Il Faro di Molfetta attraverso due ex voto
Nel museo annesso alla Chiesa della Madonna dei Martiri sono raccolti alcuni ex voto a carattere marinaresco; di questi uno, datato al 1850, rappresenta parte del molo detto S. Michele con alla sua estremità la torre del faro ancora in costruzione. La scena rappresenta l’escursione di una famiglia al molo quando durante la visita un ragazzo cadde dal passeggiatoio situato sul muraglione esterno a difesa della banchina. Mostra tra la disperazione degli astanti, la signora che invoca l’intercessione della Madonna dei Martiri affinchè il ragazzo esca incolume dalla caduta accidentale. Esaudita la grazia invocata, il papà fece realizzare da un pittore provetto un quadro raffigurante la scena della caduta a ricordo dell’avvenimento e lo depositò presso la chiesa della Madonna dei Martiri. L’ex voto porta scritto in basso “V. F. G. A. – Graziano di Achille Candida 1850”, ricorda dunque la caduta di un ragazzo dal muraglione che proteggeva la banchina del nuovo molo. Il ragazzo si chiamava Graziano (1844- 1866) di Achille Candida (1817-1891) e Anna Maria Domenica Viesti. Achille di professione era orologiaio e dal 1857 al 1869 ebbe l’incarico della manutenzione del faro, alternandosi anche per un certo periodo con lo stesso Graziano, pure lui orologiaio1. Achille per diversi decenni curò la manutenzione dell’orologio pubblico posto sulla porta principale del borgo antico. Alla scena fa da sfondo il molo e il faro in costruzione. Nel progetto originale la costruzione del porto consisteva in due bracci distaccati uno dall’altro in direzione di ponente tale da proteggere il bacino del porto dai venti di tramontana e greco-levante; questi due bracci dovevano costituire il prolungamento del braccio del molo cinquecentesco che aveva origine dal fronte dell’antica cattedrale. Tra i due nuovi bracci, sulla testata del molo detto S. Michele verso levante, si costruì il faro. Una tempesta avvenuta nel 1854 fece crollare parte del faro e successivamente fu ricostruito alla parte opposta dove ancora oggi si trova2. Le prove dell’accensione e del funzionamento avvennero negli ultimi mesi del 1856; entrò in funzione definitivamente a gennaio del 1857. Nella cattedrale di Giovinazzo vi sono raccolti alcuni ex voto tra cui diversi anch’essi a carattere marinaresco. Uno di questi rappresenta una barca in tempesta in procinto di finire sulla testata di un molo su cui si erge la torre del faro. Mostra ill capitano che nel pericolo imminente invoca la salvezza alla Madonna di Corsignano, alla Madonna dei Martiri e a S. Nicola. Salvato il naviglio e l’equipaggio, una volta a Giovinazzo fece eseguire un dipinto a ricordo dello scampato pericolo e lo depositò presso la Cattedrale. Nella parte inferiore del dipinto è riportato: “Pielago nominato S. Stefano – padrone Luigi Croce – accaduto in Molfetta il dì I° Marzo 1861”. Il dipinto dunque mostra il faro di Molfetta ricostruito alcuni anni prima proprio dove si trova oggi. Da notare che a nord del faro manca il molo foraneo la cui costruzione inizierà nel 1881 e diventerà il punto di attracco di navi di grosso tonnellagio. Tra le carte d’archivio abbiamo rintracciato un pielago della famiglia Croce che alla fine di gennaio 1861 doveva giungere a Molfetta. Nel 1873 un tale Luigi Croce di Giuseppe con altri acquistò parte di una bilancella costruita a Molfetta dal maestro calafato Vitantonio Cormio3. Ringrazio l’amico Diego de Ceglia per avermi segnalato l’ex voto.
Autore: Corrado Pappagallo