I giovani del Pd accusano: certa politica molfettese alimenta i propri consensi con le collusioni con il malaffare
“Basta assistere ad una seduta dell'attuale consiglio comunale per rendersi conto dello squallore della nostra classe politica (o gran parte di essa) totalmente incapace (anche da un punto di vista prettamente linguistico e dialettico) di prendere la parola su un qualsiasi argomento dell'ordine del giorno”
MOLFETTA - Atto di accusa dei giovani del Partito Democratico nei confronti di certa politica molfettese che si alimenta dalle collusioni con il malaffare. L'occasione della dura presa di posizione viene da un documento di solidarietà al vice presidente dell'associazione provinciale antiracket con cui si mette in evidenza che «le vili quanto gravi minacce di morte perpetrate in maniera anonima nei confronti di Renato de Scisciolo, vice presidente dell'associazione provinciale antiracket, costituiscono un campanello d'allarme che dovrebbe sollecitare gli animi di tutti coloro che hanno a cuore la legalità ed un minimo senso di convivenza civile e di rispetto delle regole e dei più elementari diritti di libertà di ciascuno di noi.
E guarda caso l'episodio è stato immediatamente successivo alla pubblicazione di un manifesto proprio dell'associazione provinciale antiracket volto alla tutela di tutti quei commercianti vittime dell'usura e delle estorsioni mediante l'indicazione delle varie iniziative legislative in favore delle vittime del racket e l'offerta di un'assistenza legale a chi la richiedesse.
In una società in cui si tollera ormai tutto, dalla precarietà della vita di tanti lavoratori all'imbavagliamento della libera informazione, dagli attacchi intimidatori nei confronti di una certa magistratura alla lenta ma progressiva opera di demolizione della scuola pubblica ( con tutto quello che comporta per la formazione delle future generazioni), noi giovani democratici di Molfetta riteniamo che sia giunto il momento di collocare una sbarra al di là della quale non si può assolutamente andare.
In una città come Molfetta, apparentemente idilliaco e fantasioso eden estraneo al Male che regnerebbe nel resto della nazione, è giunta l'ora che tutti coloro che, a prescindere dalle proprie appartenenze politiche (ammesso e concesso che queste oggi siano chiare), s'identificano in una comunità cittadina ispirata agli ideali di libertà, eguaglianza, solidarietà, rispetto del prossimo, tutela dei diritti della persona in quanto tale, onestà e condivisione di regole uguali per tutti, PRENDANO IN MANO LA SITUAZIONE e rilancino un'azione politica che non può circoscriversi ai meschini giochini elettorali, ai trasformismi di turno ed alla spasmodica quanto assurda ricerca di visibilità che si traduce nella nascita di liste dello 0,1% fatalmente destinate a scomparire nell'arco di una stagione politica.
Qualcuno si chiederà quali connessioni esistano tra tutto questo e le minacce nei confronti di de Scisciolo.
Le connessioni ci sono perché la politica molfettese (o buona parte di essa) si è alimentata proprio di quel consenso elettorale che, nel migliore dei casi, è il frutto di un'assoluta mancanza di ideali e di una totale indifferenza nei confronti di una qualsiasi progettualità politica volta a dare un volto alla nostra città, nel peggiore dei casi, s'identifica in certe famiglie di malaffare ed in certi entourage sociali protagonisti di un degrado morale e di comportamenti assolutamente MAFIOSI che, quel che è peggio, si sono sempre manifestati in maniera subdola e sotterranea, coperti dal ruolo complice e talvolta ispiratore di certi “personaggi” politici che solo e grazie in virtù di questi appoggi hanno ottenuto risultati elettorali clamorosi ed apparentemente incomprensibili.
Basta assistere ad una seduta dell'attuale consiglio comunale per rendersi conto dello squallore della nostra classe politica (o gran parte di essa) totalmente incapace (anche da un punto di vista prettamente linguistico e dialettico) di prendere la parola su un qualsiasi argomento dell'o.d.g.
Chi ha minacciato Renato de Scisciolo sa di poter contare sul tacito quanto irrinunciabile assenso di questi cosiddetti politicanti da strapazzo che offrono ad ogni tornata elettorale il loro pacchetto di voti che li accompagna di lista in lista e spesso di coalizione in coalizione.
Ed allora NOI GIOVANI DEMOCRATICI chiediamo a tutte le forze politiche che s'identificano nella legalità e nell'assoluto rispetto delle regole e dei diritti di ogni singolo cittadino che manifestino in modo chiaro ed inequivocabile la propria solidarietà a Renato de Scisciolo ed a tutti quegli operatori economici che dovessero decidere di venire allo scoperto e di denunciare alla magistratura ed alle forze dell'ordine qualsiasi intimidazione volta a tutelare gli affari loschi ed illegali di gente finora rimasta impunita.
E nell'immediato chiediamo che le medesime forze politiche convochino un CONSIGLIO COMUNALE MONOTEMATICO sulle questioni della legalità e su tutto ciò che è attinente ai settori dell'edilizia, del commercio e delle attività produttive, quei settori più direttamente coinvolti con il malaffare ed i metodi ricattatori, e diano luogo ad una GRANDE MANIFESTAZIONE di piazza che possa mostrare il lato pulito ed autenticamente produttivo della nostra città.
Non dimentichiamo che Molfetta è stata la città del delitto Carnicella e delle due operazioni Primavera e Reset, tristi e tragici momenti di un passato non tanto remoto».