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Forti con i deboli e deboli con i forti...
14 marzo 2011

Ormai parlare di giustizia in questo paese, é come parlare della corda in casa dell'impiccato, c'è un'anomalia grande come un grattacielo, un tumore maligno ormai in metastasi. E' una vergogna che in Italia si vada in galera perché si rubano due magliette o perché si coltiva una misera piantina di marijuana! Le galere sono piene di gente, di persone che hanno commesso miseri reati.
Si può continuare ad andare avanti in questo modo? E la Ruby che era stata denunciata per aver rubato 3000 euro? E’ bastata una telefonata … Invocare una parentela … Questo non è affatto un caso isolato. Quante di queste telefonate inquinano la giustizia in Italia? Chi ha mai intercettato questo genere di telefonate? Chi è veramente immune da questo sistema?
E' vergognoso, ma che società è questa... che arresta chi ruba una maglietta , una mela, un wafer (basta sfogliare le pagine dei quotidiani, ogni giorno c’è una chicca), e spesso lascia impuniti grandi evasori fiscali, truffatori, politici corrotti (soprattutto loro), ecc. ecc. Dolce e Gabbana, hanno evaso milioni di euro in tasse finché con un semplicissimo rientro di capitale hanno pagato al fisco una piccolissima parte.
Una ragazza è stata incarcerata d'urgenza per aver cercato di rubare due fottutissime magliette. Quanto valevano quelle magliette? 20 euro? 30 euro? E si sbatte in galera una persona per un furto del genere? Non era possibile denunciarla a piede libero? Metterla ai domiciliari? Mi viene in mente la notizia di un vecchietto, prelevato dai carabinieri perché aveva rubato uno yoghurt. Il povero pensionato non arrivava a fine dal mese. Ma era furto!

Viviamo oramai guardandoci in uno specchio, dove tutto il normale (per loro) da noi si vede al contrario. Il furto resta sempre furto, è vero! Ma lo specchio non deforma la legge scritta, riflette solo due opposte immagini della stessa. Infatti, il furto, sia che lo commetta la mamma disoccupata che un potente di turno, è sempre un reato. Il problema è che mentre la prima è punita con estrema severità, l'altro resta impunito, già pronto con una squadra di avvocati, specie se il furto consiste in svariati milioni di euro!
Spietati con i morti di fame, con gli ultimi, a rigor di legge, ed estremamente garantisti con gli “autorevoli”, quelli giacca e cravatta, profumati, con macchine di lusso, e ville hollywodiane spacciate per case coloniche, che si possono permettere avvocati ben pagati, e ben referenziati.
Se in galera non ci vanno i colletti bianchi, ancora meno ci dovrebbero andare i poveri cristi che si devono arrangiare per sopravvivere. Esistono zone grigie di potere in cui tutto può succedere, ANCHE DA NOI (in tutte le realtà, in tutti gli apparati dello Stato, nessuno escluso), ma solo con i più deboli, come con una donna senza famiglia con una figlia da mantenere, o con un pensionato che non riesce a sopravvivere, la legge è inflessibile.
Ogni giorno si commettono reati gravissimi sotto i nostri occhi e chi li commette non farà mai un giorno di carcere, protetto dai suoi soldi (evasi o rubati), dagli avvocati, dalla casta a cui appartiene, sia essa politica, economica, giudiziaria. I ladri di polli, gli ultimi, finiscono in carcere, e rischiano di morirci, tutti gli altri No! E questa è la legge? Summum ius, summa iniuria. La giustizia è cieca, ma solo da un occhio. Per i poveracci ci vede benissimo.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Nicola Squeo
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...pur con tanti distinguo, continuo a cogliere, nella maggior parte dei post, un velato atteggiamento punitivo nei confronti della Magistratura.Per questo, vorrei aggiungere un ulteriore contributo alla discussione. I più, ritengono che l'eventuale Riforma della Giustizia passi, essenzialmente, per un tecnicismo; questo è un errore madornale. Dovete sapere che il lavoro di Magistrato va incluso nella categoria psicodinamica delle HELPING PROFESSION, ossia quelle attività lavorative i cui operatori utilizzano, non solo le proprie competenze tecniche, ma si mettono direttamente in gioco, usando tutte le loro energie psichiche per soddisfare i bisogni degli utenti, i quali, spesso, non esprimono nè gratitudine nè apprezzamenti. Inoltre, le Helping profession, per esprimersi al meglio, devono basarsi , essenzialmente, sul triangolo ORGANIZZAZIONE-INDIVIDUO-AMBIENTE.Fatte queste premesse è necessario, dunque, rimarcare i seguenti aspetti: 1) l'atteggiamento punitivo, di qualunque tipo, mal si concilia con le Helping profession perchè causa di una patologia professionale, diffusissima, conosciuta come BURN-OUT 2)una VERA Riforma della Giustizia, implica una modifica, non solo della struttura organizzativa, ma anche dell' AMBIENTE CULTURALE nel quale l'individuo-lavoratore opera, poichè solo così si possono realizzare maggiori e più realistiche possibilità di cambiamento.Proprio per quanto espresso, comprendo e giustifico l'arroccamento dei Magistrati; in Italia, NESSUNO si preoccupa di costruire un clima di LEGALITA' sul quale innestare un cambiamento organizzativo che consenta,poi, all'individuo-operatore, di esprimersi al meglio, che, nel caso del Magistrato, significa TENDERE( sottolineo la parola Tendere) il più possibile all' IMPARZIALITA'!!!


Commenti molto interessanti. Quel che va detto subito è che tutti ci dissociamo, dalle proposte sino ad oggi avanzate dal governo e per una semplicissima ragione: esse sono strumentali e finalizzate ad un intento punitivo nei confronti della Magistratura - di quella parte della stessa che non si fa condizionare dai poteri forti - "colpevole" del "delitto di lesa maestà", inesistente in realtà nei codici ma di cui i vertici del governo vogliono il rispetto, solo per essere stati eletti. Sia chiaro, l'elezione, la carica politica, non è una panacea che può esonerare alcuno dal rispetto della legge - l'art.3 della Costituzione parla chiaro - e sopratutto non può consentire a nessuno di sottrarsi al proprio Giudice Naturale. Detto questo, però, la Magistratura dovrebbe interrogarsi, non arroccarsi in una mera difesa corporativa. Giusta o sbagliata, questa è l'impressione che oggi ne hanno molti cittadini, ed in ciò sta forse anche la permealità di certe proposte governative nei cittadini, vere e proprie trappole mediatiche (si rifletta bene su questa cosa). Molti dimenticano che il nostro Premier, è il più grande pubblicitario che esista oggi in Italia (su tutte le altre cose nelle quali è più grande, stendo un velo pietoso...) - e su questo ha costruito molta della sua fortuna finanziaria e politica - quindi, se batte continuamente questo tasto - strumentalmente ovvio - è chiaro che ha compreso che c'é un disagio oggi che va crescendo da parte di tutti i cittadini, nei confronti della Magistratura. Far finta che il problema non esiste, arroccarsi, equivale a rendere credibile questa strumentale strategia politico-pubblicitaria. Ma i Magistrati tutti, dovrebbero interrogarsi, innanzitutto, sul perché oggi, a differenza che negli anni '90, i cittadini hanno perso fiducia in questa istituzione. Certo la mancanza di fondi, di strutture, di uomini, di cancellieri... non ci sono dubbi.
Ma essa stessa oggi viene vista come un potere conservatore, di casta, permeabile alle sperequezioni sociali, e quando dico questo, voglio semplicemente intendere che "la bilancia" pende inesorabilmente dalla parte del ricco (sovente grande evasore, truffatore, massone... che quindi dispone di ingenti somme di denaro...), mentre i reati per lo più frutto di disagio sociale, sono repressi in maniera se così si può dire automatica. Questo oggi viene colto perfettamente dai cittadini. Ora, è inutile, forse superfluo aggiungere che, puntualmente, quando in una vicenda giudiziaria che investe "soggetti autorevoli", nella peggiore delle ipotesi il rinvio a giudizio, stranamente prende un ritardo che va dai 5 ai 6 anni, come mai? Perché? Ho voluto, con questo articolo, semplicemente stimolare il dibattito su questi temi. Certo è, la Magistratura stessa dovrebbe finalmente iniziare ad interrogarsi su questi temi, e non arroccarsi sulla difesa ad oltranza quando vengono avanzati progetti di modifica dell'attuale assetto della Giustizia italiana - per lo più strumentali, siamo tutti d'accordo su questo - La Magistratura, su questi temi - e vengo alla proposta - non deve dare l'impressione di giocare solo in difesa dell'esitente. Qui sta l'errore, deve avere la capacità, la volontà - l'autorevolezza c'é già - di saper prendere la palla al balzo. Oggi serve anche questo, serve anche dire ai cittadini, ad es. "SI' E' VERO!!! GLI IMPUTATI CHE DISPONGONO DI INGENTI SOMME DI DENARO, DI POTERE... CHE QUINDI POSSONO PAGARE GROSSI STUDI LEGALI... CI CREANO UN MARE DI PROBLEMI, PER LA PERMEABILITA' DELLE NORME A QUESTO TIPO DI DIFESA... STESSO PROBLEMA NON ABBIAMO CON I DELINQUENTI COMUNI, O CON I REI PER FAME!


Immagino che l'estensore dell'articolo, con la sua “banale” reprimenda, sia favorevole alla estensione della RESPONSABILITA' CIVILE dei Magistrati ( assolutamente rigettata dai Padri costituenti). Ma sarebbe questa la panacea per risolvere le DISCRASIE del sistema Giustizia? Analizziamo un'altra categoria di professionisti nella quale l'errore è punito con il Codice Penale, ossia i MEDICI. Questa forma di controllo punitivo, che di primo acchito sembrava ottimizzare l'atto medico a tutto vantaggio del paziente, in realtà ha prodotto una serie di distorsioni culminate nella nascita della MEDICINA DIFENSIVA.In pratica, un medico, innanzi ad un caso clinico complesso ( e quindi ad alto rischi errore) , anzichè utilizzare l' ARTE diagnostica di cui è in possesso, rinuncia, a favore di una pedissequa ,acritica e sicura applicazione degli algoritmi diagnostico-terapeutici( flow chart). Il risultato? L'aumento dell'errore diagnostico. Ed , infatti , si è giunti alla conclusione che, forse, questo atteggiamento punitivo, adottato dal legislatore, e che penalizza fortemente il processo diagnostico, andrebbe rivisto, anche alla luce dei nuovi metodi di studio e analisi dell'errore. Posponendo questo principio alla Magistratura, un PM, in presenza della spada di Damocle ( responsabilità civile) che pende inesorabile sulla sua testa, reagirà con un ATTEGGIAMENTO DIFENSIVO occupandosi, solo ed esclusivamente, di casi giudiziari semplici, tralasciando, ad es., i grossi reati finanziari e di corruzione, così complessi e ad alto rischio errore ( per mero calcolo delle probabilità, sarà sicuramente presente). De facto, verrebbe intaccata l' AUTONOMIA DELLA MAGISTRATURA, con inevitabili ricadute nefaste su tutto il sistema. La soluzione, a mio avviso, risiederebbe nella riforma degli Ordini Professionali e nella STUDIO e GESTIONE dell'errore, mutuando quei metodi di analisi che, da anni, ormai, stanno caratterizzando la professione medica .
Prima di tutto mi devo scusare con il sig. Squeo perché la sua nota/denuncia la trovo sufficientemente puntuale (nel descrivere uno dei fenomeni forse più abnorme del nostro vivere civile: il teorema più risorse hai, meno galera fai), ma la trovo altrettanto vaga e forse anche velleitaria, perché denuncia fatti risaputi ma NON fornisce proposte per affrontare queste problematiche. Non che una sua eventuale proposta di soluzione credo possa servire a ...raddrizzare una barca sbandata ma, avendo Squeo, fatto una denuncia ci si sarebbe aspettato qualche proposta di discussione. Invece nulla, salvo errore da parte mia. Ebbene amico, siamo tartassati ad ogni ora del giorno dal dibattito fra i giustizialisti (come sono percepiti quelli che come te (forse) - e come me, sicuro - denunciano la forza verso i deboli e la debolezza verso i forti, a tutti i livelli) e quelli che ..."ma sii!, lasciamo correre, tutto sommato, che male fa? non ruba, non bestemmia Dio, non fa danni (è tutto da vedere) - riporto l'intervista ad un cittadino sul caso Berlusconi-Ruby, che è diventato emblematico. Allora, vogliamo dire che le leggi ci sono, l'apparato delle norme è sufficiente, le garanzie, perfino, ci sono MA ...la distorsione la vediamo nella "forza" DEL POTENTE DI TURNO, che riesce con mezzi non cruenti ma non meno pericolosi a soggiogare le coscienze ed a condizionarle ad una percezione più permissiva dei comportamenti, il tutto ottenuto con mezzi che pochi potrebbero permettersi. Forse io ci metterei anche un ...pizzico di più di etica morale anche nel Difensore che, opportunamnete "stimolato" (leggi parcelle principesche, e non solo), ricorre a tutte le astuzie, scappatoie surretizie che la sua professionalità gli concede.

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