Giovani PD Molfetta. Diritto al voto: liberi di scegliere
MOLFETTA -Pubblichiamo il comunicato stampa del partito dei giovani PD Molfetta.
"Ci siamo. Poco più di una settimana e per noi cittadini arriverà il momento di scegliere i nostri rappresentanti al governo regionale.
Una decisione importante e troppo spesso trascurata da chi sceglie di non recarsi al seggio d'appartenenza o da chi vota solo su ricompensa.
Astenersi dal votare significa non essere interessati al proprio futuro, in tutti i campi. La politica è ovunque, dalle piccole scelte di vita quotidiana di ognuno di noi agli accordi internazionali.
Non esprimere il proprio voto significa essere disinteressati anche verso sé stessi. Un vero peccato.
Si pensi alle lotte che sono state fatte anni ed anni fa affinché venisse riconosciuto tale diritto a tutti. C'è chi ha anche perso la vita perché credeva fermamente che l'uguaglianza tra le persone fosse riconosciuta anche così. Ci sono poi zone del globo in cui tutt'oggi c'è gente che non può dire la propria attraverso il voto.
Abbiamo la grandissima fortuna di avere tra i nostri diritti inalienabili quello di scegliere le nostre guide politiche. Almeno questo non ci è ancora stato sottratto. Teniamocelo stretto.
Sulla Costituzione Italiana, una delle più complete carte legislative al mondo, l'articolo 48 garantisce il diritto di voto, il quale è riconosciuto come segreto, personale e libero.
Sull'ultimo aggettivo bisogna concentrarsi maggiormente, soprattutto per noi giovani, ma non solo.
Si garantiscono buoni benzina e promesse marinaresche d'occupazione ai più grandi; la fatidica "50 euro" è invece la più appetibile per i ragazzi.
Svendere così una propria nobile facoltà personale è una delle abitudini più tristi della politica di un certo tipo. Da sempre.
Avere il coraggio di opporsi ad una così infame pratica significa dimostrare il saper decidere con la propria testa, il saper essere davvero dei cittadini con la "C" maiuscola.
Ci prendono per la gola, è vero, ma cinque anni di amministrazione regionale non valgono né un pieno di gasolio né un paio di scarpe nuove. Non facciamoci umiliare in questa maniera!
Perché chi è disposto a spendere fiumi di bigliettoni per comprare il voto della gente non è una persona in grado di fare politica in maniera sana e corretta. Sa solo corrompere e sporcare ulteriormente l'immagine dell'uomo politico.
Ragioniamo con la nostra testa. Facciamo vincere le nostre idee. Non teniamoci sempre pronti a lamenti del tipo "sono tutti uguali" senza cercare di cambiare le cose.
Il 28 e il 29 marzo andiamo al voto senza condizionamenti e catene.
Siamo liberi di scegliere. Liberi di fare il nostro dovere".