Giuseppe de Candia “artigiano” della musica e del cinema
Ambizioni e speranze di un giovane molfettese esordiente
Partiamo dalla fine. Premio LGBTQ come miglio corto, miglior regista esordiente, selezioni per festival internazionali del cinema. Può bastare? Sicuramente chiunque si sentirebbe pienamente appagato ma non Giuseppe de Candia, 25 anni non ancora compiuti, tanti sogni e molto impegno. Incontriamo Giuseppe: regista, sceneggiatore, autore e interprete della colonna sonora di “Scrivimi per sbaglio”. Allora Giuseppe, parlaci un po’ di te. «Innanzitutto, ci tengo a salutare tutti i lettori di Quindi Molfetta. Io sono Giuseppe de Candia, e se dovessi definirmi in qualche modo, direi che mi considero un artigiano. “Un artigiano di cosa?” direte voi. Un artigiano è qualcuno che mette le mani in pasta in un’arte, che dà forma alla propria ispirazione creando qualcosa di concreto. Quindi, mi piace pensare a me stesso come un artigiano della musica e, nel mio piccolo, ora anche nel cinema. Ho iniziato ad appassionarmi alla musica da piccolo, con strumenti giocattolo, ma da quel gioco ho capito che la musica sarebbe potuta diventare la mia strada. Nel mio percorso è stata ed è ancora importante la gavetta nei locali, grandissima palestra musicale che ti insegna ad entrare in contatto con il pubblico». Un progetto ambizioso “Scrivimi per sbaglio”, un progetto cui si arriva in età matura, una performance che gli esperti considererebbero One man show. Come nasce? «L’idea di “Scrivimi per sbaglio” nasce a dicembre 2020. Avevo in testa questa storia: inizialmente l’avevo pensata come canzone, ma più passava il tempo e più pensavo che avesse bisogno di uno spazio proprio, più lungo dei 3 minuti di un brano musicale, uno spazio fatto di voce ma anche di immagini. La voglia di vedere questo prodotto realizzato mi ha dato tantissima carica, tanto che ricordo che la scrittura della sceneggiatura è avvenuta prevalentemente di notte: andavo sempre a dormire all’alba e avevo ormai scambiato la notte col giorno. Volevo parlare d’amore, ma non in modo banale; volevo anche affrontare il tema della scoperta di sé stessi, che durante l’adolescenza è importantissima». Risultato gradevolissimo, piacevole, fresco, leggero ma non superficiale, che fa riflettere senza saccenza, che lascia la voglia di rivederlo ancora, questo il mio giudizio da profana. Sei soddisfatto del risultato? «Ti ringrazio per le belle parole. Sono molto soddisfatto, soprattutto del percorso festivaliero che stiamo affrontando e sono grato dei premi e delle selezioni ai festival, che riceviamo ogni settimana. Per il momento il pubblico ha avuto modo di guardare soltanto il trailer, e solo con questo ho ricevuto anche tanti bei messaggi. Sono sicuro che molti possano rivedersi nella storia di Alessandro, il protagonista di “Scrivimi per sbaglio”. Questo perché è un film adatto a tutte le età: non c’è mai un’età per scoprire sé stessi, la vita è continuo processo di scoperta». Nonostante la giovane età, ti muovi nel mondo della musica da quasi un decennio. Quali gli inizi, quali le criticità, le difficoltà, quali i successi personali, i riconoscimenti ricevuti? «Il mio inizio è stato nel 2011, quando ho pubblicato su YouTube il mio primo singolo, che raccontava la mia quotidianità, quello che osservavo intorno a me e la vita della mia generazione. La più grande soddisfazione oggi nel riguardare quel video è pensare alla crescita artistica, musicale e di scrittura che è avvenuta negli anni. Durante questo periodo, sono state tante le volte che ho sentito di dover ricominciare da zero, anche a causa del fatto che non ero circondato dalle persone giuste. Ho provato tanti percorsi, dai concorsi canori ai talent (come la partecipazione ad Amici di Maria de Filippi), alla classica gavetta nei locali, che rimane per me sempre la più efficace, fino alle piazze. Ma ho tanta voglia di fare e sento che il mio percorso è solo agli inizi. È bello sentire che il lavoro fatto in questi mesi viene apprezzato e riconosciuto, attraverso i premi che il film ha ricevuto, come quello per il miglior prodotto cinematografico LGBTQ+ e i due premi come miglior regista esordiente». “Scrivimi per sbaglio” ha contribuito a farti capire se vuoi diventare regista, cantautore, produttore, sceneggiatore, o tutto questo? «Nella vita non mi sono mai messo addosso un’etichetta, ho sempre preferito fare semplicemente ciò che mi appassionava. Ogni progetto che ho realizzato l’ho fatto per pura passione. La musica rimane la mia passione più grande, e se fossi costretto a scegliere un solo percorso, sicuramente sceglierei quello musicale. Tuttavia, come ho detto, non voglio precludermi nessuna strada. È anche questo il senso della giovinezza: sapere di avere davanti a sé tante porte, e nessuno che ti impedisce di aprirle tutte». Ed ora la domanda da giornalista professionista: quali sono i tuoi progetti futuri? «Per il momento mi sto concentrando sulla promozione di “Scrivimi per sbaglio” e sul suo percorso ai festival. È un’attività che mi impegna completamente, assieme alla preparazione per l’uscita della canzone originale del film. L’attività promozionale continuerà fino all’estate, assieme ai preparativi per la distribuzione digitale. Nel frattempo, continuo a scrivere nuove canzoni perché, come amo spesso ripetere, la mia testa è un continuo vortice di nuove idee. Non amo stare fermo e vivo di creatività». E cosa sarebbe il mondo senza l’audacia ed il coraggio di chi non smette di sognare? Cosa sarebbe senza le variegate sfumature di chi oppone al grigiore della quotidianità, l’arcobaleno delle proprie speranze? Sogno e concretezza, la meglio gioventù continua a darci lezioni, coi sogni, con la musica. “Sogna ragazzo, sogna”. (Roberto Vecchioni) © Riproduzione riservata