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Giulio La Grasta nominato consigliere comunale al posto di Pino Amato
15 ottobre 2004

MOLFETTA – 15.10.2004 Com'era prevedibile il consiglio comunale non è riuscito ad eleggere il nuovo presidente dell'assemblea al posto di Pino Amato (eletto nel CCD e approdato per l'occasione a Forza Italia) nominato assessore all'annona, traffico e senso civico al posto del dimissionario Antonio Ancona di Forza Italia. Dopo l'accantonamento di Carmela Minuto, costretta a rassegnarsi in attesa di tempi migliori, e le difficoltà insorte per la candidatura di Giusi De Bari e Leo Petruzzella, è saltato fuori come un coniglio da un cappello a cilindro il nome di un candidato che – apparentemente – sarebbe bipartisan: Pietro Centrone. In realtà il Centrone appare solo formalmente schierato all'opposizione, in pratica avrebbe già fatto una scelta di campo con la maggioranza accettando la nomina a presidente della commissione consiliare alla cultura e perciò su molti provvedimenti non ha votato contro il centrodestra, il sindaco, così, avrebbe eliminato un altro potenziale oppositore. Ora, anche Centrone è alla ricerca di visibilità (una malattia abbastanza diffusa tra i nostri politici) e si propone per una candidatura che gli consentirebbe una maggiore presenzialismo di quello attuale. Ma difficilmente egli potrà ottenere i voti dell'opposizione (anche se non sono determinanti, anche se gli avrebbero permesso di presentarsi come candidato super partes). Questo valzer di poltrone consente, insomma, alla maggioranza di galleggiare e sopravvivere, mentre ci si aspetterebbe qualcosa di concreto per la città, in nome di quella “cultura del fare” tanto osannata dal sindaco Tommaso Minervini, ma della quale si è visto ben poco, se non l'inaugurazione di qualche opera già programmata e avviata in passato. Per il resto nella seduta di ieri il consiglio ha provveduto alla sostituzione del dimissionario Pino Amato con Giulio La Grasta (che, naturalmente, si è affrettato ad aderire anch'egli a Forza Italia), vigile urbano molfettese in servizio a Minervino Murge, che spera ora di ottenere l'aspirato trasferimento a Molfetta. La sua nomina è avvenuta per la rinuncia del primo dei non eletti, Giacomo Germinario, che facendosi due conti in tasca, ha preferito rinunciare al “misero” gettone di presenza nel consiglio comunale, che lo avrebbe costretto a lasciare ben più lucrosi appalti del Comune per gli impianti termici (conflitto di interessi). Tra l'altro Germinario è rimasto coinvolto nell'inchiesta dell'Asm, sulla quale sta indagando la magistratura e quindi anche un motivo di opportunità, l'avrebbe spinto a cedere il passo. Ora per la nomina del presidente del consiglio comunale i giochi sono aperti: tutto rinviato al prossimo consiglio. Altro giro, altra corsa! Sul prossimo numero di “Quindici”, in edicola a metà della prossima settimana, altri avvincenti particolari del gossip della politica molfettese e un'analisi delle prospettive economico-politiche per la città.
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