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Ieri dibattito a Molfetta sulle prospettive strategiche del nuovo Porto Incontro organizzato dalla Margherita alla presenza degli assessori regionali Minervini, Loizzo e Introna
01 giugno 2007

MOLFETTA - “Per la prima volta, a Molfetta, si parla del nuovo Porto della città mettendolo in relazione alle sfide che un mondo in continuo cambiamento quotidianamente ci pone, e che potremo vincere solo facendo squadra”. E' con questa parole che Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Trasparenza ed alla Cittadinanza attiva, ha riassunto il senso dell'iniziativa, organizzata dalla locale sezione della Margherita, svoltasi ieri sera sul tema ”Molfetta ed il suo porto. Le prospettive e le scelte” che ha visto la partecipazione di Mario Loizzo, assessore regionale ai Trasporti, di Onofrio Introna, assessore regionale ai Lavori Pubblici e di Francesco Mariani, Presidente dell'Autorità Portuale di Bari, recentemente ribattezzata Autorità Portuale del Levante. L'incontro è stato moderato da Mimmo Cives, capogruppo della Margherita al Consiglio Provinciale e coordinatore locale del partito, il quale ha evidenziato, in apertura, il profondo legame che da sempre intercorre tra Molfetta ed il suo Porto. Un legame che in futuro potrà portare ancora benessere e ricchezza “ma a patto che si cambi rapidamente rotta e si programmi con coraggio e consapevolezza il futuro”. L'obiettivo della manifestazione di ieri sera è stato sostanzialmente quello di discutere delle prospettive strategiche della grande infrastruttura i cui lavori dovrebbero iniziare subito dopo l'estate e che doterà Molfetta di un porto mercantile assolutamente all'avanguardia e – ci si augura – in grado di intercettare il traffico merci che, in misura sempre maggiore, attraversa l'Adriatico ed il Mediterraneo. E' toccato ad Onofrio Introna (nella foto accanto a Francesco Mariani) riassumere i termini del lungo e complesso iter amministrativo, durato quasi vent'anni ed avviato con un Progetto generale di Piano del Porto datato 1988, che ha portato, nei mesi scorsi, sino all'aggiudicazione dei lavori ad una Associazione Temporanea di Imprese che realizzerà l'opera dal valore complessivo di circa sessanta milioni di euro, in gran parte ottenuti attraverso molteplici finanziamenti statali giunti nella nostra città grazie all'interessamento del sen. Antonio Azzollini, già Presidente della Commissione Bilancio del Senato. Introna ha evidenziato come le funzioni amministrative per la realizzazione del nuovo porto della città (che, lo ricordiamo, rientra tra i porti di secondo livello, di interesse regionale) sono state delegate, nel 2002, direttamente al Comune che, quindi, è l'Ente che ha seguito tutto il complesso procedimento burocratico e cui compete anche l'approvazione del progetto esecutivo che la ditta appaltatrice dovrà presentare entro il mese di luglio. L'assessore regionale ai Lavori Pubblici, però, ha evidenziato come, in questa fase, in capo alla Regione restino comunque funzioni di controllo, verifica e collaudo: “Competenze che eserciteremo con il massimo rigore, sebbene sempre attraverso un dialogo costruttivo ed istituzionale con gli amministratori del Comune di Molfetta al fine di dotare questa città di una infrastruttura strategica per il suo sviluppo che, dopo la realizzazione, tornerà nel pieno controllo della Regione”. Ma – è stata l'opinione di tutti - perchè quest'opera possa davvero rappresentare un volano per l'economia del territorio, deve necessariamente rientrare in un più ampio e virtuoso circuito, mettendosi in rete con le altre realtà, dal momento che ogni tentazione isolazionistica sarebbe assolutamente deleteria. Per questo una delle opzioni sul tavolo è quella di far entrare il Porto di Molfetta nell'ambito dell'Autorità Portuale del Levante che riunisce tutti i Porti del Nord-barese che si affacciano sull'Adriatico: “La nostra Autorità Portuale – ha dichiarato Francesco Mariani, Presidente dell'Autorità Porturale – ha l'ambizione di rappresentare un sistema che, partendo da Manfredonia e passando da porti come Barletta e Molfetta, arrivi fino a Monopoli, comprendendo, ovviamente, anche il Porto di Bari. Il nostro obiettivo è quello di realizzare una autorità portuale più ampia e più forte nella consapevolezza che solo creando un sistema articolato si può competere a livello internazionale ed essere un punto di riferimento per tutta l'area del Mediterraneo. Non c'è da parte nostra nessun tentativo di annessione o coercizione perché ciascun porto avrà la sua assoluta autonomia attraverso la creazione di comitati portuali territoriali e penso che Molfetta debba cogliere questa opportunità. Il Mediterraneo sta vedendo aumentare enormemente i suoi traffici ed ha riacquisito una nuova centralità nello scacchiere internazionale, noi dobbiamo farci trovare pronti e solo operando in una logica di sistema si potranno cogliere a pieno le tante opportunità che saranno a disposizione. Essere al di fuori di questa rete potrebbe essere, per la comunità portuale di Molfetta e per i suoi operatori, un grosso danno”. Sulla stessa lunghezza d'onda, Mario Loizzo (nella foto accanto a Guglielmo Minervini), assessore regionale ai trasporti: “La costruzione di un nuovo modello trasportistico, integrato ed intermodale, è la condizione indispensabile per lo sviluppo della Puglia. In questo contesto, ovviamente, i porti svolgono un ruolo fondamentale in quanto strumenti indispensabili per intercettare i traffici di merci che aumentano sempre più nel Mediterraneo e nell'Adriatico. E' indispensabile, quindi, creare un vero e proprio sistema portuale pugliese e in quest'ambito il porto di Molfetta rappresenta senza dubbio una grande opportunità. Il nanismo e l'individualismo, però, sono assolutamente da combattere in quanto costituiscono un ostacolo alla crescita ed allo sviluppo. In una economia sempre più globalizzate è indispensabile aggregarsi e fare sistema altrimenti si rischia di rimanere tagliati fuori ed il porto di Molfetta potrebbe correre il rischio di essere una grande infrastruttura ma destinata ad essere marginale. Per questo mi auguro che le istituzioni di questa città decidano di far parte dell'Autorità Portuale del Levante”. Una ipotesi, però, che l'amministrazione comunale di Molfetta sembrerebbe non intenzionata a perseguire in quanto priverebbe il Porto di Molfetta di un certo margine di autonomia. E sul punto, per confutare questa tesi, è tornato anche l'assessore regionale, Guglielmo Minervini: “Se sconfiggiamo l'idea per cui certe partite si possono affrontare da soli, allora possiamo vincere sfide straordinarie. Ma per far questo è necessario fare squadra, fare sistema, e non avere, anche nel campo infrastrutturale, un approccio limitato e localistico”. “Io penso – ha concluso Minervini – che sulla questione del Porto, così come su tante altre direttrici dello sviluppo di questa città, si debba avviare un grande dibattito sociale e politico, che coinvolga le forze sane e le istituzioni di questa città, sulle prospettive strategiche di Molfetta. Non possiamo restare tagliati fuori perché le opportunità sono tante ma occorre coraggio e intraprendenza per poterle cogliere”. Mancano quasi cinque anni alla completa realizzazione del nuovo Porto commerciale della città e la discussione sulla sua funzione strategica è già partita. La nostra speranza è che, messe da parte tutte le bandiere di partito ed archiviata la liturgia della politica di destra e di sinistra, ci si possa davvero confrontare sul futuro della città e del suo porto. A cominciare dall'ipotesi di aderire o meno all'Autorità Portuale del Levante, valutandone concretamente rischi ed opportunità.
Autore: Giulio Calvani
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