Hot Spot Stop
Addio al servizio di connessione internet nelle piazze cittadine
Libertà è partecipazione, dicevano grandi nomi che compresero quanto sia mortificante la passività che si abbatte su una popolazione vittima di scelte politiche provenienti dall'alto. Così spesso tali situazioni emergono nella loro paradossalità, quando la gente si rende conto di non trovare riscontri nelle azioni di quel gruppo che dovrebbe rappresentarla, e che spesso si isola in una edificante situazione di esercizio di un potere che fa comodo. Dunque molto strana e inspiegata è apparsa la sospensione di un servizio pubblico offerto dal Comune di Molfetta, il servizio Hot Spot, con il quale è possibile fornire la connessione Internet ai propri clienti e/o alla propria azienda senza bisogno di cavi, utilizzando la connessione wireless (Wi-Fi). Si tratta di un progetto molto vantaggioso per i cittadini e sicuramente molto coinvolgente e innovativo, all'insegna del progresso e dello sviluppo. Quindi molti si sono mobilitati per cercare di usufruire di una delle antenne sparse per la città, in modo da poter risparmiare somme talvolta ingenti di denaro. Lo scopo è poter navigare gratis in internet, mondo vastissimo quanto caotico e dispersivo, positivo quanto brutale, dalle mille sfaccettature. Comunque sia, si tratta di una grossa offerta proposta dal Comune molfettese ai cittadini. E' una iniziativa di notevole interesse tanto sociale quanto culturale, quindi una buona propaganda per il gruppo politico dirigente che l'ha proposta. Ma da un po' di tempo il servizio è sospeso e bloccato, riservato ai soli originari utenti già iscritti, per motivi alquanto vaghi e trascurati. Una lettera ai cittadini, costruita con scostante leggerezza e superficialità, afferma la volontà di sospensione delle iscrizioni al servizio da parte del sindaco per revisione totale del sistema. Gli interessati si chiedono: che significa? quando sarà riattivato? perchè il sistema va rivisto? La motivazione è generica e lascia alquanto desiderare; anzi ti spiazza un po' perché viene offerta al cittadino con sterile rigore. La risposta alle domande è un austero foglio scritto nientemeno che dal sindaco Antonio Azzollini. Gli stessi dipendenti dell'ufficio addetto al servizio risultano alquanto sospettosi e dubitanti, ma soprattutto ignari di quella che ovviamente dovrebbe essere la reale ragione del disagio. Un disagio che si fa più pressante quando la ragione viene frettolosamente mascherata da un futile messaggio che sembra evidentemente un contentino, visto l'inesistente seguito di informazioni. Il Comune deve rappresentare i cittadini e il gruppo politico al potere deve adoperarsi per la salvaguardia degli interessi della gente con trasparenza; la detenzione di un esercizio con informazioni esclusive e a portata di pochi non appartiene al nostro ordinamento democratico.
Autore: Giacomo Pisani