. Un'iniziativa realizzata anche grazie agli investimenti del Fondo Sociale Europeo per lo sviluppo delle risorse dei ragazzi.
La fabula dell'opera può essere riassunta in poche battute: un gigante vieta ai bambini di giocare nel giardino di sua proprietà, ma si accorge che senza di loro soltanto inverno, tristezza, neve e morte vi regnano. Permette di nuovo l'ingresso ai bambini, che torneranno tutti all'infuori di uno, il più piccolo, verso il quale il gigante nutre un affetto particolare. Quando il gigante lo vedrà ancora, dopo una lunghissima attesa, lo riconoscerà come Gesù, che lo condurrà nel suo giardino, ovvero in paradiso: per il gigante, infatti, è arrivata la morte.
Sono stati palesi l'ardore e la passione messa in campo da questi ragazzi, che si sono confrontati con se stessi, con il pubblico e con l'opera di Sergio Monterisi, direttore d'orchestra dei maggiori teatri del Sud Italia, di Vienna, Boston, Nizza, Messina.
“E' ormai riconosciuto come la musica sia uno degli strumenti educativi più usati nelle nostre scuole – ha ricordato uno dei docenti coinvolti – perché permette la crescita culturale e personale, divenendo esperienza di maturazione”. La preside, prof.ssa R. Carabellese, ha sottolineato come questa esperienza abbia “valorizzato e potenziato le attitudini dei ragazzi, risvegliandone l'interesse e lo spirito di gruppo, insegnando che, se si vuole essere felici, bisogna amare il prossimo ed essere meno egoisti”.
Si è creta un'atmosfera di magia e mito, fiaba e leggiadria, attraverso le musiche create ad hoc per i ragazzi dal M° G. Altomare, musicate dall'Ensemble R. Wagner, e l'impianto scenico, semplice nelle immagini schematiche che hanno riprodotto il giardino del gigante, interpretato dal baritono R. Galanto, accanto a V. di Giovanni (Oscar Wilde) e agli alunni (solisti e coro).
Un ringraziamento particolare è stato fatto ai docenti che hanno costituito il laboratorio, preparato i ragazzi ed allestito la scenografia ed ai genitori per la preparazione dei costumi.
Marcello la Forgia
La solidarietà nella condivisione
Tante volte la povertà di pensiero che ci circonda ci porta a trovare nel possesso immediato, nella proprietà non condivisa, l'unica via di emancipazione. Ma proprio la bellezza, il canto dei bambini, la primavera del loro cuore, porta il gigante egoista che c'è in noi a trovare la gioia nel gioco, la solidarietà nella condivisione.
Ci si muove all'interno di leggi, convenzioni, impalcature “etiche”, dimenticando il valore dei gesti, che non può essere stabilito a priori. Bisogna scrutare nel proprio animo, scoprire il bambino che c'è in noi, salvarlo da tutte le ferite che gli abbiamo inflitto. E allora il gigante buono si rende conto dell'insensatezza di quel muro che lo divide dalla vita vera, dai sentimenti puri, e può finalmente distruggerlo.
I bambini possono tornare a cantare, il gigante può sentire ancora i suoni soavi della natura, la musica della propria fantasia, del proprio “io”, senza mediazioni ipocrite e ingenue.
I ragazzi della scuola media “Giaquinto” hanno trovato nella fiaba il mezzo per superare ogni barriera e giungere fino agli animi dei presenti, con la melodia delle parole.
Perché talvolta è bene guardare ciò che è bello, ciò che è buono, ciò che piace, al di là dei confini dell'“utile”, per non abbattere quelle ali che sono in noi. Per non uccidere quel bambino piccolo che cerca di arrampicarsi sull'albero della vita, circondato dalla desolazione del mondo, e che può trovare solo grazie a noi un facile appiglio.
Giacomo Pisani