Fli ricorda Girolamo Minervini, giudice di Molfetta assassinato dalle Br
MOLFETTA - Il Circolo Territoriale "Giorgio Almirante" Molfetta nel Giorno della Memoria, dei caduti per mano dei terroristi vuole ricordare in particolar modo un nostro conterraneo, il Giudice Girolamo Minervini, barbaramente ucciso dalle BR, il il 18 Marzo 1980.
Girolamo Minervini, nato nel 1919, entrato in Magistratura nel 1943, era un uomo schivo, modesto e nello stesso tempo consapevole delle proprie capacità, incapace di arrogarsi privilegi e predicare, nel contempo, libertà ed uguaglianza, il suo senso dello Stato e del dovere nei confronti della Comunità erano profondissimi; l'impegno, quale ricerca del bene della polis,? bene culturale irrinunciabile.
Uomo di sinistra e progressista vero, stretto collaboratore del Togliatti Guardasigilli, si era pian piano allontanato dal PCI, rimanendo nei fatti svincolato da qualsiasi partito, non nascondendo però una profonda ammirazione intellettuale per Giorgio Almirante; con grande scandalo dei manichei, alla cui schiera l'onestà intellettuale gli ha sempre impedito di appartenere.
Ammalato di "molfettesità ", abbiamo chiesto una testimonianza a riguardo al nostro coordinatore Rino Lanza, "quando Pupo, così lo chiamavamo in famiglia, veniva a Molfetta con il suo maggiolino un po' sgangherato, senza sfarzi ed ostentazioni, "imbarcava" in macchina mio padre, suo omonimo cugino, per scorazzare nelle nostre campagne alla ricerca dei vecchi amici contadini per "torchiarli" a dovere sullo stato dei raccolti, oppure nelle serate a parlar del più e del meno, pretendeva che, nonostante la comodità delle stufe e dei radiatori, allora ancora a gasolio, ci radunassimo attorno ad una "frascera" ( I molfettesi di una certa età, sanno bene cos'è), divertendosi a gettare nei carboni ardenti le bucce di mandarino, così come dettava la tradizione, ricordo che a tante di queste serate partecipava con la sua solita verve, un giovane Antonio Azzollini.
Una settimana prima che fosse ucciso, era venuto a Molfetta per sbrigare delle faccende, e mio padre così come tante volte aveva fatto gli chiese : Pupo e la scorta ? Egli rispose che non voleva accomunare il suo destino ad altre persone, la sua vita al servizio dello Stato, l'aveva scelta lui ed era consapevole dei rischi a cui andava incontro.
Il giorno che andammo a Roma, qualche anno fa insieme al allora sindaco Tommaso Minervini, a Mauro Magarelli ed al Senatore Antonio Azzollini, per inaugurare "Largo Girolamo Minervini ",
venni colpito dalla commozione di Giuliano Vassalli nel mentre veniva scoperta la lapide, in privato ci disse che Girolamo Minervini, era l'esempio del Servitore dello Stato per eccellenza".
Abbiamo rinnovato telefonicamente, dopo il discorso del Presidente Napolitano, al figlio Mauro la vicinanza della Città di Molfetta, alla sua famiglia, e gli abbiamo chiesto una testimonianza sul Papà, ed egli cortesemente così ha dichiarato : "mio Padre, credo, che abbia affrontato la vita, pubblica e privata, con la linearità che tutti gli riconoscevano, nella certezza che non vi fossero altri modi di farlo, per lo meno che non vi fossero altri modi compatibili con la propria dignità , con il ruolo ed i compiti che un uomo si assume quando entra a far parte dell'Ordine Giudiziario; nell'assoluta convinzione, inoltre, che ogni potere sia un peso che tanto meglio si sopporta quanto meglio se ne fà uso nell'interesse della comunità che, alla fine, dovrebbe esserne il vero detentore. Raramente esplicitava questi concetti con le parole, forse lo ha fatto qualche volta con noi figli nel timore che il suo esempio fosse insufficiente".
Futuro e Libertà, ribadisce la stima e il rispetto per la Magistratura, caposaldo della democrazia italiana,respinge al mittente le ignobili accuse che ad esse vengono mosse, l'Italia sa chi sono i Falcone, i Borsellino, gli Occorsio, i Tartaglione, i Minervini.
E' in onore di questi uomini, che faremo sentire la nostra voce contro chiunque provi a delegittimarli ed ad infangarli, così come ha detto il Presidente Napolitano, prima di qualsiasi riforma, bisogna onorare la Magistratura.