Giubileo degli oppressi, critiche al sindaco
La carovana di Padre Zanotelli fa tappa a Molfetta
«L'attacco alle due Torri è stato una cosa infame, ma la guerra contro 1'Iraq sarebbe immorale e illegale, perché la verità è che le armi servono a mantenere il privilegio del 20% del mondo su tutto il resto, in modo tale che questa minoranza possa continuare a consumare 1'83% delle risorse globali». Ancora una volta, padre Alex Zanotelli (nella foto), padre missionario comboniano che guida la carovana del Giubileo degli oppressi, iniziativa organizzata dai padri missionari Comboniani di Puglia e dalla Scuola di Pace "Don Tonino Bello" di Molfetta, in collaborazione con la diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo, Terlizzi e numerose altre associazioni laiche e cattoliche – ha lanciato la sua condanna contro la guerra all'Iraq proprio nel giorno in cui il presidente Usa aveva chiesto all'Onu di sostenerlo nella campagna contro 1'Iraq.
Per padre Zanotelli – che ieri ha fatto tappa a Bari e a Molfetta con la sua carovana -«la guerra non serve a battere il terrorismo. Sarebbe come pensare di sconfiggere la mafia bombardando Palermo».
«Non intendiamo difendere Saddam Hussein che - ha detto - è uno dei peggiori dittatori del mondo, ma una popolazione già martoriata da una guerra, continuamente bombardata e prostrata dalle sanzioni che vengono pagate soprattutto da donne e bambini».
L'alternativa, per Zanotelli, esiste ed è rappresentata dalla via diplomatica, dal negoziato, e passa attraverso il rafforzamento dell'azione dell'Onu cui deve essere permesso di avere il ruolo che deve avere e non di essere «una marionetta nelle mani dei potenti».
In due anni, da quando partì la prima carovana del giubileo degli oppressi, in occasione del Giubileo del 2000, per padre Zanotelli la situazione nel sud del mondo è molto peggiorata. Per questo, ancora una volta i comboniani si sono rimessi in strada per richiamare 1'attenzione di tutti su chi in genere sembra non avere diritto di cittadinanza da nessuna parte.
Nell'incontro con gli amministratori del Comune (pochi esponenti della maggioranza erano presenti, si è notata l'assenza dell'onipresente presidente del consiglio comunale, Pino Amato) la carovana ha strappato l'impegno a istituire il difensore civico e le consulte cittadine, da quelle per gli immigrati a quelle per il terzo settore, lì dove non sono state attivate. Sotto accusa da parte di Losappio, consigliere regionale di Rifondazione comunista, il sindaco Tommaso Minervini per un ordine del giorno a favore della guerra in Afghanistan. Il sindaco ha rimediato un paio di brutte figure anche col vescovo, quando per replicare a Losappio egli ha sostenuto che la verità ce l'ha solo la Chiesa e mons. Martella lo ha subito corretto sostenendo che la verità è stata rivelata alla Chiesa, ma non ce l'ha. Altro scontro con Maria Maugeri consigliere comunale di Bari della “Margherita” accusata dal sindaco di credere di essere l'unica ad avere certezze. La Maugeri gli ha risposto di non conoscerlo e di non essere la sua interlocutrice. Insomma, ancora una volta una caduta di stile del sindaco che più volte ha alzato la voce, mostrandosi irritato delle critiche.
Michele de Sanctis Jr.