I giovani scendono sul ring
La giornata della memoria e dell’impegno per la lotta contro la mafia
Eravamo in cinquanta dall’Istituto Magistrale “V. Fornari” di Molfetta, ma siamo diventati migliaia insieme agli altri studenti che rappresentavano tutte le regioni italiane. Siamo scesi sul ring per sfidare la mafia, marciando sulle strade del centro storico in cui per la prima volta le persiane erano spalancate, la gente era uscita dai portoni, dai negozi, chi ha applaudito perché ci sosteneva, altri invece ci hanno guardati stupiti per il tanto coraggio manifestato dai nostri sguardi, altri hanno esibito un falso comportamento, coscienti che l’ipocrisia e la vigliaccheria non li avrebbe mai permesso di ribellarsi.
Sotto la luce di un forte sole ci siamo trasferiti in piazza Imbriani in cui sono stati posti dei fiori sul luogo in cui fu assassinato, circa quindici anni fa, in un agguato di stampo mafioso, il cronista de Il Mattino, il quale stava disegnando un profilo malavitoso della città. Sul palco erano presenti alcuni rappresentanti dello Stato: il Presidente della Camera dei Deputati, l’On. Violante, il Presidente della regione Campania, l’On. Lumìa, il Presidente, il Presidente On. Del Turco e il vice presidente l’On. Nichi Vendola della Commissione Antimafia; Rita Borsellino, sorella di Paolo, vice presidente di “Libera” e tutto il suo staff organizzativo, che hanno lanciato il loro messaggio di solidarietà.
La giornata è proseguita con la lettura incessante dei nomi delle vittime della mafia, dal 1945 a oggi. Uno studente della nostra scuola è salito sul palco per partecipare alla lettura dei nomi.
Nel pomeriggio abbiamo preso parte a una conferenza dove hanno colto la parola Rosalba Beneventano, sorella di una vittima della camorra, Nichi Vendola che si è espresso sulla confisca dei beni ai clan mafiosi, discorso intrapreso durante una nostra assemblea d’istituto, l’On. Del Turco, Giancarlo Caselli e Rita Borsellino che si sono espressi, attraverso il percorrere della loro memoria personale, sulla memoria collettiva vista come stimolo che permette a tutti di lottare. A conclusione è intervenuto don Luigi Ciotti, fondatore di “Libera”, il quale ha lanciato un grido ai giovani affinché mettessero tutto l’impegno necessario per sconfiggere la mafia e costruire città vivibili e non città blindate.
Per questo non dobbiamo essere estranei alla realtà che ci circonda. Dobbiamo convincerci che la guerra non è mai finita e le persone che hanno cercato di combatterla sono state fatte fuori; ora tocca a noi. Morti ce ne sono stati e ce ne saranno sempre finché qualcuno di noi non si alzerà la mattina e deciderà di andare a combattere.
Ci hanno strappato la vita sotto i nostri occhi ma ora dobbiamo riprendercela e per farlo dobbiamo scendere sul ring.
Giorgio Del vecchio
Classe seconda - Scienze Sociali