Guglielmo Facchini e i proprietari dei suoli espropriati nella zona Asi: il progetto delle opere di mitigazione del rischio idraulico del sindaco Minervini nella zona Asi di Molfetta è incompleto, uno scempio incompleto che graverà sui cittadini
MOLFETTA - «Il progetto delle opere di mitigazione del rischio idraulico della amministrazione Tommaso Minervini nella zona Asi di Molfetta è incompleto e costoso. Sia per quel che riguarda la sua costruzione, sia per quel che riguarda la sua manutenzione futura.
Sui cittadini di Molfetta graveranno nuove tasse e su tutte le generazioni a venire graverà il peso di uno scempio. Colpa di un arcaico progetto, simile in tutto e per tutto a quelli che si facevano nel millennio scorso. Uno stupro del nostro amato territorio, bene comune», ad affermarlo è Guglielmo Facchini, portavoce proprietari dei suoli espropriati per presunta utilità pubblica.
«Perché un progetto di mitigazione del rischio idraulico presentato ed approvato dalla autorità sovraordinate - legale, in linea con le direttive Unisdr dell’Onu, le normative europee e le leggi italiane, progetto che mette in sicurezza tutto l’abitato di Molfetta (non solo la sua zona Pip ed Asi come previsto dal progetto della amministrazione Minervini) e con un costo previsto di appena 6 milioni di euro - è stato ignorato e messo nel cassetto, mentre è stato preferito un progetto da 26 milioni di euro?
Lo spieghino il sindaco e la sua amministrazione alla magistratura.
L’autore del progetto legale e approvato e condiviso dalle autorità sovraordinate negli ultimi giorni ha dovuto subire minacce con atti intimidatori e danno al suo patrimonio.
Il massacro del popolo a causa di nuove tasse causate dallo spreco di denaro pubblico e privato non è più tollerabile. Spieghino i nostri amministratori tutto alla magistratura ed ai cittadini di Molfetta, delusi ed arrabbiati».