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Gli alunni dell'elementare Battisti a lezioni di legalità alla redazione di Quindici
15 maggio 2011

Legalità e educazione civica a misura di bambino, le linee guida del PON «Le(g)ali al Sud: un progetto di legalità in ogni scuola» della Scuola Elementare «Cesare Battisti». Dopo le visite al Comando dei Vigili Urbani e alla Sala Consiliare e la testimonianza del magistrato dott. Lorenzo Gadaleta, gli alunni delle classi quarte e terze hanno scelto di visitare la redazione di Quindici, a lezione di legalità, carichi di domande e curiosità. Una visita per conoscere lo sguardo critico e partecipe dell’informazione sulla realtà locale e sui temi dell’illegalità, dell’amministrazione pubblica e dell’impegno civile, sviluppando capacità di partecipazione, dialogo e confronto. Quaranta bambini e alcuni docenti della scuola hanno interrogato il direttore Felice de Sanctis sul lavoro del giornalista, sul suo valore etico-sociale e su come nasce e si sviluppa un articolo, dalla notizia fino alla pubblicazione e sull’impegno della rivista “Quindici” sul fronte della legalità, per la quale è stata sempre in prima linea. Interesse e meraviglia nei volti dei bambini nell’ascoltare le varie fasi della redazione di un articolo e lo svolgimento di una riunione di redazione. Come nasce Quindici? Alcuni anni prima della sua morte (avvenuta nel 1993), in un incontro privato, Mons. Antonio Bello rimproverò a Felice de Sanctis, allora giornalista economico della Gazzetta del Mezzogiorno, impegnato nel suo lavoro fuori, di far poco per Molfetta, la sua città. Di essere un intellettuale chiuso nella torre d’avorio mentre la città muore, di quelli che descrive nel suo scritto Trahison des clercs. La sua proposta era chiara: fare un giornale diverso, un giornale impegnato a Molfetta. Don Tonino cercava un aiuto concreto dagli intellettuali locali per sradicare Molfetta dall’humus dell’indifferenza e della noncuranza, ravvivando la cosiddetta “cittadinanza attiva”. Le difficoltà materiali e temporali (dove trovare redattori, collaboratori e risorse finanziarie?) impedirono la realizzazione immediata di questo progetto. La rivista nacque solo nel dicembre 1994, quando si mobilitò la società civile con un nuovo vasto movimento di partecipazione e di rinnovamento, destinato a governare la città. La promessa fatta a don Tonino era stata mantenuta: solo Quindici ogni anno ricorda l’anniversario della sua morte nel numero di aprile. Quindici è stato anche pioniere del giornalismo online in Italia: nell’ottobre del 1997 nasceva ufficialmente Quindici online, quotidiano in rete aggiornato con le notizie della città e della provincia e con oltre 2milioni di contatti al mese da ogni parte del mondo. Un anno dopo, il quotidiano online è stato riconosciuto come miglior giornale in internet con altre testate di livello nazionale quali Italia oggi, Milano Finanza, Il Gazzettino, Famiglia Cristiana, ecc. E il ventilatore nella «Q» di Quindici? È il simbolo- guida, l’immagine-chiave della mission di Quindici, che sin dalle origini ha inteso smuovere l’aria cittadina, cercare la verità e raccontarla alla città di Molfetta, anche di fronte all’ottusità del potere politico, alle minacce e alle difficoltà. Perché il giornalismo libero, senza legami politici, troppe volte irrita il potente di turno. Questo il solido insegnamento che può sensibilizzare i bambini al valore della legalità, senza mai sottomettersi al potere forte con favoritismi e concussioni. Insomma, smuovere le coscienze intorpidite di una città che, soprattutto negli ultimi anni, ha delegato al potere politico la totale gestione della “cosa pubblica”. È necessario insegnare ai futuri cittadini che “cittadinanza attiva” vuol dire rivendicare i propri diritti, conoscere doveri e responsabilità, partecipare in modo consapevole alla vita politica. Una sfida ricca di ostacoli quella di Quindici, affrontata con entusiasmo, volontà civile e volontariato: numerosi i sacrifici, non solo economici ma anche fisici, temporali e psicologici. Non sono mai mancati insulti, attacchi, denunce e aggressioni, come non era mai accaduto a Molfetta, essendo un giornale libero da ogni controllo politico ed economico e, perciò, una rivista scomoda fatta da uomini liberi. Una lezione importante per questi bambini, cittadini di domani.

Autore: Marcello la Forgia
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