Governo della città? E' cosa del Capo
L'ex sindaco di Taranto, Rosanna Di Bello, chiamata a rispondere del dissesto finanziario della città, ha sempre rimarcato la distinzione tra la sfera di competenza della politica e quella della burocrazia. Per la Di Bello i politici possono sono dare gli indirizzi, senza nessun potere di intervento sugli atti che produce l'amministrazione burocratica. In pratica, un funzionario può fare ciò che vuole senza nessun controllo, sia di merito che di legalità da parte dei responsabili politici. E se la Di Bello avesse ragione? In tal caso chiunque può fare l'assessore, ma anche l'amministratore di un'azienda comunale, investiti da una generica ed astratta responsabilità politica che in pratica rendono superflue competenza e professionalità. Conoscitore puntuale della macchina amministrativa, il sindaco-senatore Antonio Azzollini, per avere tutto sotto mano, si è mosso di conseguenza. Si sa che gli assessorati pesanti, cioè quelli che danno un senso alla circolazione delle risorse sono l'Urbanistica, Servizi Sociali e Bilancio. Ebbene ai Servizi Sociali è possibile una certa sudditanza psicologica (come quella degli arbitri di calcio con le grandi squadre) nei confronti del funzionario Carmela Mezzina, nonché moglie dello stesso sindaco. Al territorio “comanda” il consulente personale di Azzollini l'ing. Rocco Altomare, al Bilancio, fatto fuori Luigi Panunzio che ha pagato la doppia giacchetta di funzionario e marito di Carmela Minuto, c'è il superfedelissimo di lunga data Giusi de Bari che fa da tutore all'enfant prodige Giulio La Grasta. Travolgente la carriera di La Grasta, che in pochi anni è passato da consigliere comunale ad assessore alle Attività Produttive ed ora siede sulla poltrona negli ultimi 10 anni occupata da Tommaso Minervini, Nino Sallustio, Antonio Azzollini, Mauro Magarelli e Mimmo Corrieri. Talenti sprecati, quando si governa nella logica del Capo... Come a dire la classe mediocre va in paradiso, tanto per le cose che contano basta e avanza il Grande Capo, che tutto sa, tutto fa, tutto muove e all'occorrenza rimuove. Siamo certi che La Grasta abbia delle qualità politiche, forse nascoste e che rende note solo al sindaco, dato che nella sua repentina carriera, nessuno ricorda un intervento in Consiglio comunale né di ampio, né di breve respiro. Non è detto però che la non eccellenza sia una dote negativa, anzi, forse è il fattore che permette una maggior sintonia al modo di essere e di pensare del cittadino/elettore medio e si sa, come il cliente al ristorante, l'elettore ha sempre ragione. Questo metodo scatena sempre due reazioni: la gara a dimostrare chi è più fedele al Capo e le manovre degli insoddisfatti a creargli qualche grattacapo. In questa seconda ottica è da annoverare una possibile novità in consiglio comunale. Neanche il tempo di far prendere forma delle terga assegnate dal corpo elettorale e alcune poltrone potrebbero cambiare padrone, complici anche le incalzanti prossime scadenze elettorali, da sempre cause di cambi di casacche. L'appuntamento principale saranno le regionali del 2010. Il candidato del centrodestra sarà la Poli Bortone che vorrà presentarsi con una lista personale. Le prove generali si faranno con le provinciali dell'anno prossimo. La Poli Bortone punta a coagulare attorno alla sua lista (possibile nome “Cantiere Puglia”), i militanti storici di Alleanza Nazionale, che voglio salvaguardare la propria identità politica senza farla morire nel calderone del Partito della Libertà. Accanto a questi, quei soggetti sempre pronti a guadagnare una visibilità di rilievo, magari in cambio di una qualche candidatura. Questi virus sembrano aver contagiato alcuni consiglieri comunali appena eletti e che presto daranno vita ad un nuovo gruppo consiliare. Per ora si parla di almeno due consiglieri, uno di maggioranza e uno di opposizione, a cui potrebbe accodarsi altri. Certo, se nascerà questo gruppo e se punterà a marcare una certa autonomia e senso critico verso l'attuale maggioranza di centrodestra, per il sindaco Azzollini sarà una spinetta nel fianco che a lungo andare potrebbe diventare fastidiosa, molto di più dell'opposizione.