I giovani del Pd: gabbie salariali al Sud? Offesa alla nostra dignità
MOLFETTA - «La proposta della Lega, sostenuta anche dal Premier Silvio Berlusconi, di reintrodurre come negli anni '50 una differenza di salari tra Nord e Sud che dovrebbe rispecchiare il rispettivo costo di vita, rendendo così i salari del sud ancora più bassi di quanto già lo sono, offende profondamente la dignità del Meridione –dice un comunicato dei Giovani democratici della Provincia di Bari -.
Se si fotografasse il mercato del lavoro italiano, ci si accorgerebbe che la differenza di salari non è una novità: nel Mezzogiorno la maggioranza delle famiglie può contare su un solo reddito e i salari sono in media più bassi del 30% rispetto al Nord. Insomma possiamo dire che le gabbie salariali al Sud sono sempre esistite.
Se è vero che il costo della vita al Sud è inferiore rispetto al Nord, è anche vero che un lavoratore dipendente meridionale che svolge la stessa prestazione lavorativa di un lavoratore settentrionale per uno stesso ammontare di ore è retribuito con un salario inferiore. Senza poi contare che la percentuale di lavoro nero al Sud è di gran lunga superiore rispetto al Nord. Questa proposta va dunque a rafforzare una differenza endemica che divide e lacera da sempre il Paese.
Sono necessarie al contrario riforme che eliminino tali discriminazioni sociali favorendo pari opportunità e diritti a tutti i lavoratori da Nord a Sud.
E' senza dubbio una soluzione scellerata, assolutamente lontana da ogni principio democratico: le retribuzioni compensano il lavoro per come si fa e non dove si fa. Ancora una volta si sta tentando di penalizzare e marginalizzare le zone più deboli del Paese e di abbattere lo stato unitario e lo stato sociale, con un forte rischio di secessione».