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I ragazzi del Liceo classico hanno affrontato il brano di Luciano agli esami di maturità tra le speranze e il male dell' ignoranza
24 giugno 2014

Quest’anno i ragazzi del Liceo Classico  hanno affrontato una tematica molto impegnativa analizzando il brano di Luciano  per gli esami di maturità che riguarda il problema dell’ ignoranza nella società attuale dovuta alla mancanza di passione per la cultura. Luciano di Samosata è stato uno scrittore e retore greco antico di origine siriana.

“L’ignoranza è un male veramente terribile e fonte di molte disgrazie, perché versa una sorta di nebbia sulle nostre azioni, oscura la verità, getta un’ombra sulla vita di ciascuno. E davvero assomigliamo a chi brancola nel buio, anzi, siamo nella condizione dei ciechi”, ha affermato Luciano al suo tempo. L’ ignoranza accompagnata dalla stoltezza trasforma l’ uomo al suo essere primitivo e lo rende cieco di valori.

La mancanza di passione per la lettura e per la conoscenza è un grave problema che trafigge non solo le realtà del Sud e per questo deve essere affrontato mediante la collaborazione delle scuole, delle famiglie e delle Istituzioni. La famiglia gioca un ruolo fondamentale nell’ educazione e nella formazione del figlio perché il fanciullo apprende i comportamenti, i valori, la cultura della propria terra e delle proprie origini.

La famiglia dovrebbe creare una rete di corrispondenza con la scuola che ha l’ obiettivo di fornire strumenti per far conoscere la vita e far amare la cultura ai giovani. Spesso è successo che durante i progetti scolastici  i genitori hanno dimostrato di avere scarse abilità di lettura. Questo grave atteggiamento non contribuisce ad avvicinare i più piccoli alla lettura perché i figli dovrebbero essere stimolati e spronati a conoscere i saperi dagli adulti. Si denota un comportamento dovuto alla nostra società perché la realtà attuale  ruota intorno all’ apparenza tra i telefoni all’ ultima moda e gli abiti firmati ma privi di originalità. La nostra comunità vive una crisi economica ma ha il sapore della povertà culturale e dell’ ignoranza che affoga le anime disperate a causa della costante ricerca della felicità nei beni materiali e non  mira all’apertura verso il sapere.
La cultura non è solo quella che si trasmette tra i banchi di scuola ma è anche riempire le piazze di arte e soprattutto arricchire le librerie di poeti, di lettori attivi, di attori, di filosofi. Spesso accade che si preferisce acquistare un telefono o un qualsiasi oggetto superfluo perché è il regalo più diffuso e si sceglie di seguire le dinamiche di massa perché  la società propone il modello di uomo che deve essere schiavo della moda e dell’ omologazione.
L’ uomo è un essere unico e irripetibile con una propria storia e tutti gli esseri umani hanno il diritto di esprimere la loro specificità, la propria originalità e il proprio talento perché ogni persona possiede qualità essenziali per la comunità.
E’ importante anche il ruolo delle Istituzioni perché dovrebbero promuovere iniziative culturali attraverso l’ arte, la musica, il teatro. I genitori dovrebbero insegnare ai propri figli che la cultura rende liberi dai padroni, permette di conoscere e approcciare l’ uomo alle nuove culture, consente di progredire verso la fioritura del sapere. E’ doveroso sottolineare l’ inquietante aumento della dispersione scolastica perché molti genitori credono che con la cultura non si possa trovare un lavoro. Quante volte abbiamo ascoltato la classica frase “E’ tempo perso lo studio”.
I giovani privati della loro dignità e dell’ intelligenza si lasciano abbindolare dalle false promesse dei politicanti di turno o dai soldi facili. Gli adulti hanno il dovere in questo momento storico di insegnare ai figli il valore della cultura perché un  telefono può essere rubato ma un libro dona una grande ricchezza spirituale e di maturazione  che nessuno potrà sottrarre all’ uomo. Bisognerebbe imitare l’ insegnamento del filosofo Protagora  che ha evidenziato al suo tempo l’ importanza della cultura per il bene della società. Egli ha posto la cultura al servizio dell’ intera comunità per renderne tutti capaci di convivenza civile.
E solo con la conoscenza si può dar vita ad un processo di rinascita ed essere uomini migliori e felici.

© Riproduzione riservata

Autore: Maria del Rosso
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