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Giovedì si inaugura piazza Aldo Moro e la nuova fontana a Molfetta: opera inutile, con spreco di denaro pubblico
Il cantiere della fontana in piazza Moro
29 luglio 2019

MOLFETTA - Giovedì 1° agosto, alle ore 20, sarà inaugurata piazza Aldo Moro a Molfetta con la nuova fontana.

Un’opera inutile costosa, con spreco di denaro pubblico, per soddisfare solo l’egolatria politica dell’assessore ai Lavori Pubblici, Mariano Caputo, “cantiere perenne”.

Era proprio necessaria questa opera pubblica? Sicuramente no. Che fine farà la scultura che c’era prima e che rappresentava l’emigrante? Sicuramente sarà gettata in qualche deposito comunale o eliminata come rifiuto ingombrante.

Tutto per dimostrare alla città l’attivismo dell’amministrazione comunale con opere inutili, trascurando quelle necessarie, perché non visibili.

Perfino il sindaco Tommaso Minervini ha sentito la necessità di giustificare questa spesa: «I costi della fontana ammontano complessivamente a 70mila euro, comprensivi degli impianti e della manutenzione dell’area verde per dodici mesi.

La fontana si colloca all’interno della riqualificazione complessiva della piazza e delle zona che fa da “cerniera” al Corso Umberto».

Una “cerniera”, la definisce il sindaco, per dare un senso ad un’opera inutile. Exusatio non petita, accusatio manifesta dicevano saggiamente i latini. Insomma, una scusa non richiesta, è un’accusa manifesta: chi si scusa, si accusa.

Riproponiamo qui di seguito l’articolo di Mauro Binetti pubblicato sul numero di “Quindici” di luglio in edicola relativo alla piazza e al monumento all’emigrante.

 

Salviamo il globo metallico di Piazza Moro

I lavori per la nuova fontana in costruzione davanti alla stazione centrale si stanno prolungando da mesi e non è chiaro né il motivo di tanto ritardo, né come si presenterà questa installazione. Forse durante gli scavi sono venuti alla luce importanti reperti archeologici che ne hanno allungato i tempi?

Intanto il grande globo metallico che abbelliva l’aiuola, che fu fatto installare dal compianto sindaco Enzo de Cosmo e che voleva simboleggiare la presenza di tanti molfettesi nel mondo, giace seminballato in un angolo della stazione.

Ho cercato ripetutamente di conoscere quale fine è prevista per questo manufatto, che peraltro all'epoca costò parecchi quattrini dei molfettesi, ma pare che nessuno ne sappia nulla: architetti, ingegneri, tecnici comunali, non hanno dato alcuna risposta certa. Soltanto in un veloce colloquio in corridoio con l'assessore ai lavori pubblici, ho saputo che, forse, verrà messo su via Baccarini o in qualche altro luogo da decidere. Poiché personalmente ritengo che non sia un oggetto tanto brutto da essere rottamato o portato in qualche landa periferica a disposizione di vandali e sporcaccioni, ho proposto di rimetterlo dov'era, circondato dai getti d'acqua della erigenda fontana. Mi è stato detto che questa soluzione è impossibile per via del grande peso dell'oggetto, che ha bisogno di un grosso basamento in cemento.

Ma non si poteva pensare prima, in sede di progettazione, a questa soluzione? Evidentemente prevale il principio che tutto ciò che è stato fatto prima, buono o non buono, va eliminato, costi quel che costi. Credo invece che questo sarebbe un ottimo recupero, economico, positivo, di immagine e di significato del monumento, che abbellirebbe tutta la piazza antistante la stazione, valorizzando anche la fontana.

Con l'occasione ho segnalato all'assessore che sarebbe stato opportuno dare priorità ad altre opere, prima della fontana e i marciapiedi di corso Umberto, anche qui con tempi lunghissimi, e già sporcati da pipì e cacche di cani, gomme da masticare e porcherie varie, esaltati dal colore bianco delle pietre.

Per esempio, data la stagione infernale, avrei dato priorità all'innaffiaggio di piante ed alberi delle strade e giardini, che stanno inesorabilmente seccando, al lavaggio delle strade, alla costruzione delle rotatorie e rondò nei punti nevralgici di accesso alla città (via Bisceglie altezza Caduti sul lavoro, viale dei crociati, cimitero), (via Terlizzi altezza ospedale) che sono perennemente intasati da lunghissime code di macchine costrette anche a manovre pericolose. Sarebbe poi fondamentale la manutenzione e il rifacimento di tutte le strade, piene di buche pericolose.

In ultimo avrei visto con piacere l'organizzazione di una seria caccia senza quartiere agli sporcaccioni, che sversano ovunque e a tutte le ore le loro immondizie: strade, gettacarte, giardini, strade di campagna, sotto le auto in sosta, sulla tangenziale, ecc. Non dico di fare 500 multe al giorno come a Bari, ma almeno 50 o anche solo 5, e mettere delle squadre di agenti in borghese munite di binocoli e fotocamere. Solo così gli incivili che odiano la loro città, toccati sul portafoglio, si darebbero una calmata.

Mauro Binetti

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