Il gemellaggio tra l'Istituto Ferraris di Molfetta con una scuola della Romania, vi racconto la mia esperienza: il trionfo dell'amicizia e la scoperta delle contaminazioni culturali
MOLFETTA - Buon viaggio che sia un’andata o un ritorno, che sia una vita o solo un giorno… canta Cesare Cremonini, ma non è stato solo un viaggio, un viaggio di istruzione per la precisione, o un incontro calcistico Molfetta-Arad, Italia-Romania. Il gemellaggio I.I.S.S. Ferraris - Colegiul Tehcnologic de Industrie Alimentara di Arad (Romania) è stata un’esperienza di studio e di vita che segnano.
Come alunno del Liceo Tecnologico Montalcini, quando ho manifestato l’adesione al gemellaggio, ho pensato subito al piacere di ospitare un ragazzo straniero e ad essere ricambiato con una settimana di vacanza in Romania. Niente scuola per due settimane, niente interrogazioni, ma gite, serate, escursioni, insomma pura vita!
E che dire poi dei cibi preparati in famiglia: niente verdure, solo piatti succulenti per far piacere all’ospite. Dopo aver estorto, ma senza fatica, con vane e vaghe promesse, l’approvazione dei genitori e aver accertato l’inserimento in graduatoria di coloro che sarebbero partiti, inizia il countdown: marzo, aprile... fino al giorno 8 maggio quando arrivano loro, i ragazzi rumeni ed è feeling.
Con Calin è bastato un sorriso ed è stata subito amicizia, scoprire di essere compatibili in tutto, è stata una bellissima sorpresa. Arrivato a casa è stata una meravigliosa scoperta anche per la famiglia. Calin non ha sbagliato un colpo: gentile, educato, premuroso talmente bravo da sembrare “finto” ma era vero, verissimo tanto da mettere me in cattiva luce.
Le attività organizzate dalle docenti Isabella Fasciano e Clara Spagnoletta hanno fatto il resto: attività che hanno conciliato la riscoperta del nostro territorio, della nostra regione, studio e sani momenti di svago come la festa di arrivederci, con le famiglie, le docenti e noi ragazzi.
Ma non era ancora il momento degli addii perché dopo soli due giorni raggiungevamo Arad, una bellissima città della Romania che ci ha accolto con calore. Ed è stata un’altra sorpresa scoprire che le mamme rumene sono come le mamme italiane: mangia, copriti, comportati bene, studia… insomma, mi sono sentito a casa. Sono volati altri giorni ed è arrivato il giorno della partenza: facce tristi, occhi lucidi, abbracci e promesse. Da questa esperienza ne usciamo tutti arricchiti, la contaminazione di culture, di tradizioni… lo ammetto Calin... TVB e never say goodbye.
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