“I nonni: una risorsa per le famiglie”, ne ha parlato all’Aneb di Molfetta con don Vincenzo Di Palo
Don Vincenzo Di Palo e Michele Laudadio
MOLFETTA - Don Vincenzo di Palo, parroco della Chiesa San Pio X di Molfetta, ha guidato un numeroso pubblico a una riflessione su un tema di grande attualità: "I nonni: una risorsa per le famiglie". L’iniziativa è stata organizzata dall’ANEB (Associazione Nazionale Educatori Benemeriti) – come ha precisato il presidente prof. Michele Laudadio - per dare il giusto merito e la opportuna attenzione alla lodevole funzione dei nonni - e molti soci anebini lo sono - quale supporto indispensabile alla vita famigliare dei propri figli nella gestione dei nipotini.
In una società in cui entrambi i genitori lavorano - ha detto il Presidente nel suo intervento - con turni di lavoro che spesso li fanno rientrare a casa troppo tardi la sera, la gestione della vita dei figli diventa difficile: accompagnarli a scuola al mattino e riprenderli all'uscita, seguirli nel pomeriggio nei compiti a casa, portali al catechismo, al calcetto o in palestra o a corsi di musica, canto ecc. Da soli i genitori non riescono ad adempiere a tutti questi compiti. Allora a chi chiedere aiuto? A una baby sitter? Ma quante famiglie possono permettersi la spesa di avere a disposizione una baby sitter? Pertanto, l'aiuto e la collaborazione dei nonni - specialmente se in buona salute - diventano una risorsa indispensabile per le famiglie. E poi i nonni riescono ad instaurare con i propri nipotini un rapporto di armoniosa complicità e di profondo affetto, che una persona estranea alla famiglia non può creare pur se preparata e con tanta esperienza.
Questo donare in maniera incondizionata amore e affetto dei nonni ai propri nipotini che a loro volta restituiscono ai nonni in maniera spontanea e eccessiva, questo legale d'amore così forte che si instaura tra nonni e nipoti, ci fa comprendere il pianto dirotto dei nipoti sulla bara nonni. Don Vincenzo di Palo nel suo intervento - dopo aver ricordato quest'ultimo episodio spesso vissuto durante i funerali di molti nonni - si è rifatto ad alcune riflessioni di Papa Francesco sui Nonni. Nell'Omelia letta in Canada il 26 luglio 2022 il Papa affermava: "Oggi è la festa dei nonni di Gesù: Gioacchino e Anna, di cui Gesù ha sperimentato la vicinanza, la tenerezza e la saggezza.
I nonni sono sempre vicini ai nipoti, li amano in maniera incondizionata e soddisfano ogni loro desiderio. In loro prevale la vicinanza e la tenerezza ma - ha osservato Don Vincenzo - i nonni non devono sostituirsi alla figura genitoriale. Sono i genitori che devono trasmettere ai propri figli dei valori ed essere essi stessi esempi di vita corretta e di rispetto verso gli altri. I nonni con modalità diverse devono affiancare i figli in questa azione educativa nei confronti dei nipoti mai sovrapporsi ad essi.
La priorità educativa è dei genitori, per cui se nei nonni prevale la tenerezza o una carezza nei confronti dei nipotini, i genitori se necessario devono rimproverare i propri figli. Don Vincenzo ha - poi - letto alcuni passi del discorso "La carezza e il sorriso" fatto da Papa Francesco ai nonni e ai nipoti il 27 aprile del 2024. "La fede l'ho ricevuta da mia nonna, dalla quale per prima ho imparato a conoscere Gesù che mi ama, che non ci lascia mai soli e ci sprona ad essere vicini gli uni agli altri e a non escludere mai nessuno". Questa frase se da un lato ci fa riflettere sul fatto che sono i nonni a insegnare ai nipoti a farsi il segno di croce, a recitare una preghiera, a portarli a messa la domenica, dall'altro pone l'accento sulla "cultura dello scarto".
Spesso gli anziani vengono lasciati soli e devono trascorrere gli ultimi anni della loro vita lontano da casa e dai propri cari. Gli anziani non devono essere lasciati soli perché in essi vi è la "saggezza della vita". L'esperienza di vita maturata dai nonni con gli anni, coscientizzata e valorizzata diventa "insegnamento" per i nipoti. I nonni hanno il dovere della memoria e del donare senza aspettarsi qualcosa in contraccambio. Don Vincenzo ha esortato pertanto i nonni a emozionare i giovani sui valori della vita, integrando il loro contributo all'azione educativa dei genitori: date fiducia ai giovani, supportateli con il vostro affetto, trasmettete valori quali l'amore, l'amicizia, la solidarietà, il rispetto per il proprio corpo e di quello altrui che ci porta a capire il comandamento "non uccidere", la fiducia in sé stessi e negli altri. Dopo aver emozionato i ragazzi allora potremo introdurre delle regole di vita che non verranno considerate dai giovani come delle restrizioni alla loro libertà ma, invece, come una guida al raggiungimento del benessere non solo proprio ma di tutta la società. Ancora una volta Don Vincenzo ha saputo con le sue riflessioni raggiungere il cuore degli ascoltatori, suscitando in loro emozioni e insegnamenti.