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"I miei primi cento giorni da sindaco" ESCLUSIVO - Intervista a "Quindici" di Tommaso Minervini sui temi politico-amministrativi
15 ottobre 2001

di Felice de Sanctis Sono trascorsi i canonici 100 giorni dall'insediamento dell'amministrazione comunale di centro-destra, che ha così compiuto il suo "rodaggio" e, nel contempo, delineato le strategie della sua gestione politico-amministrativa della città. Un bilancio, quindi, si impone e il sindaco Tommaso Minervini lo fa in esclusiva con "Quindici", con una panoramica a tutto campo. Abbiamo chiesto al primo cittadino di fissare anche tempi e scadenze del suo programma e in questo ci è sembrato molto determinato e sicuro. E' stato un colloqui cordiale, durante il quale Minervini ha parlato fuori di ogni retorica elettorale, puntando più sui contenuti, condivisibili o meno, ma che non sono più slogan. Il tempo dirà se questi impegni saranno rispettati, se la città avrà "complessivamente" vantaggio da questa stagione politica. Il sindaco ci è sembrato, comunque, soddisfatto del suo lavoro, non ha nascosto il "piacere" di esercitare una funzione a lungo desiderata, ma, allo stesso tempo, ha messo in evidenza le difficoltà che un tale compito comporta, sia perché chi ricopre quel delicato incarico diventa crocevia di aspettative e speranze dei cittadini (anche per problemi che non dipendono direttamente dalle sue possibilità e dai suoi poteri), alle quali, occorre comunque dare risposte. Sia perché il "primo cittadino" ha il gravoso compito di tenere insieme una maggioranza composita che può avanzare richieste legittime e non, cercando di soddisfare quelle che lui definisce "normali" istanze che vengono da fasce di cittadini rappresentati dai consiglieri comunali. "Uno può solo immaginare cosa vuol dire fare il sindaco - ci ha confidato - ma solo quando si trova a farlo veramente si rende conto delle difficoltà e dei problemi che questo ruolo comporta". Tre punti dell'intervista ci sembrano da sottolineare: l'annuncio dato in anteprima a "Quindici" dell'inaugurazione delle piscine comunali a dicembre; le motivazioni dell'allargamento degli assessorati da 6 a 10 e della scelta di "coprire" con le nomine tutti gli incarichi disponibili e, se necessario, anche allargarli; il riconoscimento del lavoro svolto in questi sei anni dalla precedente amministrazione comunale (della quale anch'egli ha fatto parte) e di cui non c'è stata traccia in campagna elettorale, quando si è arrivati a negare perfino l'evidenza. Com'è nel nostro costume e nella nostra etica professionale, riportiamo fedelmente l'intervista, riservandoci separatamente commenti e opinioni, fedeli allo spirito e alla correttezza che ha sempre contraddistinto "Quindici", che in pochi anni ha conquistato sul campo quell'autorevolezza, motivo del suo successo come giornale leader e qualificato a Molfetta, grazie a un'informazione di qualità. Ecco l'intervista. Dopo i primi cento giorni di quest'amministrazione, in città si ha l'impressione che nulla sia cambiato: perché in poco tempo è difficile materializzare e rendere visibile qualcosa? Oppure perché - come sostiene criticamente l'opposizione - i contrasti interni alla coalizione vi hanno impedito di lavorare? Vogliamo, allora, tracciare un bilancio politico-amministrativo, di questi primi tre mesi, iniziando sa quest'ultimo aspetto? "In realtà la visibilità delle opere non c'è, perché comunque il tempo è minimo, però penso che in questi cento giorni alcune iniziative siano state avviate. Abbiamo fatto un lavoro di impostazione che consentirà a breve la realizzazione. Intanto stiamo chiudendo tutti i lavori sospesi. Per il Palazzetto della 167 abbiamo aderito alla richiesta della squadra di pallavolo perché si stava facendo una scelta per 700 posti che dopo tanti anni di sacrifici finanziari avrebbe permesso di realizzare un Palazzetto che non consentiva alla squadra, che sta per essere promossa nella serie superiore, di avere a disposizione mille posti, e quindi è stato scisso il contratto con la ditta precedente e i lavori sono ripresi alla grande. Tutte le altre opere pubbliche dovrebbero essere pronte per la fine dell'anno, compresa la piscina, che - le dò un'anteprima - sarà inaugurata a dicembre". E i contenziosi che bloccavano la conclusione dei lavori? "Sono stati tutti eliminati, e nel frattempo stiamo già predisponendo il capitolato di appalto per la gestione della piscina stessa". Verrà data in appalto al Coni? "La gestione sarà privata: gli atti di gara sono ancora in corso di predisposizione. Nelle more si potrebbe pensare all'affidamento ad un ente pubblico, quale è il Coni. Stiamo valutando questa tempistica. Non voglio lasciare chiusa quella struttura quando sarà completata". Quale sarà il destino delle grandi "incompiute"? "Completeremo tutto l'incompiuto, prima di avviare altre opere. Completeremo il complesso di San Domenico, l'Ospedale dei Crociati, il palazzetto Don Sturzo nel quale si svolgeranno i campionati europei di hockey e poi altri lavori minori tra i quali il giardino con i giochi della scuola materna Filippetto". La zona portuale è interessata da lavori di manutenzione, manterrete la stessa illuminazione? "Abbiamo ultimato i lavori sul porto, che riguardano il miglioramento delle condizioni di attracco e di illuminazione moderna e omologata (artistica) sulla banchina San Domenico. Bisogna calcolare se la luminosità sarà sufficiente. I pali vecchi non sono nostri, ma del Genio marittimo e abbiamo chiesto di sostituirli". A che punto è il famoso palazzetto dello sport della 167? "Per quell'impianto sono rimasti poche centinaia di milioni. Stiamo completando il muro perimetrale e realizzeremo un piccolo campo di calcio non all'interno, ma in un'area attigua. Mentre il campo di calcio principale e la pista di atletica a 8 corsie sarà oggetto di un nuovo appalto". Il punto sull'edilizia scolastica? "Abbiamo completato i lavori della prefabbricata dove ospitiamo l'Istituto professionale per il commercio e la materna di Cesare Battisti che va via dall'ex Kolbe (i locali privati di via Giovinazzo) e si trasferisce in un ambiente più idoneo. A via Giovinazzo andrà l'Istituto Alberghiero". Altre opere pubbliche? "Sono già finiti i lavori delle strade rurali del lato nord. Casina Cappelluti ce la consegnano a dicembre. La Pretura è stata completamente ristrutturata: abbiamo ultimato le aree esterne, l'illuminazione, l'aria condizionata nelle aule. Abbiamo ripreso i contatti con l'Anas per sbloccare l'uscita della SS16 bis sulla via per Terlizzi e illuminarla perché da anni è al buio. Con l'Anas stiamo cercando di sbloccare le due bretelle: quella verso il cimitero e quella verso Giovinazzo. Per il palazzetto di via Giovinazzo abbiamo interrotto i lavori per permettere l'allenamento degli sportivi. Abbiamo ultimato i cassettoni al cimitero. Stiamo rimodulando il progetto del sovrappasso di ponente. E completiamo anche il primo lotto del mercato ortofrutticolo. La Regione ci ha preannunciato che ci finanzia questi lavori. Per il secondo lotto stiamo valutando di utilizzare finanziamenti pubblici o una procedura di project financing con i privati. La sala dei Templari per ora è l'unica non recuperata perché c'è un problema con la sovrintendenza archeologica, in quanto durante gli scavi sono stati ritrovati reperti archeologici. Il Magistrale e il Polivalente della zona 167 stanno per essere completati". E l'urbanistica? "Occorre preparare tutto. Quando ci siamo insediati mancavano ancora tanti atti da fare. Ovviamente si è cominciato laddove già la fase procedurale era molto avanzata, cioè nei comparti 14, 15 e 16. Dalla delibera di preassegnazione fatta poco prima della campagna elettorale mancava ancora tanto da fare: la perimetrazione dei comparti per quanto attiene le disposizioni di tutto il piano tematico territoriale, infatti là dentro vi era il comparto 15 che non rientrava nella possibilità di edificazione se non con la perimetrazione. L'avviso pubblico per le graduatorie alle cooperative era stato portato a termine solo per i comparti 14 e 16. Il comparto 15 era stato sottratto. Serviva, perciò, la perimetrazione: l'abbiamo fatta noi successivamente. Poi occorre un'ulteriore perimetrazione degli "ambiti estesi" e degli "ambiti distinti", un ulteriore atto per l'espansione della zona di levante". Nei giorni scorsi è scoppiato il caso PalBertig, con il sequestro e il successivo dissequestro dell'azienda da parte della magistratura per presunto inquinamento. Può restare in città una fonderia? E' vero che la zona è già immediatamente edificabile, essendo stata già perimetrata? "Palberti deve andare via da là, perché sta avendo parecchi problemi. Il fatto di aver perimetrato il comparto 17 lo consente di fatto. Vedremo se ci sarà una scelta veloce di quell'impresa che mi pare giusto che si vada a delocalizzare, perché al di là della giusta tutela della salute dei cittadini, credo sia anche opportuno per un'impresa sottrarsi a tutti questi vincoli ai quali dovrebbe attenersi, ma che sono meno vincolanti nella zona Asi. Non è concepibile, infatti, tenere una fonderia al centro della città. Però era propedeutico fare la perimetrazione. Oggi è consentito costruire in quella zona e non ci sono più ostacoli al trasferimento nell'area industriale o artigianale". Dove sono localizzati i tre comparti perimetrati? "Il comparto 14 è verso la Esso di via Terlizzi; il 15 verso il campo della 167; il verso il cimitero. Per concedere i suoli occorre lo schema di convenzione tra noi e i privati. Questo lo stiamo facendo per evitare contenziosi, per avere prezzi certi, per evitare l'indennità di occupazione di urgenza, poi è necessario fare gli schemi di convenzione tra il Comune e le cooperative e quindi andare all'assegnazione definitiva delle cooperative. Vedete quanto era lontana la stagione del dire da quella del fare. Poi dobbiamo fare i progetti delle opere di urbanizzazione ed effettuare l'appalto". Quali sono i tempi? "Queste cose sono state già predisposte. Penso che l'assegnazione definitiva la faremo entro quest'anno; le costruzioni in primavera. L'atto della perimetrazione è un atto del sindaco. Lo portiamo al consiglio comunale per una presa d'atto. Nel mese di novembre portiamo l'approvazione della 167, perché non è approvata dal Comune di Molfetta". Come vi regolerete con i proprietari dei suoli? "Abbiamo detto: facciamo una concertazione fra tutti, ma non una concertazione all'infinito. Ho mandato una lettera nei primi giorni di luglio a tutti i proprietari terrieri e a quelli dei comparti. Ho detto che i comparti da oggi sono operativi, ho assegnato 90 giorni di tempo per presentare i piani di comparto. Scaduto questo termine si procede all'esproprio". Con quali risultati? "Questa procedura sta portando buoni risultati. Mancavano i piani di comparto. Erano solo quelli della parte pubblica, non quelli della parte privata. All'epoca non c'era il Piano regolatore, non potevano farli. Mi risulta che nei comparti 14 e 15 ci sono alte percentuali di adesioni. Si sa che per far partire un comparto ci vuole almeno il 75 per cento dei proprietari, anche se le nostre norme tecniche di attuazione dicono che con il 30 per cento si può già presentare un comparto". Per il Pip (piano insediamenti produttivi) quali procedure avete seguito? "La stessa cosa abbiamo fatto per il Pip. Stiamo rendendo operative le assegnazioni facendo opere di urbanizzazione e anche lì con l'intesa che avevo con gli operatori e con i proprietari terrieri cercheremo di far risparmiare l'indennità di occupazione. Elimineremo anche il malvezzo della nostra città di occupare i terreni, un fatto che finisce magari con grave danno: ora, invece, vareremo una procedura corretta senza ulteriori danni che ricadrebbero sulle spalle degli interessati. La gara di appalto delle opere di urbanizzazione nel Pip scade il 25 di questo mese. Mentre prima l'idea era quella di procedere in via d'urgenza, adesso abbiamo fatto l'incontro con gli operatori. Aspettiamo qualche mese se risparmieremo qualche soldo, riusciremo a far scendere il costo dei suoli rispetto alle 46.000 lire che erano già state stabilite". Quando farete le assegnazioni e a quale prezzo? "Le assegnazioni definitive le abbiamo fatte l'11 ottobre scorso a tutte le circa 35 aziende del secondo lotto. Abbiamo chiesto un acconto di 25.000 lire al metro quadro cadauno (che serviranno per indennizzare i proprietari dei suoli). Il prezzo ufficiale attuale è di 46.000 lire. Ho già sollecitato le ditte a presentarmi i progetti dei capannoni. Alcune possono già costruire. Fra un po' metteremo un avviso pubblico perché abbiamo esaurito tutte le graduatorie. Nel frattempo sono arrivate altre richieste. Abbiamo fatto la delibera che stabilisce l'assegnazione d'ufficio per chi ha i requisiti, dalla cosiddetta "graduatoria aperta", ogni trenta giorni: man mano le aziende vogliono realizzare, si assegnano i suoli. Stanno affacciandosi interessanti aziende, oltre quelle locali, per le quali vi sarà una sollecitazione con un ulteriore avviso pubblico per chi vuole ancora altri lotti o la possibilità di insediarsi. Ho nominato un consulente per l'individuazione di aziende ad alto valore produttivo e quindi occupazionale da insediare negli altri lotti disponibili. Stiamo rifacendo il maquillage alla vecchia zona del primo lotto. La zona artigianale sta diventando, una specie di Fiera del Levante, con strade pulite ed eleganti, fiori, aiuole, ecc. Questo abbiamo fatto nei cento giorni: preparare le cose che devono accadere". La zona Asi, con la relativa urbanizzazione a che punto si trova? "L'urbanizzazione della zona Asi non è stata finanziata dai P.O.R. 2001. Stanno cercando di recuperare con altri finanziamenti le ulteriori urbanizzazioni. Noi stiamo agendo solo sul secondo lotto Pip". Cosa si prevede per asili nido, assistenza ai bambini e giovani? "Credo ci sarà una rimodulazione della spesa. In questa fase abbiamo aumentato i servizi. Per esempio, il trasporto pomeridiano degli alunni è già operativo. Stiamo cercando di individuare altre strutture per inserire la lunga lista di attesa degli asili-nido. Quindi ci convenzioneremo con strutture private idonee allo scopo, perché il nostro unico asilo-nido è ormai stracolmo. Sono in lista di attesa 60-70 bambini. Ci stiamo convenzionando anche con alcuni psicologi per le tematiche giovanili e degli adolescenti: minori a rischio, problema della devianza". Fra breve dovrà essere preparato il bilancio. Quanti tagli di spesa avete previsto e a quali voci? E' vero che verranno ridotti i servizi? "Non ci saranno tagli ai servizi. Sono le normali attività di chi gestisce il bilancio pubblico dove, in sostanza, rimodula le quantità finanziarie, ma i servizi non vengono tagliati". E l'assistenza agli anziani? "Per loro rimangono tutti i servizi in atto. C'è un aumento delle assistenze domiciliari. Stiamo cercando di ripristinare i soggiorni termali per gli anziani". Come vi regolerete per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili (Lsu)? "Abbiamo stabilizzato il massimo dell'aliquota che la legge regionale ci imponeva. Abbiamo consentito a tutti di rimanere con noi sino alla fine dell'anno, li facciamo lavorare dal 1º ottobre per sei ore, e aspettiamo la Finanziaria per capire cosa ci dice per quanto concerne gli altri Lsu". Ci sarà un aumento dei tributi? "No, ci sarà solo una rimodulazione tenendo conto che il prossimo bilancio sarà in Euro, col relativo problema degli arrotondamenti". Per quanto riguarda la cultura, si ha l'impressione di una carenza di organicità negli interventi. Poi manca ancora un assessore al ramo. Il sindaco intende conservare per sé questa delega? "Lei ha ragione quando parla di mancanza di organicità, condivido questa osservazione. Ma il 22 maggio, giorno del nostro insediamento, mi comunicarono un buco di bilancio di oltre 600 milioni. Il 15 luglio lo abbiamo recuperato con una manovra di bilancio; era scoperto il rinnovo contrattuale dei dipendenti. Appena abbiamo assicurato questa spesa, abbiamo cominciato a fare ragionamenti nel bilancio e sono venute fuori il 15 luglio alcune disponibilità finanziarie, via via cresciute con la manovra che abbiamo fatto a settembre: adesso ci sono altre manovre che faremo il 30 novembre. Certamente non avevamo un programma ben organizzato e definito e l'abbiamo fatto in ritardo perché solo a luglio abbiamo avuto le disponibilità finanziarie. Una linea di fondo l'avevamo: quella di far venire fuori tutte le creatività di questa città, senza una distinzione ideologica o di appartenenza. Mi piace sottolineare questo filone della lirica venuto alla ribalta e all'attenzione dell'opinione pubblica. E' stata fatta una mostra, Il Mare, abbastanza coraggiosa e molto apprezzata dalla critica, curata da un giovane critico, Giacomo Zaza. Poi abbiamo fatto esprimere anche le scuole con il teatro degli Istituti superiori. Per ora non ci sarà un assessorato alla cultura, conserverò io la delega". Perché avete eliminato il progetto "Kalenda Maia" che pure ha avuto un grande successo negli anni scorsi: motivi di spesa o scelta culturale? "Kalenda Maia è stata chiusa perché c'era innanzitutto una carenza finanziaria. A questa si è aggiunta una valutazione nel merito di non condivisione della tipologia dell'iniziativa. Abbiamo preferito la lirica perché abbiamo scoperto di avere tante espressioni in questo settore". L'opposizione, e in particolare la consigliera Maria Sasso dei "Democratici" hanno lanciato l'accusa di mancato rispetto delle pari opportunità per l'assenza di una donna nella giunta, pur in presenza di una norma dello Statuto comunale che prevede tale scelta. Come risponde a quest'accusa e al movimento di opinione che si è creato con il coinvolgimento anche della consulta e di altre associazioni femminili, fino ad arrivare ad un ricorso al Tar, che però ha dato loro torto? "Le pari opportunità sono una grande battaglia civile. Proprio perché è una battaglia di principio, non sopporta i tribunali. Ma questa volontà di pari opportunità sarà soddisfatta anche se non mi risulta che la legislazione e la cultura chiedano al principio delle pari opportunità un'assicurazione per legge. Il principio della pari opportunità non sopporta l'obbligatorietà di legge, perché altrimenti non siamo nella sfera delle pari opportunità, ma della riserva. Le donne in magistratura, nelle professioni, hanno fatto enormi passi avanti, ma non perché qualcuno ha assicurato loro i posti". Lei ha annunciato più volte di voler aumentare il numero degli assessorati portandolo da 6 a 10. Non crede che questo comporti un inutile aumento di costi, per una spesa superiore ai 400 milioni per le tasche dei cittadini, solo per accontentare qualche partito o qualcuno escluso dagli incarichi precedenti? "Certo, che comporta dei costi per i cittadini. Ma d'altra parte c'è da soddisfare una grande maggioranza, quella da 25.000 voti, pari al 67 per cento dei votanti che rappresenta proprio una larga fascia di cittadini. Per me il bene primario è la stabilità: la mancanza di questa, ha reso traballanti e negative le precedenti amministrazioni. Il sindaco deve assicurare la stabilità per rappresentare una grande alleanza di 22 consiglieri comunali su 30". Anche per le nomine negli enti si è utilizzato questo criterio oppure avete scelto la strada dello spoil system (la sostituzione di tutti gli incarichi dati dal centro-sinistra con persone di area di centro-destra)? "L'opposizione aveva chiesto, oltre a quello che gli spetta per legge, il componente dei soli revisori dei conti del Comune, anche una presenza nel Collegio dei revisori dei conti dell'Amnu. La maggioranza ha ritenuto di chiudere il principio consociativo e dire all'opposizione che adesso spetta ciò che la legge assicura. Le questioni di democrazia non si possono misurare con un posto di revisore dei conti dell'Amnu. Se questo è il metodo di democrazia dell'opposizione, posso consigliare un cambiamento di metodo". Esistono divisioni all'interno della maggioranza? Sono dovute al fatto che non sono stati equamente distribuiti gli incarichi? "Non parlerei di divisioni, ma di normale dialettica interna a una coalizione molto vasta e rappresentativa. Per gli incarichi vale quanto detto prima". Un'ultima domanda: lei rivolge periodici inviti all'unità della coalizione, soprattutto in nome di una situazione particolarmente felice di questa città: le opportunità di crescita e di sviluppo ci sono tutte, occorre governarle, per non perdere quest'occasione irripetibile. Non crede, onestamente, che questa situazione felice non è stata realizzata in soli 100 giorni, ma è il frutto di anni di lavoro della passata amministrazione di centro-sinistra, della quale anche lei ha fatto parte? "Certamente, niente nasce dal nulla, tutto è frutto di un lavoro precedente: anche io sono il frutto di un'esperienza politico-amministrativa precedente. E' chiaro che abbiamo di fronte una preesistente situazione positiva e favorevole dall'edilizia alle attività produttive. Ma per governare lo sviluppo occorre stabilità e questo è il mio primo impegno, sul quale richiamo spesso la coalizione perché sarebbe un peccato perdere un treno straordinario che difficilmente passerà di nuovo da questa città". Si chiude qui l'intervista col sindaco Tommaso Minervini. Avremmo potuto parlare di tanti altri problemi, ad esempio il centro storico, il cui risanamento è già avviato con i lavori di recupero di altri 3 isolati , ma il tempo e lo spazio non ci consentono un'analisi completa. Abbiamo privilegiati i problemi amministrativi rispetto a quelli politici, perché ai lettori interessa più sapere quando si costruiranno le case piuttosto che conoscere se la Minuto resterà o meno nella maggioranza. E spesso la politica si riduce alla cosiddetta "aria fritta". Avremo modo, comunque, nel corso di questi mesi di parlarne, come avremo occasione di verificare questi impegni, per fare poi il bilancio finale. Che è quello che conta.
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