Giovanni Abbattista: la triste verità sui lavori del nuovo porto
La delega ai Lavori Pubblici, avv. Giovanni Abbattista, 53 anni, sposato, due figli, è il nuovo assessore ai Lavori pubblici e dovrà gestire un settore vitale per la nostra città e che negli anni scorsi si è trovato in situazioni critiche. Oltre a questa delega, il nuovo assessore Abbattista ha anche quella del porto per il quale sono state drenate risorse pubbliche in modo discutibile, al punto che è in corso anche un’indagine della magistratura. Insomma, una situazione incandescente. Quale situazione ha trovato all’assessorato ai lavori pubblici? «Siamo da poco meno di un mese alle prese con il governo della città e abbiamo tristemente trovato conferma di tutte le gravi situazioni che avevamo denunciato quando eravamo all’opposizione. A cominciare dalla questione porto. Il primo atto ricevuto sul mio tavolo è stata una nota a firma della Cmc, la società affidataria dei lavori, che diffidava l’amministrazione comunale, quale stazione appaltante, ad adoperarsi per consentire l’ordinato svolgimento dei lavori e in particolare si attivasse per la bonifica dei residuati bellici. Con la stessa nota, la Cmc ha preannunciato di avere iscritto riserve per circa 17 milioni di euro, ovvero un nuova richiesta di risarcimento, come già accaduto a febbraio del 2010 con i 7,8 milioni di euro pagati dall’ex sindaco Antonio Azzollini. I lavori, infatti, presto arriveranno a un punto tale che per la loro prosecuzione, e più precisamente per la realizzazione del molo di sopraflutto, che così come progettato finisce in aree non interessate dalla bonifica. Ecco la prima triste verità che abbiamo scoperto. Nelle prossime settimane saremo chiamati a prendere decisioni importanti che comunicheremo in modo trasparente alla città». E sulla situazione del depuratore? «E’ stata un’altra delle primissime emergenze che abbiamo affrontato e risolto con l’impegno da parte di Acquedotto pugliese di cominciare i lavori di manutenzione straordinaria, propedeutici al ritorno dell’impianto nella gestione Aqp e al successivo adeguamento dell’impianto. Complessivamente, per il depuratore di Largo Tammone, ancora malfunzionante e non a norma, in questi anni il Comune di Molfetta ha speso circa 8 milioni di euro tra stanziamento iniziale regionale, contenzioso comunale e canone che l’acquedotto ha bimestralmente trasferito per il pagamento di Eurodepuratori. Il contenzioso è un’altra delle anomalie di questa vicenda. Il Comune ha finora versato 500mila euro ma le opere, che dovevano essere ultimate a settembre del 2009, non sono state eseguite ed è da valutare se non sia il Comune ad essere nelle condizioni di rivalersi sull’impresa». Quanto incide la situazione di bilancio? «Stiamo verificano le disponibilità finanziarie con l’assessore al bilancio, sollecitati dall’urgenza di approvare il rendiconto del 2012 che commissario straordinario non ha approvato. Da una prima ricognizione l’esistenza di fondi e la modalità di riscossione delle stessi risorse destinate alle opere pubbliche, tra cui quelle prevalentemente legate ai lavori del porto, dovrà ancora essere definita da questa amministrazione con gli organi competenti». Quali sono gli obiettivi a medio termine che si è posto? «Razionalizzare come settore lavori pubblici, appalti e contratti tutti gli affidamenti sia ai professionisti che alle imprese. Occorrerà spingere sulla programmazione di tutte le opere da realizzare per evitare affidamenti diretti motivati dall’urgenza. L’obiettivo dell’assessorato sarà quello di riportare la competizione tra le imprese che intendono rendersi affidatarie di lavori e servizi al fine di ottenere attraverso la concorrenza le migliori condizioni contrattuali e le migliori offerte possibili attraverso i ribassi d’asta».
Autore: Andrea Saverio Teofrasto