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Francesco Carabellese e Gaetano Salvemini in alcune lettere del 1903-1906
15 febbraio 2009

Nella circostanza della morte di Francesco Carabellese (novembre 1909), Gaetano Salvemini scrisse che era stato unito a lui “da una lunga amicizia mai soffocata da nessuna nuvola” (G. Salvemini, Corrispondenze pugliesi, Molfetta, Mezzina 1989, p. 79). Questa amicizia iniziò nelle scuole classiche del Seminario vescovile di Molfetta dove Carabellese, pur nato nel 1873 e maggiore di tre mesi di Salvemini, frequentò un anno dopo di lui il liceo (v. G. Salvemini e le scuole del Seminario, “Luce e Vita documentazione”, 2007/1, p.145). Continuò poi all'Istituto di studi superiori di Firenze dove, frequentando la stessa facoltà di lettere, Salvemini, arrivato l'anno prima, presentò nel 1891 Carabellese agli altri studenti della “colonia napoletanza”, come ricorda il compagno di studi Francesco Nitti di Vito, di Bari (v. Corrispondenze pugliesi cit., p.62-63). Carabellese, da parte sua, quando pubblicò Antichi capitoli, statuti e consuetudini dell'Università di Molfetta (Vecchi, Trani 1897) fece omaggio a Salvemini di una copia con dedica autografa (ora nella Biblioteca comunale “G. Panunzio” di Molfetta, come riferisce anche Marco I. de Santis, F. Carabellese nel centenario della morte, in “Quindici”, gennaio 2009). Negli anni successivi la loro amicizia si riscontra nell'ambito della Federazione Nazionale Insegnanti Scuola Media (FNISM), fondata da Salvemini e Giuseppe Kirner nel 1901, a una cui sezione a Bari, dove insegnava, contribuì Francesco Carabellese, che vi sarà eletto presidente il 6 dicembre 1903 (v. “Corriere delle Puglie”, 16 dicembre 1903, Federazione delle Scuole Secondarie, Sezione di Bari, p.2). Quando, nell'ottobre di quell'anno, Salvemini manifestò l'intento di fondare una nuova rivista della categoria, Carabellese si mostrò talmente favorevole da anticipare a lui, che fu in quel mese a Molfetta, la somma di lire 1.000, con la quale si sarebbe “potuto andare avanti quattro mesi”, scrive Salvemini, tornato a Messina, il 31 ottobre ai Kirner (v. G. Salvemini, Carteggio 1903-1906, Lacaita, Manduria 1997). All'inizio del 1904, sollecitato dal prof. Alberto Del Vecchio, direttore dell'Archivio Storico Italiano, a fare, per la rivista alla quale sia lui che il Carabellese collaboravano, una recensione al volume di M. Schipa, Il regno di Napoli al tempo di Carlo di Borbone (Napoli, 1904), Salvemini, impegnato nella pubblicazione della Rivoluzione francese (che uscirà nel maggio 1905), non potendo prendere l'impegno per lo Schipa, suggerì il nome del Carabellese, che - egli scrive al Del Vecchio il 31 gennaio - “potrebbe credo, occuparsene con competenza”. (v. lettera in Carteggio cit.).Su quella rivista, dove nel 1903 il Carabellese aveva pubblicato due recensioni, rispettivamente al IV e al V volume del Codice Diplomatico Barese, non risulta però - scrive Sergio Bucchi - alcuna recensione del Carabellese allo Schipa, al quale capiterà 25 anni dopo di illustrare a Molfetta l'opera di Francesco Carabellese (v. “Gazzetta di Puglia”, 25 maggio 1927). Nel 1905, Salvemini chiese al Carabellese, tra l'altro Consigliere al Comune di Bari, la sua collaborazione per sapere alcuni dati statistici sulla popolazione e sulla media annuale del consumo della farina della città. A questa richiesta Carabellese rispose il 9 dicembre
Autore: Pasquale Minervini
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