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Gli antichi bastimenti, il Furio Camillo (I parte)
15 novembre 2008

Il tempo e l'oblio stanno cancellando per sempre le vicende della marineria molfettese, tanto che reperire materiale storico documentario diventa sempre più arduo. Eppure bisogna avere sempre fiducia nella buona sorte, basta imbattersi in una foto ingiallita o in qualche vecchio documento per riprendere con entusiasmo e vigore appunti messi da parte, tralasciati in attesa di tempi migliori. La marineria molfettese relativamente al piccolo e medio cabotaggio, è stata sempre presente nel nostro mare Adriatico, trafficato da brigantini, golette, trabaccoli, tartane, ecc. In questo mare fino alla fine degli anni '60 del secolo scorso si avventuravano ancora bastimenti di legno che con i loro viaggi mantenevano scambi commerciali tra le due sponde adriatiche, tanto da ripercorre i tempi felici di una volta quando le relazioni tra le due sponde erano molto più frequenti, vivaci e più familiari. Uno degli ultimi motovelieri molfettesi di cui rimane ancora un ricordo è il Furio Camillo; quando stava in disarmo era spesso ormeggiato alla banchina S. Domenico nei pressi del cantiere navale dei Fratelli Tattoli. Due sono stati i bastimenti molfettesi portanti il nome Furio Camillo. Il primo era un veliero e si chiamava Brenno. Era un brigantino varato a Senigallia nel 1856, con una stazza lorda di 122 t; subì una radicale riparazione a Molfetta nel 1888. Armatore erano G. Poli e C. Che poi cambiarono il nominativo in Furio Camillo nel 1890. A quell'epoca era comandato da Domenico Azzarita. Nel 1894 M. e N. Mezzina ne erano gli armatori. Nel 1902 armatore risulta Giambattista Poli; capitano era Giuseppe Poli. Nel 1907, per la numerosa presenza di marittimi e di barche molfettesi, con dispaccio ministeriale del 3-11-1906 n.4562 fu istituito a Molfetta l'Ufficio Matricola sia della gente di mare che del naviglio. Di conseguenza tutte le pratiche di iscrizione, imbarchi e sbarchi di marinai e nuove iscrizioni del naviglio venivano svolte in loco. Il brigantino goletta Furio Camillo iscritto a Bari col n. di matricola 999 venne riscritto nel naviglio molfettese col numero 25. A un ponte e due alberi misurava 26,88 m di lunghezza, 7,03 m di larghezza e 3,08 m di altezza; aveva una stazza lorda di 118,26 t. Proprietari risultano essere Silvestri Dorotea fu Michele per 12 carati, Turtur Domenico di Francesco e Allegretta Matteo fu Cosmo per 6 carati ciascuno. Si susseguirono altri proprietari tra cui nel 1914, per atto del notaio Nicola de Sario, l'intera proprietà del veliero fu acquistata per £.1.200 da Ignazio Tattoli fu Marino (1848-1922). Declassato a galleggiante nel 1915, si ignora la fine. Il veliero abitualmente faceva viaggi tra la Puglia e i porti di Fiume, Trieste, Metrovich, Sebenico, Spalato, Gravosa, Ragusa, Valona, Santa Maura e altri porti e scali minori. Il carico più frequente era costituito dal legname ricavato dai boschi della Dalmazia. Tra il 1890 e il 1913 al comando si sussuguirono, a periodi alterni, diversi capitani: padron Pasquale Andriani, 1909-1910-1911; capitano Domenico Azzarita 1890; padron Felice Azzarita, 1908; Ferdinando Azzarita, 1908; padron Raffaele Azzarita, 1909; padron Mastropasqua, 1913; padron Giuseppe Poli, 1902-1907-1908 (morì a bordo il 7 maggio 1908); padron Sasso Donato, 1910-1911-1912-1913. E' doveroso ricordare anche i marinai che, in diversi periodi fecero parte dell'equipaggio e vissero insieme momenti felici e tristi: Sergio Altomare, 1908; Mauro Antico, 1910; Filippo Azzarita, 1908; Mauro Bacolo, 1910; Onofrio Balacco, 1908; Francesco Calò, 1907 (il 17 ottobre 1907 annegò nelle acque dell'isola di Zlarin nelle vicinanze di Sebenico; Saverio de Felice, 1909; Maurangelo de Gioia, 1908-1909; Vincenzo de Gioia, 1910; Vito de Vincenzo, 1910; Giuseppe de Virgilio, 1910; Antonio Giancaspro, 1910-1911; Vincenzo Mezzina, 1909-1912; Sergio Pignatelli, 1909; Cosmo Pisani, 1908; Sabino Pisani, 1909-1910; Ciro Porta, 1913; Damiano Sasso, 1911; Vitonofrio sasso, 1910; Corrado Sciancalepore, 1910; Angelo Turtur, 1913; Michele Turtur, 1913; Giuseppe Ventura di Bisceglie, 1909 (continua). Bibliografia Archivio Capitaneria di Porto di Molfetta, Registro delle matricole della I categoria; Registro delle matricole dei velieri (ringrazio il Comandante Luigi Leotta che ha retto la locale Capitaneria dal 2005 al 2007 per aver permesso la consultazione del materiale d'archivio); Ufficio Veritas Austro- Ungarico, Registro e Classificazione dei Bastimenti, 1885-1904; Sulle condizioni della Marina Mercantile Italiana al 31 dicembre 1906, p. 426; Registro Italiano Navale (RINA), Libro Registro, 1914.
Autore: Corrado Pappagallo
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