I cieli di Natale Addamiano
Domenica 27 agosto, alle ore 19.30, è stata inaugurata presso la galleria 54 Arte Contemporanea, sita in Via Baccarini 54, la mostra Cieli del maestro Natale Addamiano. L’esposizione è stata curata e allestita da Emanuela Carbonara e Gabriele Mastropasqua, collaboratori di ARTE 54. Cieli raccoglie “opere grafiche” dell’artista realizzate nell’ambito di un ventennio, dal 2002 al 2023, nella piena fedeltà di Addamiano all’idea di un cielo direttore d’orchestra nella partitura sinfonica dei cromatismi che la Natura offre. Nella sua produzione, si realizza, come evidenziava Pietro Marino, l’idea di pittura “come linguaggio capace, in virtù di vigile dominio e di estenuato esercizio, di evocare i modi dell’attesa, della contemplazione e dell’estasi”. Una selezione di opere grafiche offre l’occasione per riflettere su un percorso di ricerca che tende sempre più a cogliere e rappresentare l’essenziale, come nella luce gialla di un cielo irrorato da candidi bagliori, in cui all’orizzonte scompare la percezione di case, colline e tutto sembra risolversi in un’ideale silenziosa e armonica contesa di Cielo e Terra o, in altri casi, di Cielo e Mare. I colori del cielo sono legati allo studio delle differenti luminosità del giorno, del tramonto e ancora allo spettacolo notturno. In particolare si lascia ammirare un tramonto in cui giallo e arancio si contendono il dominio della scena, dando barbagli anche attraverso la materia candida o, in altri casi, tendente al grigio delle nuvole. La realizzazione pittorica non è mai restituzione del mero dato sensibile che l’occhio rivela; è sempre frutto di uno sguardo altro, che sa cogliere nel visibile i barlumi dell’Assoluto cui tende. Questa tensione all’infinito si squaderna nitidamente nel trionfo degli azzurri. Quello ch’è certo è che la pittura di Natale Addamiano non è un viaggio all’esplorazione di un orizzonte vuoto. La vita pullula nella luce, nelle ombre e in ciò che sottendono, nel lento sfilacciarsi delle nubi, nei chiarori siderali, nell’anima delle cose che si lasciano fasciare dalle luminescenze serotine o dall’aranciato commiato del giorno. Che il cielo si specchi con lame brillanti di lumi e spume sul mare, che dialoghi con la secca bellezza dei cardi nell’ora del dì morente o si innalzi su una distesa candida da cui l’onirismo lucido ha obliterato l’inessenziale, esso resta sempre il grande protagonista di una pittura capace di coniugare perizia tecnica e attitudine a emozionare e far sognare. © Riproduzione riservata