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Il commercio a Molfetta
12 dicembre 2014

Non sono solito scrivere di consumo e di shopping, penso di averlo fatto molto raramente qui su “Quindici”. Questo però, è il periodo degli acquisti e dei regali, subito prima di Natale. I negozi si affollano, e spesso la corsa ai regali diviene l’occasione per recuperare relazioni, per vivere il proprio tempo con i cari e per scoprire pezzi di città.

Da questo punto di vista, i negozi del centro svolgono una funzione fondamentale. Il centro è il luogo della comunità per eccellenza, quello raggiungibile da tutti, anche a piedi, in cui ogni pezzo di strada ha un significato collocabile nella nostra storia. E sono questi pezzi di città a permettere il confronto e la crescita condivisa, a consentirci di comprenderci e di relazionarci a partire da un orizzonte comune di significato.

Con ciò non è mia intenzione demonizzare i centri commerciali, sorti in questi anni al di fuori della comunità. Essi costituiscono un pezzo significativo della città, legato però quasi esclusivamente ad una dimensione puramente economica.

Lo spazio della comunità, invece, lega una serie di dimensioni umane e relazionali. Fare acquisti nel centro cittadino significa percorrere i beni comuni in cui ogni giorno condividiamo esperienze e forme di vita, incontrare gente, vivere la città.

I negozi del centro hanno vissuto in questi anni un periodo molto negativo, connesso anche con alcuni errori importanti e con i prezzi esagerati, oggi molto cambiati. Ci sono negozi, però, che sono parte della storia di Molfetta, e svolgono una funzione pubblica fondamentale, costituendo dei punti di riferimento per la città e spesso contribuendo non solo allo sviluppo del commercio, ma anche di attività sociali e culturali.
I negozi del centro non possono concorrere con quelli dell’outlet e del centro commerciale sullo stesso piano. Devono puntare non solo ad offrire un prodotto di qualità e conveniente, ma a saper essere un punto di riferimento per la comunità, a radicarsi nel territorio offrendo sì prodotti particolari, ma anche possibilità di relazione e di crescita. Perchè la città non è un contenitore neutrale: l’ambiente e le possibilità che esso mette a disposizione determinano le vite delle persone, contribuiscono ad arricchirle o a deprivarle di occasioni di incontro e di contaminazione.

Il centro cittadino può essere, per Natale e non solo, il luogo di relazione per eccellenza. Deve riempirsi di cultura, di arte ed offrire al tempo stesso la possibilità di un consumo consapevole, che sappia riconoscersi nei luoghi e nelle relazioni. Per una città a più dimensioni, in cui ogni angolo di strada possa arricchirsi di vita, di sapori e di sentimenti che non ci facciano sentire mai sradicati. Il bene comune si costruisce innanzitutto nella condivisione: di possibilità, di sensazioni, di momenti di vita.

 

© Riproduzione riservata

Autore: Giacomo Pisani
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