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Fuorilegge alcuni distributori di benzina in città Dovranno essere trasferiti per evitare l’inquinamento dell’ambiente
15 novembre 1999

Le care vecchie abitudini dei molfettesi, non avvezzi per natura ai cambiamenti, saranno sconvolte dalla notizia: non dover più fare la coda al distributore di piazza Baccarini o rimanere imbottigliati nel traffico di piazza Garibaldi, a causa di una fila al distributore. Bando alle illazioni, questa è una realtà finalmente, dovendosi adeguare al decreto legislativo dell’11 febbraio 1998, con provvedimento di giunta del primo febbraio 1999 l’ufficio tecnico comunale ha ricevuto l’incarico di verificare il rispetto, da parte dei distributori di carburante cittadini, delle norme vigenti. E’ risultato, come riferitoci dal geometra Sergio Ciannamea, che ha redatto il piano di razionalizzazione dei suddetti impianti, che 8 sono le strutture incompatibili: Shell di Largo Fornari, Api via Fornari, Esso via Bisceglie, Q8 via S. Domenico, Api ed Erg piazza Garibaldi, Shell ed Erg piazza Baccarini. Molfetta deve dotarsi, secondo le direttive regionali, di 11 distributori di carburante, 1 di Gpl ed 1 di metano, che, secondo il piano redatto, dovranno essere collocati nelle zone B del Piano regolatore generale adottato i primi, mentre nella zona E (zona agricola) andranno i distributori di Gpl e metano; saranno ammesse solo stazioni di servizio e non chioschi. Il tutto per tutelare il patrimonio ambientale ed artistico (ecco perché non possono essere presenti distributori nella zona A del PRG), evitando, inoltre, la congestione del traffico urbano con file di autoveicoli in sosta per effettuare il rifornimento di carburante, situazione, quest’ultima, ben nota a chiunque voglia attraversare, ad esempio l’incrocio di piazza Baccarini. Ma non sono solo questi i benefici che la nostra città potrà ricavare dall’attuazione di questo piano: è facile pensare al piano del traffico collegato a quest’ultimo. A tal proposito abbiamo sentito il parere dell’ing. Mino Lucivero il quale ci ha riferito che il tutto è coerente con le indicazioni del piano del traffico. Infatti, come già segnalato in un nostro articolo (QUINDICI sett.1999, ndr), nell’ambito della più variegata questione della zona di parcheggi a pagamento, Corso Umberto diventerebbe zona pedonale permanente, ma il piano del traffico prevederebbe che anche la strada che collega il Corso con via Ten. Fiorino segua stessa sorte e, nel contempo, il traffico proveniente da via Vittorio Emanuele venga dirottato intorno alla Villa Comunale in senso contrario a quello attualmente seguito, ciò naturalmente non potrebbe essere realizzato qualora i distributori di piazza Garibaldi rimanessero nell’attuale posizione. Alla fine però l’attuazione di tutto ciò, che porterebbe ad uno snellimento del traffico pesante nelle zone centrali della città, sembra legata alla fine dei lavori del sovrappasso di levante su cui sembra volteggiare una nube di fantozziana memoria. Ma la speranza di iniziare a vivere in una città a misura d’uomo resta. Donato Centrone
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